Antico Egitto

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
BeatAurora
00venerdì 25 marzo 2005 17:20

Le famose tre piramidi.
[SM=x660229]
BeatAurora
00lunedì 4 aprile 2005 14:27
Le piramidi di Giza e la costellazione di Orione
Testi rituali e mitologici scolpiti sulle pareti interne di varie piramidi descrivono prevalentemente la morte l'aldilà. I testi delle piramidi descrivono la sorte del Faraone che, dopo la morte, saliva al cielo e diventava Osiride la cui celeste forma rispondeva alla costellazione di Sahu. Due esperti, Otto Neugebauer e R.A.Parker hanno scoperto che si tratta della costellazione di Orione; inoltre la porta che congiungeva cielo e terra era chiamata nei testi Rostau o Rosetjau, l'attuale piana di Giza. Robert Bauval (noto scrittore, autore di Il Mistero di Orione e Impronte degli Dei con G.Hancock), osservo', ancora, a proposito delle piramidi, che i cosiddetti pozzi di areazione che, nella Piramide di Cheope, portavano dalla Camera della Regina alla Camera del Re, erano orientati su certe stelle, in particolare uno di quelli della camera del Re puntava sulla stella più bassa di Orione.





Preso dal web.
Vi consiglio la lettura dei due libri sopra citati...io li ho letti..!!
:smile7:

[Modificato da BeatAurora 04/04/2005 14.29]

zaccaria cat
00lunedì 18 aprile 2005 18:22
posso mettere qui qualche mio disegnino in 3d?
[SM=x660491]
BeatAurora
00lunedì 18 aprile 2005 18:37
Se puoi???????? Certo che puoi!! Anzi ti ringrazio.. Li ho visti sul tuo forum sono semplicemente favolosi!![SM=x660514]
[SM=x660246]

[SM=x660515]
[SM=x660317]
zaccaria cat
00lunedì 18 aprile 2005 18:42
zaccaria cat
00lunedì 18 aprile 2005 18:42
zaccaria cat
00martedì 19 aprile 2005 12:32
BeatAurora
00mercoledì 20 aprile 2005 03:49
Sono stupendi Zac.......Grazie!![SM=x660514]
[SM=x660515]
[SM=x660246]
BeatAurora
00venerdì 24 giugno 2005 12:01


La storia dell’Egitto è stata in gran parte determinata dalla sua geografia, che gli ha consentito di rimanere isolato dai suoi vicini, pur assorbendo alcuni aspetti della loro cultura. Le grandi distese desertiche a est e a ovest del Nilo fungevano da baluardo contro gli invasori stranieri e le cateratte del fiume stesso evitavano invasioni dal sud. A rendere difficili attacchi dal nord erano poi la costa mediterranea, bassa e stretta, e l’area paludosa del Delta. La vita si svolgeva quindi nel Delta e lungo la stretta Valle, che insieme costituivano un’oasi fertilissima, lunga più di 1200 chilometri, che gli egizi chiamarono "Terra Nera" (kemi), per il colore del suolo reso scuro dal limo depositato dall’inondazione. Al di là di questa zona ci sono le "Terre Rosse" dei deserti libico e arabico; il primo, a occidente, è prevalentemente piatto e aperto, con una serie di oasi disposte più o meno parallelamente al corso del Nilo; il secondo è un torrido altipiano percorso da profondi alvei di antichi fiumi ormai in secca (uadi), dove la vita ha pochissime possibilità di sviluppo. Riferendosi al corso della corrente del Nilo, gli egizi chiamavano Basso Egitto le terre del Delta fino a Menfi, e Alto Egitto la Valle vera e propria tra Menfi e la prima cateratta di Assuan. (La definizione Medio Egitto è solo geografica )
Fin dalle origini, la terra del Nilo offrì un ambiente ottimale per la vita e il progresso dell’uomo; non tanto facile, cioè, da intorpidire lo spirito e indurre a rinunziare a iniziative ed invenzioni, con le quali migliorare la propria condizione materiale, ma nemmeno tanto difficile da impegnare le forze di ciascuno nella strenua ricerca delle fonti di cibo o nel fuggire eventi naturali distruttori. Grazie al grande fiume, in Egitto la coltivazione della terra conservò sempre una preminenza assoluta e il paese appariva come un unico enorme impianto agricolo, con potenziale produttivo, per l’epoca, altissimo. Infatti le economie dei due Egitti si integravano e agli abitanti conveniva organizzarsi in un’unica comunità, estesa da Assuan al Mediterraneo, sia per meglio sfruttare le piene con opere idrauliche, sia perché, con risorse alimentari più vaste, era più facile fronteggiare situazioni di emergenza, come il perdurare da un anno all’altro della scarsità d’acqua. Dal Nilo dipendevano anche la ricca flora spontanea e la numerosa fauna, e quindi la caccia e la pesca. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la grande inondazione del fiume che gli dei benefici concedevano al paese con la regolarità di un prodigio naturale. Ecco perché lo storico greco Erodoto definì efficacemente l’Egitto "dono del Nilo", anche se l’affermazione è falsa ove minimizza il lavoro umano.

