Clima, intesa per eliminare sostanze nocive ozono

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BeatAurora
00sabato 22 settembre 2007 17:57
In Italia continuano le polemiche sui cambiamenti

MILANO (22 settembre) - Un accordo «storico» per accelerare l'eliminazione delle sostanze nocive per lo strato di ozono e per il clima è stato raggiunto alla Conferenza di Montreal. «Abbiamo raggiunto un accordo storico - ha detto Nick Nuttal, portavoce del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente -. Gli elementi di questo accordo devono essere ancora definiti, ma i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo hanno trovato un'intesa per l'accelerazione sulla riduzione degli idroclorofluorocarburi (Hcfc) a beneficio dello strato di ozono e (della lotta contro) i cambiamenti climatici».

La Conferenza sul clima di Montreal, che raggruppa 190 Paesi, ha avuto inizio lunedì scorso con l'obiettivo principale di trovare un'intesa sull'accelerazione dell'eliminazione degli Hcfc, sostanze nocive per l'ozono utilizzate nella refrigerazione e nella climatizzazione. La loro eliminazione contribuirà anche alla lotta contro il riscaldamento della Terra, la cui causa, in parte, può essere ritrovata anche nei gas a effetto serra.

Lunedì vertice Onu a New York sui cambiamenti climatici. L'accordo è stato raggiunto poco prima dell'incontro di lunedì a New York, quando al palazzo dell'Onu il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon presiederà un vertice sui cambiamenti climatici con ministri di 150 paesi. Sono attesi più di 70 capi di Stato, e l'incontro è il più grande mai organizzato sui cambiamnti climatici.

La conferenza rappresenta «la risposta più chiara a chi in Italia ha messo in discussione il problema dei cambiamenti climatici», ha detto il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. «Sarò a New York con Prodi - ha proseguito -. Un evento importante perché è la prima volta che l'Onu discute di cambiamenti climatici. Vado con il presidente del Consiglio a parlare di cose serie e vere».

In Italia continuano le polemiche scatenate dalla Conferenza sul clima. «Non esiste il bollino blu sui risultati della scienza, ma esiste invece la libertà di ricerca e il confronto sui risultati generati dalla ricerca», ha detto oggi il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, rispondendo agli scienziati che hanno contestavano alcuni dei dati presentati alla Conferenza. «Ci sono dei processi - ha aggiunto Mussi - che non hanno bisogno di stime. La loro conoscenza dipende infatti dalla conoscenza delle leggi fondamentali della fisica. È evidente che la quantità di combustibili fossili che usiamo per produrre energia sta cominciando a finire e che negli ultimi anni c'è stata un'impennata dell'aumento delle temperature».

Si entra nel campo delle probabilità, secondo Mussi, «quando si stima il tempo in cui questi cambiamenti avverranno o l'importanza che ha il fattore umano in questo processo - ha aggiunto - ma ciò non cambia il fatto che dei cambiamenti vi siano e che è necessario fare qualcosa. Abbiamo bisogno di tanta ricerca se si vuole raggiungere l'obiettivo del 20% di energie rinnovabili e il 20% di risparmio energetico». Una strada che si potrà percorrere, ha concluso Mussi, «soltanto con un salto tecnologico e un grande mutamento sociale. Il capitalismo infatti nella sua forma attuale è incompatibile con la sopravvivenza del nostro pianeta. Serve una riforma più grande di quella che ha portato alla nascita dello stato sociale».

Rifondazione : aggressione capitalistica alla natura. Il sistema delle imprese «ha attaccato in modo frontale e forsennato la Conferenza sui cambiamenti climatici e i risultati che ha prodotto, perché ci sono degli interessi profondi dietro». A lanciare l'accusa è il segretario di Rifondazione Comunista, Franco Giordano. «Le ultime vicende ci fanno riflettere - ha spiegato Giordano - sul fatto che vi sia un'aggressione capitalistica alla natura che ha alterato drammaticamente il rapporto tra gli uomini e il mondo che li circonda. In questo caso è dunque decisivo un radicale anti-capitalismo».

Secondo Giordano bisogna dunque «contrastare coloro che hanno proposto una diversa interpretazione dei dati emersi dalla Conferenza sul clima. Non è più accettabile che sui parametri e i vincoli di carattere ambientale imposti dall'Europa si continuino a commettere infrazioni, mentre si rispettano in modo cogente quelli economici di Maastricht».

La piattaforma presentata a Prodi, ha concluso Giordano, «È decisiva e deve avere al centro il problema ambientale. Auspichiamo un più 20% di fonti rinnovabili, un più 20% di efficienza e risparmio energetico e un calo del 20% dell'anidride carbonica. Bisogna costruire le condizioni per un'alternativa al sistema attuale con una filosofia unitaria tra i partiti».


ilmessaggero
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