Aviaria

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BeatAurora
00lunedì 20 febbraio 2006 18:18
L'aviaria in Italia. Cosa dobbiamo temere?

Le prime tre vittime le hanno fatte la paura e la depressione: un autotrasportatore veronese che, perso il lavoro per al crisi del settore avicolo, ha massacrato moglie e figlia e si è ucciso. Una paura non giustificata.
Infezione nei cigni migratori. Al momento il virus H5N1 ha ucciso solo 6 cigni selvatici, animali che solitamente non si fanno avvicinare. In questi, infatti, il 12 febbraio il centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria presso l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie di Legnaro, in Provincia di Padova, ha confermato l'infezione da virus H5N1.
Gli animali, arrivati in Italia dai Balcani per le eccezionali condizioni meteorologiche, sono stati rintracciati in Puglia (a Manduria (TA) a Torre S. Giovanni (LE)) in Calabria (a Pizzo Calabro (VV)) e in Sicilia (a Giarre e a Mascali (CT) a Marina di Melilli (SR)).
Di solito gli uccelli selvatici non si lasciano avvicinare dall'uomo. Se non fuggono è perché sono troppo deboli per farlo: meglio evitare il contatto, e chiamare piuttosto il veterinario provinciale o l'Istituto zooprofilattico regionale.
Quali gli animali a rischio? Inutile sospettare di piccioni, rondini e canarini: non sono a rischio di infezione. Su quali concentrare eventualmente l'attenzione? L'elenco dei volatili sospetti, cioè che in Europa sono stati identificati come infetti, è stata realizzata dall'l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), scaricabile quí
Da questo elenco si può dedurre quali migratori infetti potrebbero arrivare dalle vicine nazioni Europee: anatre selvatiche dalla Georgia, Aironi selvatici, oche, e galline d'acqua dalla Romania, gabbiani nella penisola di Crimea in Ucrania.
Nessuno nidifica nei tetti, e se si vogliono evitare contatti a rischio meglio rinunciare alla caccia.
Il pollo e il tacchino di allevamento sono a rischio? Quanto al consumo di carni avicole non c'è alcun rischio di trasmissione alimentare. Per tre buoni motivi:

1. Perché ogni contatto tra i polli degli allevamenti e gli uccelli migratori portatori dell'infezione in Italia è molto improbabile: i produttori hanno investito grossi capitali nei loro allevamenti e non vogliono certo metterli a repentaglio.

2. Perché il virus al momento non è presente negli allevamenti italiani. Questi sono sottoposti a controlli continui da parte dei veterinari degli istituti zooprofilattici e se comparisse causerebbe una moria di polli che non sarebbe occultabile e verrebbe immediatamente identificata dai controlli.

3. Perché nell'improbabile caso in cui un pollo infetto uscisse da questi allevamenti, la cottura distruggerebbe il virus già a 70°. Meglio invece approfittare del panico collettivo e della caduta del prezzo del pollo sul mercato.

Il pollaio di campagna. Diverso il caso dei pollai delle campagne: piccoli allevamenti casalinghi di pochi animali difficilmente controllabili in modo capillare. Se gli animali sono allevati all'aperto, senza copertura, il rischio è che un migratore infetto sorvolandoli lasci cadere del guano sul terreno dove i polli razzolano o nelle mangiatoie. E in questo caso il virus ha una via di trasmissione verso i polli. In questo caso la trasmissione dagli animali all'uomo è possibile, soprattutto per chi fa la manutenzione del pollaio e dà il mangime agli animali. Quanto al consumo, anche in questo caso la cottura eliminerebbe qualsiasi traccia di infezione.
I gatti? Sono pericolosi? I gatti possono infettarsi, come tutti i felini. Non può però infettarsi il gatto tenuto in casa e alimentato a scatolette. La produzione delle scatolette a base di carne di pollo sottopone la carne a temperature elevatissime che distruggono virus e batteri. Il gatto casalingo quindi non corre alcun rischio. Ne corre forse qualcuno di più il gatto lasciato libero. Per sua natura tende a catturare qualsiasi animale si lasci catturare. E se non c'è alcun rischio per i piccioni, può essercene per un animale malato che atterra dove può, anche sul primo tetto che incontra. Un rischio minimo, ma se non si accetta neppure il minimo rischio, meglio privare di un po' di libertà il proprio gatto.
Amelia Beltramini