"Salute a te, o Nilo che sei uscito dalla terra, che sei venuto per far vivere l’Egitto... Quando la piena comincia ad alzare, il paese è in giubilo, tutti sono in gioia." Questo Inno al Nilo lo si cantava forse in attesa dell’inizio della piena, intorno al 19 luglio, quando la stella Sothis o Sirio appariva bassa sull’orizzonte orientale. Non era tanto della regolarità del fenomeno che si poteva dubitare, pur non conoscendone le cause, quanto della sua entità: se infatti le acque straripavano con violenza, rompevano gli argini e distruggevano i campi; se l’inondazione era scarsa, la siccità avrebbe ridotto la popolazione alla fame. Per questo vennero intraprese fin dalle epoche più antiche opere di canalizzazione indispensabili per la difesa e il controllo del territorio. Ogni anno, nella stagione dei monsoni (da giugno a settembre), piogge torrenziali cadono sugli altipiani abissini e empiono il Nilo Azzurro e l’Atbara, trascinando enormi quantità di terriccio. Fino a che le acque del fiume non vennero parzialmente imbrigliate nel 1971, la piena raggiungeva Assuan al principio di giugno e Menfi alla fine dello stesso mese; montava poi rapidamente e toccava il massimo a fine settembre, con una crescita di livello fino a 7 metri ad Assuan e 4 al Cairo; poi lentamente calava sino al minimo, che durava dall’aprile al giugno dell’anno successivo. Questo apporto di acque era, con rara eccezione, costante e tranquillo, tale da garantire alla Valle intera una sorta di irrigazione naturale e anche una specie di naturale concimazione dal momento che, deponendo sul terreno il limo fecondo, rinnovava il suolo coltivabile. Il regime del Nilo determinava per gli egizi anche le stagioni agricole.

Le stagioni

Il sorgere della stella Sirio, era la ricorrenza principale nel ciclo delle stagioni:l'evento dava inizio a akhit, il periodo dell'inondazione; perit, l'inverno, che vedeva lo svolgersi della stagione agricola; shemu, l'estate, la stagione dei raccolti. Dopo l'inondazione, i contadini gettavano i semi sulla terra fangosa, e procedevano- lo racconta Erodoto- facendo calpestare la semenza da branchi di animali domestici: per i Greci, la cui agricoltura dipendeva da terre aride e dall'imprevedibile regime delle piogge, il Nilo permetteva ai fortunati Egizi di coltivare senza il minimo sforzo.

Il mito

Nel mito Egizio, le acque iniziavano a crescere perchè la dea Iside cominciava a piangere sconvolta dalla morte del fratello e amante Osiride (vedi la leggenda di Osiride): dopo che il feroce Seth aveva ucciso e smembrato il giovane dio.

