Angolo delle News

Le chiavette USB diventano ogni giorno che passa più sofisticate. Sul mercato vi sono diversi modelli dotati di lettori Mp3 e altri che, invece, come nel caso della nuova Verbatim 5 in 1 Store'n Go, non accontentandosi di offrire una sola funzione, integrano la capacità di archiviazione di una Pen Drive, una fotocamera digitale, una videocamera digitale, una web cam e un registratore vocale.
Il dispositivo, iper compatto, sembra creato specificatamente per andare incontro alle esigenze di tutti coloro i quali hanno la necessità di viaggiare per lavoro.
Oltre alla presenza di 128 Mbyte di memoria per l'archiviazione dei dati, la chiavetta offre le prestazioni di una fotocamera digitale che permette di memorizzare fino a 3.000 immagini alla risoluzione di 320x240 pixel, di una videocamera, per registrare filmati (fino a 12 minuti), di una web cam, compatibile con MSN Messenger e AIM e, infine, di un registratore vocale in grado di memorizzare fino a 112 minuti di conversazione.
I dati così archiviati, grazie alla presenza della porta USB, possono essere scaricati su un qualsiasi computer, sia questo dotato di sistema operativo Windows, MacOs o Linux, e diventare al contempo protagonista del nostro lavoro e del nostro tempo libero.

prezzo € 59,99
peso kg 0.5

Arriva la tecnologia Xdr2

Rambus prosegue la sua ricerca di memorie sempre più efficienti per i nostri computer. Questa volta tocca più specificamente all’interfaccia che controlla lo scambio di dati fra i chip della Ram e la Cpu, dove più elevata è la velocità di trasferimento, maggiori sono le prestazioni della macchina.
La nuova tecnologia si chiama XDR2 (la XDR “liscia” è stata inventata per la futura Playstation 3 di Sony, ma già superata) e porta il clock dell’interfaccia a ben 8 GHz rispetto agli 1,6 che attualmente rappresentano il massimo sul mercato e sono possibili solo con le memorie Ggdr3 impiegate dalle schede grafiche high-end. Questo, e la possibilità di gestire più flussi di dati parallelamente, dovrebbe permettere un notevole salto in avanti di prestazioni non appena l’Xdr2 entrerà sul mercato, entro un anno circa. Le prime applicazioni previste sono in router e switch di rete, ma anche sui Pc multimediali di fascia alta.

Google annuncia una vera rivoluzione nelle telecomunicazioni. Grazie a un accordo con alcuni fra i più grandi finanziatori degli Stati Uniti, la società del celebre motore di ricerca si impegnerà nei prossimi anni per portare la banda larga anche in quelle zone e paesi che non sono raggiunti dall’infrastruttura digitale necessaria.
Naturalmente posare cavi in tutto il mondo non è un’opzione plausibile nemmeno per un colosso come Google, così la strategia adottata sarà un’altra: trasmettere dati lungo le linee elettriche – le stesse cui saranno collegati i computer da mettere in rete. Nonostante sembri fantascientifico, ci sono già da tempo diverse tecnologie di comprovata efficacia per ottenere questo effetto… anche se precedenti sperimentazioni su larga scala in aree urbane avevano dimostrato l’inefficienza rispetto a sistemi più tradizionali. Ma tutto cambia con il contesto.

E cosa succede se il contesto si riduce semplicemente a un edificio? Semplice: la trasmissione dati su rete elettrica diventa estremamente vantaggiosa. È quello che hanno pensato nei laboratori di NetGear, dove è stato inventato il kit ibrido wireless Wgx B102. Si tratta di un apparecchio composto da due unità, pensato per estendere una rete wireless in ambienti con poca copertura di campo.
Il principio è semplice: la prima unità si collega all’access point principale, che copre direttamente una area-base, e viene inserita in una presa di corrente. Il secondo componente viene attaccato a una qualsiasi altra presa dell’edificio, e in questo modo riceve dal primo un flusso dati trasmesso attraverso i cavi elettrici del palazzo. Una antenna al suo interno a questo punto ritrasmette il segnale, creando istantaneamente una seconda area wireless senza bisogno di puntamenti, interferenze, studi di coperture o altro. Anzi, se si vuole spostare questo secondo access point è sufficiente cambiare presa di corrente… e il gioco è fatto.

