La Pausini doma S. Siro e duetta con Tiziano Ferro
di Andrea Rosso
MILANO (3 giugno) - «Qualche volta bisognerebbe saper dire di no. Ma oggi no» giurava ieri sera Laura Pausini dal maxischermo appollaiato tra gli spalti di San Siro dopo aver dato fuoco alle polveri di Io canto, Gente, Ascolta il tuo cuore mentre la marea dei settantamila sommergeva le sue parole con un boato degno dei gol di Kakà. Per festeggiare il milione e seicentomila copie vendute dalla raccolta di cover Io canto - seicentomila delle quali solo di qua dalle Alpi - la più amata dagli italiani s'è concessa un sabato da rockstar celebrando in spagnolo “amadi suoi” come Battisti o Bersani, in francese Zucchero, e in italiano Grignani, Daniele, Zarrillo, ma pure quel Tiziano Ferro con cui ha duettato, neanche troppo a sorpresa, «Non me lo so spiegare».
Il resto lo ha segnato quel repertorio che in quattordici anni di carriera ne ha fatta una diva da venticinque milioni di album venduti portandole in dote un Grammy «che vorrei toccaste con le vostre orecchie e con la mia voce» oltre all'onorificenza di Commendatore della Repubblica appuntata sul petto lo scorso anno a Sanremo. Prima donna della storia a violare il sacro rettangolo verde di San Siro, Laura ha trovato modo pure di omaggiare colleghi che quell'onore non l'hanno mai avuto, fondendo La isla bonita e La mia banda suona il rock col pensiero a Madonna e il cuore all'inzuppatissimo popolo del “Meazza” stretto attorno alla sua immensa cattedrale di luce e acciaio come una enorme morsa vociante. Lei e loro sotto il diluvio di una notte inclemente.
Fuori copione pure il tributo di Favola ad Eros Ramazzotti, seduto in platea assieme a soliti noti come Gianluca Grignani, Vittoria Belvedere, Valeria Marini, Alessia Marcuzzi, Carlo Ancelotti, Aldo Busi, Antonella Clerici, Angela Missoni, ed altri ancora. Dedicato alla nonna, ad Antonella Russo, la fan irpina uccisa a Solofra lo scorso inverno dal convivente, e alle colleghe «perché sono la prima donna su questo palco ma non sarò l'ultima» quello di San Siro è stato un concerto con “sordina” per la riduzione delle emissioni sonore a 78 decibel imposto dalla Usl su protesta degli abitanti della zona correggendo la deroga dall'amministrazione comunale che aveva inizialmente accordato un tetto massimo di 80.
In autunno arriverà l'inevitabile dvd della serata e, siccome l'interprete de La solitudine è una facile a farsi prendere la mano, non è escluso che questa rentrée sui palcoscenici non possa preludere ad un tour invernale in quei palazzi dello sport che, al di là delle tentazioni di gigantismo, rimangono la sua dimensione più congeniale.
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