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Roma- Trionfo al Colosseo

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2006 21:51
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Scusate tanto , ECCO L'ARTICOLO:


Joel- Adams trionfo al Colosseo

In 500mila ad applaudire le star


Trionfo per il Telecomcerto 2006 svoltosi a Roma. Bryan Adams e Billy Joel hanno incantato per tre ore una folla di quasi 500mila persone che ha gremito via dei Fori Imperiali. I due rocker hanno suonato tutti i pezzi più noti del loro repertorio duettando nel finale.

Non saranno Paul McCartney o Simon&Garfunkel (protagonisti delle precedenti edizioni) ma Joel e Adams sono riusciti a chiamare a raccolta una fiumana di gente fugando i dubbi della vigilia sulla scelta di due nomi da noi non certo al massimo della popolarità. Che fossero 500mila come annunciato dagli organizzatori o qualche decina di migliaia in meno, poco importa. Il fatto è che i Fori Imperiali erano stracolmi di gente felice e festante per un concerto ad altissimo tasso di qualità ed energia.

Icona negli Stati Uniti dove ha venduto decine di milioni di dischi e ancora oggi riesce a infilare 12 sold out al Madison Square Garden, Billy Joel è da noi il classico personaggio del quale si conoscono i brani più famosi (quasi a livello subliminale) ma a stento si ricorda il viso. Brian Adams invece il suo momento d'oro lo ha passato da un pezzo, e nell'ultimo decennio ha galleggiato a cavallo della popolarità conseguita con le hit di fine anni 80 e primi 90. Ma il passato non conta in questi casi, è il presente, e i due hanno dimostrato di saperci fare, eccome.

Con la puntualità di un orologio svizzero, alle 21 spaccate, il rocker canadese dà il via alla festa con "So far so Good". Visto il tempo limitato di un'ora scarsa a sua disposizione, Adams aveva promesso di cercare di suonare più brani possibile, e così è: di fronte allo sfondo unico di un Colosseo tinto di blu, i pezzi scorrono con pause brevissime tra uno e l'altro. E' una sorta di greatest hits travolgente: "18 till I die", "Back to you", "Summer of '69", "Please forgive me", "Run to you". Qualche pezzo da novanta rimane inevitabilmente fuori ("Heaven" o "Everything i do"), ma non c'è nemmeno il tempo di recriminare.

Dieci minuti di pausa ed è il momento di Billy Joel. E si parte subito male. Sul finire del pezzo introduttivo, "Prelude", il pianoforte diventa muto: come se Pavarotti diventasse afono nel bel mezzo del "Nessun dorma". Joel si ferma, spiega in italiano al pubblico che il suo piano "è morto" e tira un pugno allo strumento traditore. Ma basta un minuto, il guasto tecnico viene riparato e "Angry young man" viene eseguita (è il caso di dirlo) in maniera rabbiosa facendo immediatamente dimenticare la falsa partenza. Rispetto a Brian Adams il repertorio di Joel è decisamente più vario da un punto di vista stilistico e così si passa dal soul di "New York state of mind" ai ritmi latini di "Don't ask me why" al pop beatlesiano di "Allentown". Ci sono anche i super classici come "Honesty" e "Just the way you are", per non parlare di "This is the time", pezzo che Joel ha esuito raramente dal vivo ma che, in questa occasione, gli è stato chiesto espressamente in quanto divenuto nel nostro Paese un tormentone come sigla della soap opera "Sentieri".

La tensione sale progressivamente e il finale è travolgente: dopo "An innocent man" mixata a "Stand by me" con tutto il pubblico a cantare, il cantante newyorchese abbandona il piano e si trasforma in un rocker scatenato. "River of dreams", "We didn't start the fire", "It's still rock'n'roll to me" e "Only the good die young" incendiano i Fori Imperiali. Tutti a casa? Macché! Prima Joel sale sul palco da solo per "Scenes from an italian restaurant" e poi è il momento del duetto. Lui e Adams si scattano una bella foto ricordo e partono per un classico a testa, "You may be right" e "Cuts like a knife".

Prima del congedo definitivo c'è spazio per l'ultimo bis, immancabile, di "Piano man", brano simbolo di una carriera. Soddisfatto, stremato e sudatissimo (il caldo era atroce), Joel si alza e muove il pollice verso la folla come per i gladiatori nell'arena. Pollice verso o pollice alzato? Alzato, alzatissimo.

Massimo Longoni
tgcom
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02/08/2006 21:51
 
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