E´ morto Mino Reitano

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BeatAurora
00mercoledì 28 gennaio 2009 10:49


Il cantante era malato da tempo
A 64 anni si è spento Mino Reitano. Il cantante, 64 anni, è morto nella sua casa di Agrate Brianza (Mi), assistito dalla moglie Patrizia e dalla figlia Giuseppina Elena. Reitano era malato da due anni, ed era stato sottoposto a due interventi chirugici. I funerali del cantante (che lascia anche un'altra figlia, Grazia Benedetta) si svolgeranno giovedì. Reitano ha segnato la canzone italiana degli Anni Sessanta e Settanta

Ha cantato con i Beatles
La vicenda di Mino Reitano è una tipica storia degli Anni '60, un ragazzo povero del Sud che comincia a cantare in Germania insieme ai Beatles quando non erano ancora i Beatles, diventa ricco e famoso negli anni del boom e dei milioni di 45 giri, e resta sempre un bravo ragazzo del Sud. Nella seconda parte della sua carriera per tornare al successo e fare la tv, da bravo ragazzo, era diventato il personaggio di se stesso, quasi un inconsapevole simbolo del trash, digiuno di certi meccanismi che però gli permettevano di restare alla ribalta, tornare al Festival di Sanremo e andare in America a cantare negli stadi pieni di italiani.

Mino in Germania c'era andato da emigrante ma con i fratelli suona rock'n roll, così ad Amburgo si trovò a dividere il palco con i Quarrymen, che, tornati a Liverpool, diventeranno i Beatles. Poi è diventato un protagonista della canzone italiana degli anni '60: prima Castrocaro, poi nel '67 Sanremo con un brano di Mogol e Battisti, "Non prego per me". Nel 1968 arriva al primo posto della hit parade con "Avevo un cuore che ti amava tanto", seguito da un altro grande successo, "Una chitarra cento illusioni".

Nel 1971 vice un Disco per l'estate con "Era il tempo delle more". E' il suo periodo più felice, partecipa a tutti i festival più importanti, vende tantissimi dischi, è un protagonista fisso di Canzonissima, scrive pure canzoni per Mina e Ornella Vanoni. Il tutto con un fare tra l'impacciato e il dinoccolato e un modo di cantare che sta tra Paul Anka e Luciano Tajoli. La sua è la biografia perfetta per l'uomo legato alla famiglia che con i primi veri soldi si è comprato una sorta di ranch in Brianza dove ha vissuto con le famiglie dei fratelli fino alla fine.

Dopo un periodo di oscurità, negli anni '80 Mino Reitano è diventato un personaggio della televisione italiana. Da quel momento diventa un personaggio da rotocalco e ogni sua partecipazione al Festival di Sanremo, soprattutto quella del 1988 con "Italia", è stata nel segno della più ingenua popolarità, anche se poi, proprio grazie a San Remo, ha trovato altri ingaggi per programmi tv e tournee' per gli italiani all'estero. La malattia raccontata in pubblico ha riservato un'eco immeritata al suo triste finale.

Il cordoglio degli amici
Molte le testimonianze di affetto dai colleghi dello spettacolo:

Massimo Ranieri. "Eravamo tutti e due del Sud e per lui provavo grande stima e un affetto sincero. Era la purezza in persona e questo colpiva il pubblico, quella sua bontà e modestia. Era partito dalla Calabria ed era andato in Germania per cantare le nostre canzoni".

Little Tony. "Era un collega e un amico speciale, prezioso, da 40 anni": Little Tony si dice "molto addolorato" per la scomparsa di Mino Reitano, al quale era stato vicino in questi ultimi due anni di malattia. "Ci siamo sentiti ogni settimana, io cercavo di incoraggiarlo in tutti i modi. Lui viveva la malattia con grande entusiasmo - aggiunge - mi diceva sempre che voleva fare un programma in cui io facevo Dean Martin e lui Frank Sinatra. L'anno scorso a Sanremo avrebbe voluto cantare in coppia con me, ma era già malato".

Pippo Baudo. "Mino Reitano era un bravissimo ragazzo, ostinato, il classico emigrante con grande voglia di arrivare, esuberante, simpatico". "Nonostante il finale tragico e la sofferenza che durava da parecchi anni - sottolinea Baudo - Mino è stato fortunato, perché ha avuto dalla vita quello che voleva, passando dall'anonimato della provincia meridionale ai palcoscenici più importanti del mondo dello spettacolo, del quale è diventato a pieno titolo un protagonista".

tgcom
BeatAurora
00venerdì 30 gennaio 2009 11:22
Celentano, e tanta gente comune per l'ultimo saluto a Mino Reitano









MILANO (29 gennaio) – Centinaia di persone hanno reso omaggio alla salma di Mino Reitano, morto l'altro ieri a 64 anni. Il feretro era stato sistemato all'interno dell'abitazione del cantante nel complesso edilizio del villaggio Reitano, alla periferia di Agrate Brianza.

Nel pomeriggio si sono svolti i funerali. Nella chiesa stracolma hanno preso posto la moglie Patrizia, le figlie Giuseppina e Grazia, i fratelli e tutti i parenti. Sono arrivati tanti colleghi. C'erano Gianni Morandi, Memo Remigi, Shel Shapiro, Nicola di Bari. C'erano anche Mike Bongiorno e Adriano Celentano, accompagnato dall moglie Claudia Mori, che abita nei dintorni e si incontrava spesso con Reitano: «Eravamo amici - ha detto Celentano - la domenica andavo a giocare a pallone da lui». Il villaggio Reitano è dotato di un piccolo campo di calcio. Centinaia di persone sono rimaste sul sagrato della chiesa accogliendo il feretro con lunghi applausi.

Migliaia di messaggi su Internet. Migliaia di messaggi su Internet da tutto il mondo, già a poche ore dalla scomparsa del cantante Mino Reitano. Una catena mediatica che è partita dall'Italia ed ha raggiunto gli Stati Uniti, l'Australia, il Canada l'Argentina e paesi di tutta Europa. È stato un susseguirsi di testimonianze d'affetto e di ammirazione. L'iniziativa di aprire un dialogo su Internet, a poche ore della scomparsa del cantante è stata di una giovane giornalista free lance calabrese Roberta Nunnari, che vive a Roma e che creato su Facebook il gruppo intitolato «Un saluto a Mino Reitano» , elaborando un profilo e una biografia del cantante, con foto, dischi e video reperiti in diversi siti Internet e archivi elettronici. Nel giro di poche ore ci sono stati migliaia di contatti da tutto il mondo, con messaggi che si aggiungono in continuazione.


ilmessaggero
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