focus
@ludovica@
00mercoledì 22 febbraio 2006 09:22
ho sentito dire che questo virus tocca facilmente i piccoli volatili, come i canarini...si salvi chi puo',poveri piccoli! [SM=g27813]
sara' così?voi cosa ne dite?
miticafefe
00mercoledì 22 febbraio 2006 14:44
poveri....boh,io nn ne ho sentito parlare d canarini...
bè scusate, ma io il pollo lo mangio cmq...!!!
cmq dice il nome è "aviaria" viene trasmesso via aria....! [SM=x660240] nn ci sto +capendo un cavolo....!!!! [SM=x660333]
BeatAurora
00mercoledì 22 febbraio 2006 18:36
Aviaria, altra vittima a Giakarta
Infatti...sará meglia che... [SM=x660214]


Thailandia vieta import pollame dall'Ue
Le autorità indonesiane hanno annunciato la morte di una 27enne, uccisa dall'influenza aviaria. Se le analisi dell'Organizzazione Mondiale Sanità confermeranno i risultati dei test locali, per l'Indonesia si tratterà della ventesima vittima. Intanto la Thailandia ha vietato per 90 giorni l'importazione dei volatili da 7 Paesi dell'Europa. E ancora: primo caso in Austria, dove un pollo è risultato positivo al virus H5N1.


Tra i paesi interessati dal provvedimento figura anche l'Italia. Gli altri sono Bulgaria, Romania, Grecia, Francia, Austria e Slovenia. A precisarlo è il direttore del centro di controllo delle malattie del ministero dell'Agricoltura thailandese.

Austria, pollo positivo a virus H5N1, primo caso in Ue
Per la prima volta un pollo è risultato positivo al virus H5N1 in un Paese dell'Unione europea. Il contagio è avvenuto in Austria, secondo quanto accertato dal portavoce del ministero della Salute di Vienna. Finora in alcuni Paesi dell'Ue, tra cui l'Italia, la presenza del virus era stata accertata solo in uccelli selvatici. Il pollo proviene da una riserva naturale delle città meridionale di Graz. Era stato tenuto nella stessa gabbia di un cigno proveniente da un'area colpita dal virus, in violazione alle regole imposte dopo il primo caso accertato di aviaria nel Paese. La autorità austriache hanno assicurato che non esistono preoccupazioni per i polli d'allevamento.

Un'altra vittima in Indonesia
Secondo un portavoce dell'ospedale di Giacarta in cui era stata ricoverata, la donna, poco prima di ammalarsi, aveva maneggiato polli morti. L'Indonesia è il Paese con il maggior numero di vittime dell'influenza aviaria quest'anno (otto casi confermati) e dove il micidiale virus presenta il piu' lato tasso di mortalità (superiore al 70 per cento).

Casi sospetti in Malaysia
Sette persone con difficoltà respiratorie sono state ricoverate in Malaysia e sottoposte a test per verificare se il malessere sia dovuto al virus dell'aviaria. Lo ha detto il ministro della Sanità Chua Soi Lek. I pazienti, tra cui cinque bambini, sono stati in contatto con pollame infetto. Lunedì era stato annunciato il primo caso di virus H5N1 nell'arco di un anno, con la morte, sabato scorso, di 40 polli.


tgcom
BeatAurora
00mercoledì 22 febbraio 2006 22:10
Tg5,Sposini mangia pollo in diretta
Gesto per tranquillizzare il pubblico

Per fare la sua parte e convincere gli italiani che sull'aviaria si fa del terrorismo, Lamberto Sposini, vicedirettore del Tg5, ha mangiato del pollo in diretta nell'edizione delle 20 del Tg5. Verso la fine, prima di lanciare i titoli di borsa, Sposini ha azzannato un pezzo di pollo per tranquillizzare i telespettatori. "Qualcuno dirà che è informazione spettacolo, ma non è così", ha messo le mani avanti il conduttore.


"Per superare le paure irrazionali le immagini valgono più di molte parole e va per questo apprezzato il consumo di pollo in diretta nell'edizione serale del Tg5 da parte di uno dei giornalisti più noti al pubblico televisivo come Lamberto Sposini". E' quanto afferma in una nota la Coldiretti che ha invitato giornalisti, rappresentanti del mondo delle istituzioni e dello spettacolo, opinionisti e tutti i cittadini a ripetere lo stesso gesto davanti a Palazzo Chigi, in occasione della presentazione del piano di interventi per il salvataggio e la protezione dell'allevamento italiano, che sarà all'esame del Parlamento.

