Dalla A alla C le squadre che sperano e che rischiano

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tempiosommerso
00lunedì 27 giugno 2005 13:21
Repubblica

La crisi economica delle società non si arresta
600 milioni di debiti: tremano Siena, Reggina e anche il Genoa
Dalla A alla C, quelli a rischio
40 società con l'acqua alla gola

di FULVIO BIANCHI


ROMA - "Le società di serie A hanno fatturato 1,2 miliardi di euro la stagione scorsa ma ne hanno spesi 1,8, circa il 50% in più". Parole di Adriano Galliani, presidente della Lega di Milano. "La verità? Questo calcio è morto. Proprio così: il 70% dei club professionistici è in ritardo col pagamento del fisco, Irpef ed Enpals. Nessuno in questi anni ha fatto un passo indietro: ma la mucca ora ha finito il latte...", spiega Mario Macalli, presidente della Lega di C.

Risultato: almeno una quarantina di club (su 135), sono con l'acqua alla gola e rischiano di non iscriversi ai prossimi campionati. Fra illeciti (Genoa e Venezia) e crisi economica, si va incontro ad un'estate più che calda. Forse non basterà, stavolta, come sostiene Franco Carraro, che i padri-padroni del pallone mettano mano al portafoglio e tirino fuori altri 600 milioni di euro per salvare i loro club. Le previsioni sono agghiaccianti: secondo Mattia Grassani, avvocato, saranno almeno una quindicina i club che alla fine non ce la faranno. Secondo ambienti Figc, tutte le società di A (il caso Genoa è a parte) si iscriveranno, mentre un paio di club sono seriamente a rischio in B. Secondo dirigenti della Lega di C più di dieci club sono spacciati. La volata salvezza è appena iniziata: il governo del calcio prenderà una decisione solo il 15 luglio. Poi, tutti al Tar del Lazio...

Serie A - Tiene banco, ovviamente, il caso Genoa: mercoledì 29 giugno l'Ufficio Indagini non fa festa anche se a Roma è San Pietro e Paolo. Via con gli interrogatori - per primi i giocatori - perché c'è da fare in fretta (chiusura l'8 luglio): ma il materiale consegnato dalla procura genovese basta e avanza al generale Italo Pappa. Il club di Preziosi rischia il processo per illecito consumato (col Venezia) e tentato (col Piacenza): essendoci di mezzo il presidente, si tratta di responsabilità diretta, il reato più grave che prevede "l'esclusione dal campionato di competenza con assegnazione da parte del consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore". Insomma, il Genoa scivola in B? Possibile se le cose stanno davvero così. E attenzione, potrebbe essere addirittura una B con penalizzazione. Per Preziosi, minimo tre anni di inibizione: il re dei giocattoli, comunque, ha anche problemi economici e sta trattando per la rateizzazione del debito fiscale. Siena e Reggina sono pericolosamente indietro con Irpef ed Enpals: ma De Luca, grazie al Montepaschi, e Foti garantiscono che riusciranno a risolvere i guai in tempo.

Serie B - Il Perugia, perso lo spareggio col Toro, ora spera di essere ripescato al posto del Genoa in A: ma prima il club dei Gaucci dovrà sistemare i conti con l'agenzia delle Entrate (ballano 38 milioni, mica pochi) e pagare gli stipendi arretrati. Si augura di essere ripescato anche il Bologna che ha affidato allo studio legale Tonucci di Roma il compito di indagare sui conti degli altri club e, soprattutto, sull'iscrizione garantita dalla Regione autonoma Sicilia al Messina. In seria difficoltà, per motivi fiscali, anche Salernitana e Atalanta (circa 7 milioni di ripianare anche grazie alle cessioni di Makinwa & C.). Ripescaggi: le norme prevedono che ad avere diritto per prime siano le quattro retrocesse. Quindi, nell'ordine: Vicenza, Pescara, Venezia, Catanzaro. Il Venezia è out, il Catanzaro e il Pescara nei guai, il Vicenza spera e il Napoli pure ma solo se in B dovessero saltare un paio di club.

Serie C - Attualmente le società sono 93: verranno ridotte a 90. Non sarà difficile anche perché almeno dieci club, nell'ipotesi migliore, verranno cancellati. Oggi il consiglio di Lega metterà fuori chi non ha presentato le liberatorie, poi l'ultima mazzata arriverà dalla Covisoc. Spacciato il Venezia: fallito e coinvolto nell'illecito, se va bene ripartirà dalla C-2 grazie al lodo Petrucci. Il 30 si dovrebbe chiudere l'avventura del Como (sempre Preziosi di mezzo...). Fuori anche il Foggia che visse una parabola felice negli anni '90 ai tempi di Zeman. La Reggiana ha uno sbilancio di 4 milioni: difficile ce la faccia a salvarsi. In "rosso" anche Andria (1,7), Benevento (1,3), Sora (2,2), Teramo (1,5) e Chieti (600.000 euro): entro il 4 luglio dovranno coprire l'indebitamento. Problemi anche per Viterbo e Taranto, il Gela invece ha guai societari. La Canzese, neopromossa in C-2, non si è nemmeno iscritta: non ha lo stadio. Il Catanzaro, retrocesso dalla B, ha grossi problemi fiscali e ha rescisso i contratti con molti giocatori in maniera assai spiccia. La Spal sta tentando la stessa strada di Lotito con l'Erario.

(27 giugno 2005)
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