aumenta il rischio pandemia
ROMA - Mutazioni del virus dell'influenza aviaria del ceppo H7 aumentano la sua capacità di agganciarsi alle cellule del tratto respiratorio superiore dell'uomo. Finora l'attenzione è stata puntata sul virus H5N1, ma i Centri statunitensi per il controllo delle malattie di Atlanta segnalano sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas) che mutazioni come quelle scoperte nel ceppo H7 del virus dell'aviaria aumentano il rischio pandemia.
In passato il ceppo H7 dell'aviaria ha colpito in modo blando nel Nord America e, nel 2002, aveva provocato alcuni casi di trasmissione da uomo a uomo in Olanda. Da allora il virus è cambiato: il gruppo coordinato da Terrence Tumpey, ha scoperto che è diventato capace di legarsi alle molecole di zucchero che si trovano sulla superficie delle cellule umane della trachea. Una capacità dimostrata anche dai test condotti sui furetti, la cui risposta è ritenuta molto simile a quella umana. Al punto che i ricercatori sono convinti che potrebbe evolversi fino ad avere la stessa capacità di contagio dei virus responsabili delle tre pandemie del '900: la Spagnola del 1918, l'Asiatica del 1957 e la Hong Kong del 1968.
ilmessaggero