"E' necessario superare - conclude la Coldiretti - una psicosi irrazionale che sta determinando gravi danni alle imprese ed ai cittadini che stanno rinunciando al consumo di carne che garantisce un importante apporto nutrizionale ad un prezzo estremamente conveniente".

tgcom
BeatAurora
00venerdì 24 febbraio 2006 12:03
"Mai mangiato carpaccio di pollo?"
La psicosi-aviaria secondo Tonon

Tutti i quotidiani oggi riportano un'apparente buona notizia: l'Unione europea ha stanziato 100 milioni di euro per arginare la crisi che ha colpito gli allevatori. Buona notizia, ma non del tutto. La somma dicono non è sufficiente ad arginare le perdite commerciali di queste settimane e 30.000 famiglie al momento, potrebbero diventare 80.000, rischiano di non sapere come arrivare alla fine del mese.

Penso ai padri che la sera tornando a casa dovranno fare i conti con l'angoscia che sentiranno vedendo i figli ai quali a breve dovranno spiegare che sarà necessario stringere i denti e dimostrarsi più maturi della loro età capendo che tutte le esigenze e soprattutto gli sprechi debbono essere ridotti all'osso. Triste ma vero.

Mi domando: le vendite crollano solo in Italia, perché il popolo è bue?
No, assolutamente, gli italiani non sono boccaloni, ma diffidenti.

A buon diritto la diffidenza serpeggia in tutte le case. Negli anni passati sono scoppiati scandali dai quali è emerso che le istituzioni e gli organi di informazione, in combutta, hanno mentito tradendo la fiducia di tutto il popolo, è da qui che nasce la diffidenza, purtroppo allargando l'analisi bisognosa riconoscere che a farne le spese siamo sempre noi. Infatti l'emergenza aviaria coinvolge ancora molti nostri connazionali che tra poco si ritroveranno in “braghe di tela”.

Propongo di mettere da parte la diffidenza, sicuri de fatto che l'escluso pollastro può rientrare a pieno diritto nelle nostre cucine a patto che sia sempre ben cotto, questa è l'unica garanzia che abbiamo per continuare a consumarne tranquillamente, d'altra parte nessuno ha mai mangiato un ottimo carpaccio di pollo. Torniamo in macelleria e compriamo a cuor leggero tanti polli, farà bene al nostro palato ma soprattutto all'economia di un paese già troppo in crisi.

Raffaello Tonon

[SM=x660204] [SM=x660200]

tgcom
miticafefe
00lunedì 27 febbraio 2006 18:08
ank io l'ho visto il tg, qnd sposini s'è mangiato il pollo!!!
sinceramente io, fino a qualche gg fa la mangiavo ancora la carne d pollo! [SM=x660261]
BeatAurora
00martedì 28 febbraio 2006 19:47
Aviaria, gatto contagiato da H5N1 in Germania
Riscontrato il virus H5 in due anatre selvatiche, in Svezia


Il felino è stato trovato morto sull'isola tedesca di Ruegen, sulle sponde del mar Baltico. E' il primo caso in un mammifero in Europa

Berlino, 28 feb. (Adnkronos/Aki/Ign) - Il virus dell'H5N1, responsabile dell'influenza aviaria, è stato riscontrato per la prima volta in un mammifero in Germania: un gatto, trovato morto sull'isola tedesca di Ruegen, sulle sponde del mar Baltico. Le analisi effettuate sulla carcassa dell'animale hanno provato la presenza del virus dell'H5N1. Lo rendono noto i ricercatori dell'Istituto federale di Ricerca veterinaria di Riems, precisando che sono in corso una serie di ulteriori test sull'animale.

Il 'Friedrich Loeffler Institute', situato nell'isola tedesca di Riems, nel mar Baltico, ha fatto sapere che se gli ulteriori esami sulla carcassa del gatto confermeranno i risultati della positività all'H5N1, si tratterebbe del primo caso di contagio su mammiferi accertato nell'Unione europea. Nell'isola di Ruegen sono stati accertati circa 130 casi di uccelli selvatici contagiati dal virus dell'H5N1.