La Cpu Amd con singolo core più potente oggi disponibile, grazie a una serie di ottimizzazioni e alla frequenza operativa più elevata

Amd ha nuovamente spostato il top di gamma della famiglia Athlon con l’introduzione del modello FX 57. Rispetto alla precedente versione, l’Athlon FX 55 che resta comunque a listino, l’attuale Cpu dispone di una frequenza superiore di 200 MHz, ma non solo, il core utilizzato (nome in codice San Diego) è realizzato a 90 nanometri con tecnologia Silicon on Insulator e dispone del supporto per le SSE3, un controller della memoria più flessibile e una serie di piccole revisioni progettuali. Non si tratta dunque di un semplice aumento di frequenza, ma di un aggiornamento dell’intera struttura, ora più ottimizzata e veloce. A livello costruttivo, il package micro- Pga è compatibile con il Socket 939 e incorpora il core realizzato su una superficie di circa 115 mm2, per un numero di transistor pari a 114 milioni. Athlon 64 FX 57 lavora a 2,8 GHz e lo stesso vale per il controller a 128 bit della memoria, integrato nella Cpu. La cache di primo livello è di 64+64 Kbyte per dati e istruzioni, mentre quella di secondo livello è di 1 Mbyte di tipo esclusivo. L’unico canale HyperTransport disponibile lavora a una frequenza di 2 GHz e mette a disposizione una banda massima di 8 Gbyte/s. A livello elettrico, questa Cpu richiede una tensione di 1,35 - 1,40 V e una corrente massima (Icc) di 74,9 A. Il Thermal Power massimo previsto è di circa 104 W, con una temperatura operativa di 49 - 63 °C. Interessante notare come, pur aumentando la frequenza operativa del microprocessore, il Thermal Power rispetto alla versione FX 55 sia rimasto praticamente invariato. Questo consente di installare la nuova Cpu su sistemi preesistenti senza doversi preoccupare troppo di potenziare il sistema di raffreddam e n t o e s e n z a cambiare radiatore. L’aspetto legato alla dissipazione del calore non è certo da sottovalutare, soprattutto nelle workstation ad alte performance ai quali questa Cpu si rivolge. Poter disporre di maggiore potenza con consumi praticamente inalterati permette di realizzare Pc meno dispendiosi, sia in termini di prezzi di commercializzazione sia per quanto riguarda la progettazione di sistemi di raffreddamento dedicati e, solitamente, più rumorosi rispetto alla media. La motherboard scelta per questa configurazione di prova è la Asus A8N-SLI, con chipset nVidia nForce4 SLI. Questo modello offre due slot Pci Express x16, che consentono di installare due schede video in parallelo. La board mette inoltre a disposizione quattro canali Serial Ata 2, capaci di una velocità massima teorica di 300 Mbyte/s e compatibile con i più recenti drive che supportano i comandi NCQ (Native Command Queuing). Gli slot disponibili per l’installazione della memoria di sistema sono quattro ed è possibile installare fino a 4 Gbyte di Sdram Ddr a 400 MHz. In questo caso sono stati utilizzati due veloci moduli Corsair CMX512-3200XLPRO, con capacità di 512 Mbyte ciascuno, una frequenza operativa di 400 MHz e timing di 2-2-2-5. Decisamente potente anche la scheda video. La Gpu utilizzata appartiene alla famiglia GeForce su bus Pci Express x16. Il modello è il 6800 Ultra con frequenza operativa di 425 MHz e 256 Mbyte di memoria Gddr3 a 1100 MHz. Grazie alle 16 Pixel pipeline e al supporto per le DirectX 9.0c e per lo Shader Model 3.0, sono assicurati frame rate molto alti, pur lavorando con più effetti. La configurazione è completata dal veloce disco fisso Western Digital Raptor WD740, con capacità di 74 Gbyte e un regime di rotazione dei dischi di 10.000 giri al minuto. Per quanto riguarda le performance rilevate, questo nuovo processore permette di raggiungere indici tra i più alti mai registrati. Lo score ottenuto con i test di produttività Sysmark2004 è il secondo più alto mai rilevato, superato unicamente dal sistema Dual Core Athlon 64 X2 4800+. Inoltre, la macchina demo Amd si posiziona meglio rispetto a tutti i sistemi a doppio core Intel 3,2 GHz provati sinora e, grazie alla scheda grafica nVidia, abbiamo riscontrato valori di 3Dmark2003/2005 tra i più alti, con una visione fluida e continua anche nelle scene più complesse.