Dal Web.
fata del gelo
00giovedì 30 giugno 2005 21:46
Interessante
BeatAurora
00martedì 2 agosto 2005 18:22
Cenni Geografici...


Situato sull’estremo lembo nord-orientale del continente africano, l’Egitto (Misr in arabo) si estende per oltre 1 milione di chilometri quadrati, compresi fra il mar Mediterraneo a nord, la Libia a ovest, il Sudan a sud e il Mar Rosso a est, con la penisola del Sinai che già appartiene geograficamente al continente asiatico. Il territorio egiziano è costituito prevalentemente dai deserti libico e arabico, che si estendono rispettivamente a occidente e a oriente della valle del Nilo, il grande fiume che rappresenta la principale fonte di sussistenza del Paese.
La Valle del Nilo

Il Nilo scorre per 1500 km da sud a nord, dividendo il Paese in due aree geograficamente distinte e costituendo la fonte principale per io sviluppo del Paese. Lungo la sua valle si aprono i territori fertili che creano una striscia di terra verde, larga tra i 10 e i 20 km, tra Assuan e IL Cairo. Ramificazioni di origine eolica si spingono fino alle depressioni del deserto Libico, dove sorgono le oasi più fiorenti. Sviluppatasi fin dall’antichità, grazie alle inondazioni del fiume che fino alla costruzione delle moderne opere idrauliche avvenivano annualmente, oggi Ia valle del Nilo rappresenta l’unica area coltivabile del Paese: il 3,5% dell’intero territorio, in cui si concentra circa il 98% della popolazione. Con la costruzione delle dighe di Assuan, negli anni a cavallo fra il XIX e il XX secolo, il flusso delle acque è stato regolato, permettendo così una costante irrigazione di tutta l’area fertile e la conseguente estensione dei territori coltivabili. Il Delta del Nilo, che si apre a nord del Cairo, è costituito da due ramificazioni principali, le quali portano l’acqua nella valle creando un’area coltivabile di circa 23 .000 kmq. Oltre a essere fonte di sostentamento alimentare, con le sue piene che hanno permesso lo sviluppo del Paese, il Nilo ha rappresentato anche una fonte preziosa di materie prime per l’edilizia: è nei suoi fondali che gli antichi Egizi prelevavano il fango argilloso e la sabbia calcarea da utilizzare nella costruzione degli edifici che ancora oggi simboleggiano l’Egitto in tutto il mondo. Il deserto , che copre la maggior parte del territorio egiziano, si distingue in deserto Libico (a occidente della valle del Nilo) e deserto Arabico (a oriente).

IL deserto Libico è un altopiano calcareo completamente arido e privo di vegetazione; vi si trovano colline isolate di piccole dimensioni a testimoniare la potenza dell’erosione del vento del deserto: il fenomeno delle tempeste di sabbia (soprattutto nella parte meridionale) e particolarmente violento nel periodo fra marzo e giugno, quando il vento proveniente da sud (khamsin) solleva muri di sabbia bloccando l’intera vita delle oasi, fino a pericolo passato. Nella parte settentrionale del deserto si trova Ia depressione di El-Qattara, la più vasta e la più profonda (137 m sotto il livello del mare), caratterizzata da scarsa vegetazione con rari pozzi di acqua salmastra. Per trovare vere e proprie oasi ci si deve spostare nella zona centrale, dove le depressioni, pur di non considerevole livello, costituiscono ampie aree coltivabili, su un terreno argilloso ricco di minerali. Completamente differente è il deserto Arabico, costituito prevalentemente dalla catena montuosa che si estende lungo la Costa del Mar Rosso. Le alture, molte delle quali superano i 2000 metri, sono formate da strati di arenaria nubiana e calcarea, mentre le vette sono di origine vulcanica. La vegetazione è concentrata nelle valli e nelle gole protette dove sgorgano le rare sorgenti d’acqua, che fungono da oasi per I beduini nomadi che popolano la zona. Simile al deserto Arabico è la penisola del Sinai, con un vasto altopiano di arenaria e roccia calcarea nella parte settentrionale e un massiccio montuoso nella parte meridionale, che comprende anche la vetta più alta dell’Egitto: il Gebel Katherina, 2641 metri.Le coste I 900 km di coste che si affacciano sul Mediterraneo rappresentano, pin che una meta turistica per gli amanti del mare, lo sbocco fondamentale per i commerci del Paese, con il porto di Alessandria che smaltisce l’80% dei traffici internazionali. Le placide spiagge di sabbia, dal carattere tipico mediterraneo, sono lunghe e raramente interrotte da promontori di rilievo. La costa mediterranea del Sinai è un susseguirsi di dune sabbiose fra le quali emergono lagune saline. La costa del Mar Rosso, sia quella continentale che quella della penisola del Sinai, è formata da promontori fra i quali si aprono profonde insenature. Il deserto si affaccia su un mare cristallino, spesso immediatamente profondo, ricchissimo di flora e fauna marine, fra cui estese barriere coralline che costituiscono una delle principali attrazioni. Di fronte alle coste, sparsi in questo mare tropicale chiuso, emergono numerosi isolotti e secche che ne fanno un ambiente unico e suggestivo.