Gli esperti ritengono che il gatto abbia contratto l'H5N1 dopo aver mangiato la carcassa di un uccello portatore dell'influenza aviaria. Casi simili, in precedenza, erano stati segnalati in Asia.

Oltre alla carcassa del gatto, i ricercatori hanno analizzato anche le carogne di una volpe e di un altro gatto, risultati negativi. Intanto, il ministero dell'Agricoltura tedesco ha invitato i proprietari di gatti nelle regioni dove è stata accertata la diffusione dell'H5N1 a tenere gli animali chiusi in casa.

Informata ufficialmente la Commissione europea. Philip Tod, portavoce del commissario per la Salute e la tutela dei consumatori Markos Kyprianou, ha spiegato che ''le autorità tedesche ci hanno informato questo pomeriggio che è stata confermata la presenza del virus nel gatto nell'isola di Ruegen''. Tod ha commentato che è ''sempre oggetto di preoccupazione quando ci si trova davanti al passaggio del virus da una specie all'altra''. Tuttavia, ha proseguito, non vi è ragione di allarme. ''Non è la prima volta - ha spiegato il portavoce - che accade il passaggio in un felino, ad esempio si è avuto un caso di tigri contagiate in Thailandia nel 2004. Evidentemente i felini sono particolarmente sensibili''.

La guardia resta alta anche negli altri Paesi europei. La Commissione Ue è stata informata anche di due anatre morte in Svezia sulle quali è stata riscontrata la presenza del virus H5. Lo rende noto un comunicato diffuso dall'esecutivo Ue a Bruxelles in cui si spiega che campioni verranno sottoposti ad ulteriori test per stabilire se si tratta del pericoloso virus H5N1. Da parte sua la Svezia ha fatto sapere che saranno ''immediatamente'' messe in atto le misure preventive stabilite da Bruxelles per far fronte alla malattia.

Intanto, in Italia, a Roma, gli uomini del XVI gruppo della polizia municipale hanno trovato un'anatra morta nel laghetto di villa Pamphilj. A segnalare la presenza del volatile una telefonata al centralino del Corpo. Del ritrovamento è stato immediatamente informato il medico del servizio territoriale. Rimossa dal parco con le cautele del caso, l'anatra verrà sottoposta ad accertamenti presso l'Istituto zooprofilattico.


Ragazzi io la vedo male...io ho due gatti [SM=g27825]

BeatAurora
00giovedì 2 marzo 2006 03:32
Aviaria, Germania: gatti rinchiusi
Ordinanza per i 5 Laender contagiati

L'allarme aviaria in Germania ha spinto le autorità a stilare nuove regole: l'obbligo per i gatti di rimanere in casa e guinzaglio per i cani. Alle nuove norme dovranno adeguarsi tutti i Laender nei quali è stato registrato il virus e, in particolare, l'isola tedesca di Ruegen, dove è stato confermato il primo caso di contagio su felino. Inoltre, in caso di randagi, secondo regolamento, "si può" anche procedere all'abbattimento.



Come ha spiegato Gerd Lindemann, sottosegretario all'Agricoltura tedesco, i cinque Laender (dei quali fa parte da martedì anche la Baviera) dove sono stati trovati volatili infetti sono tenuti ad adottare "immediatamente" l'ordinanza. L'obbligo riguarda cani e gatti presenti nel raggio di tre chilometri dal ritrovamento dei casi di contagio. Gli animali domestici, tuttavia, non vanno vaccinati, anche perché non esiste un vaccino specifico per l'aviaria.

Oltre alla Baviera, le altre regioni colpite dall'ordinanza sono il Mecklemburgo-Antepomerania, lo Schleswig-Holstein, il Brandeburgo e il Baden-Wurttemberg. In particolare, il ministro locale dell'Agricoltura del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, la regione cui appartiene l'isola baltica di Ruegen, ha ribadito le regole dettate a livello nazionale.

L'ordinanza, infatti, è una conseguenza del ritrovamento sull'isola di Ruegen di un gatto trovato morto martedì dopo aver mangiato, con ogni probabilità, un uccello colpito dal virus. Dall'isola proviene la maggior parte dei 100 uccelli selvatici risultati positivi all'agente patogeno in territorio tedesco. La positività del felino all'aviaria era stata confermata dal laboratorio tedesco "Friedrich Loeffler".


tgcom
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