ROMA - I sistemi formati da buchi neri e stelle di neutroni sono la culla dell'antimateria nella Via Lattea. Per la prima volta un gruppo di ricerca internazionale, grazie ai dati del satellite europeo Integral, è riuscito a scoprire dove nascono i positroni, le particelle di antimateria che si annichiliscono quando vengono a contatto con gli elettroni della materia ordinaria. Si tratta di un risultato importante per l'astrofisica, pubblicato questa settimana su Nature. «Abbiamo compiuto un passo in avanti che ci aiuterà a comprendere l'origine dell'antimateria al centro della nostra galassia», ha detto il presidente dell'Agenzia spaziale italiana (Asi), Giovanni Fabrizio Bignami, che ha cominciato a collaborare allo studio quando si trovava in Francia, presso il Centro francese di studi spaziali (Cnes) di Tolosa.
Da circa 30 anni gli astronomi sanno che l'antimateria è localizzata al centro della Via Lattea. «Ma si pensava a una sorgente puntiforme, come un buco nero», ha osservato Bignami. Invece il satellite Integral, lanciato nel 2002 dall'Agenzia spaziale europea (Esa), ha dimostrato che la distribuzione dell'antimateria è diffusa e leggermente decentrata. «Un fenomeno che è apparso subito molto strano - ha detto ancora Bignami - e che ci ha fornito un forte indizio, mettendoci sulle tracce della possibile fonte dell'antimateria».
È così che il gruppo internazionale coordinato Georg Weidenspointer ha scoperto che i sistemi binari formati da buchi neri e stelle di neutroni che emettono raggi gamma sono distribuiti nella galassia in modo analogo all'antimateria. Il collegamento fra i due fenomeni è stato immediato e la conclusione è che l'antimateria ha origine da questo particolare tipo di stelle di neutroni. Un fenomeno che potrebbe essere valido per qualsiasi altra galassia simile alla nostra, se solo fossero disponibili strumenti abbastanza potenti per osservarle così in dettaglio.
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