prelevate da feti abortiti e coltivate in Italia
ROMA (13 novembre) - Sono pronte le prime cellule staminali adulte coltivate in Italia e possono essere trapiantate nell'uomo. Si aspetta la certificazione di sicurezza, prima di poter procedere. Le staminali sono state coltivate nella Fondazione cellule staminali di Terni. La ricerca è stata presentata oggi a Roma, in un convegno presso l'Istituto superiore di sanità. «Le cellule, prelevate da feti abortiti spontaneamente e moltiplicate in laboratorio, sono pronte. Quando ci sarà la certificazione di sicurezza potrà partire la prima sperimentazione clinica sui malati di sclerosi laterale amiotrofica», ha detto il responsabile del progetto, Angelo Vescovi. La certificazione, ha proseguito, è attesa nei prossimi mesi. I test saranno fatti in Italia se il via libera arriverà dalle autorità regolatorie europee; se faranno gli americani, i test avranno luogo negli Stati Uniti. Una volta prelevate, le cellule staminali fetali sono state moltiplicate e poi congelate. «Sono di fatto disponibili per il trapianto. Siamo in attesa della certificazione, dopodichè si definirà il protocollo clinico di ricerca», ha precisato Vescovi, dell'università Bicocca di Milano, direttore della Banmca di cellule staminali cerebrali di Terni e presidente del comitato scientifico dell'associazione per la ricerca sulle malattie neurodegenerative Neurothon.
Il finanziamento al progetto, ha detto Vescovi, è arrivato per l'80% dalla Cei, attraverso la raccolta fondi promossa dal vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia,e per il resto dal Comune e raccolte di fondi privati.
ilmessaggero