LIBIA: CONDANNATE A MORTE 5 INFERMIERE BULGARE

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Boypoe
00mercoledì 20 dicembre 2006 08:49
che persone esistono al mondo?
Non volevo crede a questa notizia..poveri bambini..ben venga la pena di morte..sono d'accordo..crepino all'inferno.


TRIPOLI - Un' esplosione di gioia delle famiglie dei piccoli contagiati ha accolto oggi a Tripoli l'annuncio della condanna a morte delle cinque infermiere bulgare e del medico palestinese accusati di aver inoculato il virus dell'aids a 426 bambini dell'ospedale pediatrico di Bengasi, 52 dei quali sono morti. Al grido di ''Allah Akbar'', le centinaia di parenti arrivati fin dalle prime ore dell'alba hanno iniziato a ballare e cantare quando la notizia e' rimbalzata fuori dal tribunale della capitale libica.

E mentre l'Europa e la comunita' internazionale sono sotto choc per la nuova condanna a morte, le famiglie dei bambini chiedono a gran voce l'esecuzione immediata della pena capitale. ''Chiunque dubiti della decisione presa dalla giustizia libica e' un nemico dell'umanita''', hanno detto alcuni, ''non e' possibile che quelli che hanno perpetrato questo crimine siano esseri umani'', hanno gridato altri brandendo i ritratti dei bambini. Ma se la sentenza di oggi sembra aver accontentato l'opinione popolare anche dopo la virulenta campagna della stampa libica in favore della condanna capitale, le dichiarazioni di questo pomeriggio del ministro della giustizia libico, Ami Al Hasnaoui, potrebbero riaprire la porta alla speranza per i sei, detenuti dal 1999 nelle carceri di Tripoli, i cui avvocati hanno gia' annunciato il ricorso in appello alla Corte Suprema.

''La giustizia libica offre ai condannati a morte la possibilita' di una revisione completa della vicenda'', ha detto Hasnaoui precisando che ''la Corte suprema puo' modificare, ridurre o annullare la sentenza''. Continua cosi' l'incubo per gli imputati, accusati in pratica di aver usato come cavie i piccoli sperimentando su di loro il virus dell'aids prodotto in laboratorio. I sei, che hanno piu' volte affermato di aver confessato colpe mai commesse sotto tortura, erano gia' stati condannati a morte nel 2004 in prima istanza ma la Corte suprema, nel dicembre 2005, aveva annullato la sentenza e ordinato un nuovo processo, iniziato l'11 maggio scorso.

Fino ad oggi ne' le pressioni della diplomazia occidentale, ne' l' appello di 114 premi Nobel, ne' le testimonianze della comunita' scientifica internazionale, tra cui quella di Luc Montagnier, coscopritore dell'aids, e di Vittorio Colizzi, secondo i quali la contaminazione fu dovuta alle pessime condizioni igieniche dell'ospedale di Bengasi, sono state ascoltate. La sentenza di oggi assesta un colpo al futuro delle relazioni della Jamahirya libica con l'Europa e gli Stati Uniti. L'esecuzione della pena capitale, prevista nel paese maghrebino per impiccagione o fucilazione, potrebbe compromettere gli sforzi compiuti dal colonnello Gheddafi per conquistare un posto di rilievo sulla scena internazionale, iniziati con il riconoscimento degli attentati di Lockerbie (1988) e in Niger (1989) ma soprattutto con l'annuncio (dicembre 2003) dell'abbandono del programma libico di armi di distruzione di massa, che ha portato alla ripresa del dialogo diplomatico con gli Usa interrotto da 24 anni e alla revoca delle sanzioni americane.
GeNoAnO92
00domenica 24 dicembre 2006 15:10
dico solo una cosa... NO C O M M E N T
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