dal web
BeatAurora
00sabato 6 agosto 2005 21:15



m.harlock
00giovedì 18 agosto 2005 14:57

Complimenti a Zaccaria [SM=g27811]
m.harlock
00giovedì 18 agosto 2005 14:59
Se non disturbo vorrei lasciare questa notizia...

La grande piramide potrebbe contenere la toma faraonica di Khufu.

Per anni gli studiosi hanno creduto che la piramide del Re Khufu, la più grande delle tre piramidi di Giza, fosse stata saccheggiata dalle antichità e di qualsiasi cosa avesse un valore, compreso il corpo dello stesso Khufu.

Ora Zahi Hawass, segretario generale del Supremo Consiglio di Antichità e direttore della Piana di Giza, avanza una nuova lettura della storia.

“Personalmente ritengo” ha recentemente dichiarato in una sala conferenze gremita al Museo di Archeologia ed Antropologia nell’Università di Pennsylvania a Philadelphia, “che la camera segreta di Khufu sia nascosta all’interno della piramide”.

Quel che gli ha fatto cambiare idea è stata la scoperta di una serie di porte sconosciute in precedenza, nascoste nei condotti della cosiddetta “camera della regina” della Grande Piramide. Situata sotto la “grande galleria”, la camera della regina non ha mai ospitato una regina, ed il suo esatto proposito rimane ignoto. Alcuni autori hanno ipotizzato si tratti di una camera funeraria abbandonata, o che fosse utilizzata per le offerte votive.

Nel 1872, un archeologo di nome Waynmann Dixon aveva scoperto una coppia di quelli che furono considerati condotti di ventilazione della camera, nascosti dietro false porte di pietra. I condotti sono di forma quadrata, misurano circa 20 cm di lato e rimasero ampiamente inesplorati fino al 1993, quando Rudolf Gantenbrink, archeologo dell’Istituto di Archeologia tedesca del Cairo, inviò un robot all’interno del condotto meridionale.

Il robot dovette fermarsi dopo soli 64 metri, davanti a quel che sembrava un solido blocco di pietra con strane maniglie di rame. Ad ogni modo, Hawass riporta le interessanti letture sonar che dimostrarono che il blocco misurava solo 7,6 cm di spessore. Nel 2002, Hawass ed un team di archeologi, trapanarono attraverso la “porta” di pietra, durante una diretta televisiva sponsorizzata dal National Geographic.

“Lo abbiamo fatto in diretta perché volevano mostrare che non c’era niente da nascondere” ha dichiarato Hawass. In passato, quelli che definisce “pseudo-scienziati” lo avevano accusato di avere nascosto o mistificato i segreti delle piramidi, o perfino avere costruito un passaggio segreto dal bagno del suo ufficio alla Grande Piramide.