fonte:www.vnunet.it

Nervosi perché il computer non fa ciò che volete? Vi piacerebbe prenderlo a cazzotti o dargli un po' di colpi per farglielo capire? In attesa di una nuova tecnologia che ci permetta di sfogare le nostre frustrazioni informatiche senza rischi e danni, svuotare il cestino o attivare la musica con una "bottarella" allo schermo sono azioni già a portata di mano.
Scuotimi, per favore. Un ricercatore di Apple, Amit Singh, ha infatti applicato un rilevatore di movimento (Sudden Motion Sensor) in un portatile per raccogliere dati su orientamento, velocità e forza applicata al computer; attraverso alcuni software in grado di elaborare questi dati, è già possibile "interagire fisicamente" con il computer.
Come Fonzie. Il contatto fisico tra uomo e computer, attraverso piccoli colpi, ci regala così una nuova interattività: si può avviare la musica con un colpo della mano, come faceva Fonzie nel telefilm Happy Days; alzando il portatile è possibile svuotare il cestino; un leggero scossone potrebbe riordinare i file sulla scrivania, etc. Che al momento si tratti di prototipi è un dettaglio, così come per il mouse dei primi anni '60: nato come esperimento è poi diventato un indispensabile strumento di interazione tra uomo e computer. Intanto immaginarsi che in un prossimo futuro basterà il “delicato tocco” di un martello perché il computer si riavvii, rende più succosa l'attesa e certamente meno nervosi.

fonte: focus.it

Controllerá anche il livello della forza con cui si vorrebbe colpire il pc??

speriamo che li facciano corazzati!

Siiiiiiiiiiiiiiiii che bello fra un pò potremo anche picchiarlo!!!!!
Non vedo l'ora!!!

Continuano ad alternarsi le voci e le indiscrezioni sulle funzionalità incluse o estromesse da Windows Longhorn/Vista: dopo aver annunciato che la sidebar (ovvero la barra delle applicazioni mostrata al pubblico durante le versioni alpha di Longhorn) non sarebbe stata inclusa nella versione finale del prodotto, alcune voci vicine all'azienda riferiscono ora che il componente è riapparso nelle versioni successive alla beta 1, anche se non è attivato di default.

Di più: la barrona laterale sarebbe stata arricchita di nuove funzionalità, tanto da farla assomigliare davvero moltissimo alla dashboard di Mac OS X Tiger.

Va comunque precisato che la cosa ancora non è stata confermata ed in ogni caso, ora dell'autunno 2006 (data di lancio di Vista) le cose potrebbero cambiare ancora.

E' stato rilasciato nella giornata di ieri Paint Shop Pro X, il famoso software per la gestione delle immagini che nel corso degli anni si è conquistato il ruolo di "rivale" per Adobe Photoshop.
L'affermazione precedente è ovviamente da considerare in relazione al solo comparto home, infatti in ambito professionale le doti e la superiorità della soluzione Adobe sono indiscusse.

Paint Shop Pro X è la prima release del software rilasciata dopo l'acquisizione di Jasc da parte di Corel, su tale prodotto quest'ultima ha elavate aspettative considerandolo uno strumento utile a raggiungere nuove quote di mercato.

Il denominatore comune della versione "X" è la semplicità, praticamente tutte le funzionalità presenti della versione 9 sono state confermate ma le modalità di accesso e l'organizzazione dei menù ha subito un profondo processo di ottimizzazione.

Una critica che da più parti era stata sollevata era proprio la complessità di alcuni strumenti, caratteristica che difficilmente si sposava con la tradizionale immediatezza (in particolare nelle prime release) di Paint Shop Pro.

Corel ha introdotto nuove funzionalità Wizard, ha raggruppato gli strumenti di editing delle fotografie in un'unico menù, ha reso più immediate alcune funzionalità (una fra tutte la correzione occhi rossi che nella release precedente era molto efficace ma complessa da utilizzare). Per gestire al meglio il flusso di lavoro senza perdere in qualità Paint Shop Pro X supporta i più diffusi formati RAW delle fotocamere digitali.

Paint Shop Pro X supporta lo schema CMYK e già questa opzione aprirà le porte ad un timido ingresso del comparto professionale meno esigente, o per lo meno queste sarebbero le attese di Corel.

Come consuetudine Paint Shop Pro X viene rilasciato insieme a Photo Album 6, il tool di Corel che permette di gestire in modo razionale i propri archivi creando eventualmente album o raccolte di immagini.
La versione 6 di questo prodotto è stata migliorata con l'aggiunta di un sistema per il backup automatico, con nuove procedure wizard e nuovi elementi grafici.

Il download della versione Trial di Paint Shop Pro X è disponibile a questo indirizzo (circa 105MB).

la versione trial dura quanti giorni?
io ho la versione 9 ma il programma annesso per le animazioni non funziona..mi ha fatto e mi fa diventare matta...tanto che preferisco impazzire con photoshop..

penso che duri una trentina di giorni, ma se usi photoshop ti consiglio di continuare a usare quello!