Anche i suricate vanno a “scuola”...un pó di loro

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BeatAurora
00lunedì 31 luglio 2006 21:26
Come si uccide uno scorpione senza farsi pungere, come si ferma un millepiedi che tenta la fuga? Son tutte cose che i suricate – parenti delle manguste – imparano dai loro “insegnanti”.


I piccoli suricate devono imparare da subito come
mangiare uno scorpione senza farsi pungere.
Foto: © Sophie Lanfear.

Prima il latte, poi la pappa e finalmente la pastasciutta. Anche se i cuccioli di suricate non usano proprio questi generi alimentari, fanno quasi lo stesso percorso di svezzamento di un bambino.
Il suricate è un mammifero della famiglia delle manguste, che vive in grossi gruppi formati da circa 40 esemplari, dove solo il maschio e la femmina dominanti provvedono all’80% della prole. Ma, come hanno osservato in Sud Africa alcuni scienziati dell’università di Cambridge, tutti gli adulti del gruppo danno una mano nell’educazione dei più piccoli.

Istruzioni per l’uso

Anche perché diversamente dagli altri mammiferi (compresi i primati) che imparano a procurarsi il cibo semplicemente osservando gli adulti all’opera, i piccoli suricate hanno bisogno di molte attenzioni e di veri e propri insegnanti durante i primi mesi di vita.

Un cucciolo con il suo mentore.
Foto: © Andrew Radford.

Questi animali che vivono in climi asciutti e desertici si cibano principalmente di lucertole, cavallette, scarafaggi e scorpioni velenosi. Inizialmente gli adulti "baby sitter" portano ai piccolini gli animali morti. Dopo qualche settimana cominciano a fornire loro prede vive ma inoffensive - agli scorpioni tolgono il pungiglione - e si assicurano che i piccoli riescano a mangiarle senza farsele scappare. Pian piano i piccoli imparano anche a non farsi pungere dagli scorpioni. Solo dopo tre mesi di “scuola” sono in grado di cacciare in totale autonomia.

Insegnanti molto speciali

I compiti che gli adulti di suricate svolgono in presenza dei piccoli, quindi, non portano nessun immediato vantaggio per loro, ma hanno solo uno scopo dimostrativo. Questo comportamento, secondo gli esperti, è alla base dell’insegnamento attivo, che finora era considerata una caratteristica unica degli esseri umani (a parte probabilmente le formiche che secondo un recente studio potrebbero insegnare ai piccoli come trovare le prede).
Un addestramento così impegnativo forse dipende dalla pericolosità del “menu”. Il veleno di uno scorpione è in grado di uccidere un uomo e se i piccoli suricate non imparano a "maneggiarlo" con cura potrebbe essere rischioso per la sopravvivenza stessa della specie.

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Ale sorcina
00lunedì 7 agosto 2006 22:39
che faccette dolci [SM=g27828]
@ludovica@
00martedì 8 agosto 2006 15:24
[SM=x660226] che belli!
BeatAurora
00domenica 13 agosto 2006 14:16
La guerra delle femmine
Le femmine di suricato durante la gravidanza diventano molto aggressive con le altre femmine. O meglio la più forte "perseguita" le subordinate. Lo hanno scoperto alcuni ricercatori inglesi dell'università di Cambridge.


I piccoli di suricato sono quasi sempre
tutti figli della stessa femmina.


A vederli così sembrano dolci e inoffensivi, eppure le femmine di suricato - piccolo mammifero parente delle manguste - se necessario possono diventare molto aggressive con le loro simili. Se ne sono accorti alcuni scienziati osservando un gruppo di 15 suricato nel deserto del Kalahari in Sud Africa.

Regine e suddite

I suricato vivono in un sistema sociale molto gerarchizzato - simile a quello di api e formiche - e solo la femmina dominante del gruppo può riprodursi.
Quando la "regina" suricato è incinta ingaggia una caccia alle femmine subordinate, inseguendole e attaccandole spesso, per assicurarsi che nessuna rimanga incinta a sua volta.

Assunte come baby-sitter

Vittime di una vera e propria persecuzione le femmine "operaie" stressate producono grosse quantità di un ormone, il glucorticoide, che le rende molto poco feconde, riducendo se non azzerando così la possibilità di una gravidanza.
A differenza delle api e delle formiche operaie, che sono sterili, i suricato subordinati, infatti, provano a riprodursi. E se non ci riescono, lavorano comunque alla sopravvivenza della specie curando ed "educando" i piccoli degli altri.


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