Dietro la porta, Hawass ed il pubblico mondiale in diretta televisiva, non hanno trovato risposte, ma un nuovo mistero: una seconda porta a soli 24 cm dietro la prima, che bloccava di nuovo il passaggio.

Il giorno successivo, a telecamere spente, Hawass ed il team hanno mandato il robot lungo il condotto settentrionale. Questo condotto compiva una serie di curve brusche, a sinistra, destra e sinistra ancora, prima di giungere ad una terza porta anch’essa con due maniglie di rame.

Entrambe i condotti terminavano in qualche punto all’interno della struttura e non vi erano sbocchi all’esterno della piramide. Nel passato, gli studiosi avevano speculato che, per via del loro allineamento con la Stella del Nord e con la costellazione di Orione, questi condotti sarebbero potuti essere uscite simboliche per il ka, o anima immortale, del re Khufu. Molti archeologi oggi trovano la soluzione improbabile, poiché queste piccole aperture sono una caratteristica unica di questa piramide. Al tempo del regno di Khufu, le porte false servivano come uscite simboliche verso l’aldilà. Se i condotti terminino in camere più grandi o meno, è ancora da determinare.

Le maniglie di rame sulle porte sono di grande interesse per gli studiosi. “Se vi recate al Museo del Cairo” spiega Hawass, “ troverete i vasi canopi del Re Tutankhamun, ed hanno due manici di rame – proprio come questi. In quel caso servivano per le corde, affinché le giare potessero essere collocate nel profondo della tomba. Forse queste porte sono state collocate al loro posto mediante corde.”

Nell’ottobre del 2005, un robot costruito dall’Università di Singapore tornerà alla “camera della regina” al fine di scoprire cosa si trova oltre la seconda e la terza porta. La trapanatura, spiega Hawass, non sarà trasmessa in diretta, questa volta, ma i risultati saranno annunciati immediatamente dopo nel corso di una conferenza stampa.

“Se emergerà qualcosa di interessante” ha spiegato Hawass “lo mostreremo al mondo”.

Allo stesso tempo, un team da Birmingham, Regno Unito, svolgerà mappature radar non intrusive in aree all’esterno ed all’interno delle piramidi.

Seppure sia possibile che questi condotti portino effettivamente ad una camera funeraria mai scoperta prima, Hawass non sarebbe tanto sorpreso se, in ultimo, non conducessero da nessuna parte.

”Potrebbe non esserci niente all’interno della piramide. Quel che conta è l’avventura dell’archeologia, e mostrare alla gente questa avventura” ha dichiarato.

Una cosa è certa. Avremo nuove risposte – e probabilmente anche nuove domande – dal Cairo il prossimo ottobre.

Fonte laportadeltempo.com


La diretta del 2002 fu favolosa, ero totalmente affascinato dal momento non potevo credere ai miei occhi, spero che la ripetano [SM=x660270]
BeatAurora
00giovedì 18 agosto 2005 15:20
Ti ringrazio per l'articolo, davvero molto interesante...l'ho divorato con gli occhi...[SM=g27836]
Sembrerebbe che la diretta non la faranno almeno in base alle dichiarazioni lette...vedremo se ci saranno cambi,certo che é affascinante tutto questo, i misteri delle Piramidi continuano...sono impaziente di sapere...
[SM=x660322]
m.harlock
00giovedì 18 agosto 2005 16:17
Re:

Scritto da: BeatAurora 18/08/2005 15.20
Ti ringrazio per l'articolo, davvero molto interesante...l'ho divorato con gli occhi...[SM=g27836]
Sembrerebbe che la diretta non la faranno almeno in base alle dichiarazioni lette...vedremo se ci saranno cambi,certo che é affascinante tutto questo, i misteri delle Piramidi continuano...sono impaziente di sapere...
[SM=x660322]



Spero che qualche contentino lo diano via tv anche questa volta, ci spero proprio [SM=g27811] Beh BeatAurora credo che sui misteri dell'Antico Egitto potremmo stare qui seduti ed ascoltarne per un mese intero da tanto c'è ne sarebbe da dire, fin da bambino mi ha sempre affascinato questa misteriosa e ricca civiltà [SM=g27811] Se penso che nessuno nemmeno Alessandro Magno e Napoleone, sono rimasti insensibili al suo fascino...

Posto una cosa carina, un ritrovamento che hanno fatto qualche mese fa, ci sono dei colori fantastici.

[SM=x660503]

[Modificato da m.harlock 18/08/2005 16.24]

m.harlock
00giovedì 18 agosto 2005 16:27
Egitto, dalla necropoli di Saqqara emerge una mummia eccezionale


ROMA - Un sarcofago bellissimo, "immacolato", è stato scoperto nella necropoli di Saqqara, un'area archeologica situata a 60 chilometri a Sud del Cairo. Secondo un primo giudizio degli esperti, la mummia risale a 2200-2300 anni fa, al tempo della trentesima dinastia.

Nel dare la notizia della scoperta, il 29 aprile, il dipartimento delle Antichità del governo egiziano ha sottolineato che in oltre cento anni di scavi nel sito archeologico di Saqqara gli egittologi non hanno mai visto un reperto in condizioni tanto eccezionali, e considerano questa una scoperta di grande importanza.

L'identità della mummia deve essere ancora accertata, ma si ritiene si tratti di una persona di un certo rango. Per questo sarà sottoposta ad esami accurati e ad alta tecnologia. Comunque il sarcofago, dicono ancora gli esperti, è forse "il più bello" mai trovato nella zona. E, nelle immediate vicinanze, potrebbero essercene altri.

Zahi Hawass, capo del Supremo Consiglio delle Antichità egiziano, ha detto che la mummia verrà sottoposta a una scansione del corpo e poi verrà portata al Museo di Saqqara.

Fonte Repubblica.it


m.harlock
00giovedì 18 agosto 2005 16:31
Ed ecco le foto...

Il sarcofago trovato di recente alle piramidi di Saqqara, definito il meglio conservato scoperto finora. La mummia risale approssimativamente a 2.200-2.300 anni fa




Il sarcofago trovato di recente alle piramidi di Saqqara, definito il meglio conservato scoperto finora. La mummia risale approssimativamente a 2.200-2.300 anni fa




Un particolare delle splendide decorazioni del sarcofago




Gli archeologi al lavoro a Saqqara



Che dire semplicemente che vorrei essere stato lì con loro per vedere questa meraviglia schiudersi dopo millenni di buio.

[SM=x660503]
BeatAurora
00giovedì 18 agosto 2005 17:25
Che meraviglia.......ti assicuro che sarebbe piaciuto anche a me essere li...che invidia...
Davvero molto ben conservata...grazie m.harlock mi hai dato una grandissima emozione!!

[SM=x660246]
m.harlock
00venerdì 19 agosto 2005 10:00
Re:

Scritto da: BeatAurora 18/08/2005 17.25
Che meraviglia.......ti assicuro che sarebbe piaciuto anche a me essere li...che invidia...
Davvero molto ben conservata...grazie m.harlock mi hai dato una grandissima emozione!!

[SM=x660246]



E' stato un piacere BeatAurora, figurati [SM=g27811] felice di averti dato per una volta io una grande emozione [SM=g27828] !!

[SM=x660553]
Alexander Brandy
00domenica 15 gennaio 2006 18:36
pane per i miei denti... quante immagini semplicemente fantastiche.... si si....

come vi ho scritto nell'altro topic anche io sonoun appassionato di egittologia... e quindi lo faccio qui... ne apporfitto visto l'argoimento del ftopic....

noi abbiamo un forum che tratta la storia dell'antico egitto... oltre oivviamente ad una serie di topic aperti per dare spazio alle discussioni libere.....

e quindi mi farebbe piacere se veniste a dare un occhiata... si si....

un abbraccione a tutti....

ale
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:13.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com