La più grande necropoli greca in Sicilia:

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BeatAurora
00mercoledì 19 novembre 2008 12:48
anche scheletri di neonati col biberon


PALERMO - Si cercavano piccole testimonianze archeologiche. Quello che si è trovato, invece, è la più grande necropoli ellenica mai scoperta in Sicilia.

Gli scavi condotti dalla sovrintendenza di Palermo nella zona di Himera, alle porte di Termini Imerese, hanno per ora portato alla luce alcune centinaia di sepolture; ma gli studiosi stimano che le tombe ancora celate dalla terra siano tra le dieci e le 12 mila. E pensare che la scoperta è stata casuale: si lavorava per il raddoppio del tratto ferroviario Buonfornello-Cefalù Ogliastrillo.

Le tombe risalgono a un periodo tra il VI e il V secolo avanti Cristo. Un enorme corredo funerario, costituito da lucerne, crateri e ceramiche di varia fattura viene alla luce insieme ai resti di migliaia di soldati, civili e prigionieri morti in due cruenti battaglie, combattute nel 480 e nel 409 a. C., quando la città greca alleata di Siracusa fu distrutta dalle truppe cartaginesi di Annibale. Qualche scheletro presenta ancora tracce di colpi violenti e perfino qualche freccia conficcata.

Biberon di 2500 anni fa. Molte sono le urne cinerarie; almeno un terzo le sepolture di neonati: i corpi venivano posti all'interno di anfore con il corredo di vari oggetti. I più curiosi sono i biberon di oltre 2500 anni fa: piccoli vasetti di terracotta dotati di beccucci che avevano la funzione di poppatoi. La grande quantità di materiale recuperato è stato per il momento trasferito nel vicino Antiquarium, in attesa che venga catalogato, restaurato e poi esposto in un museo.

Himera. Adesso si attende il parco archeologico di Himera. E nel frattempo sarà possibile condurre studi antropologici sugli scheletri: si potranno aggiungere nuovi contributi sulla storia di Himera, città greca - di cui già parlarono Tucidide e Cicerone - che aveva una grande importanza strategico militare: Himera era un avamposto greco destinato a contenere le mire espansionistiche delle città fenicie della Sicilia occidentale. Per la sua posizione era anche un centro di traffici commerciali. Nel 480 a.C. fu conquistata da Terone, tiranno di Akragas, che mise in fuga il despota Terillo. Con l'appoggio delle truppe cartaginesi, guidate da Amilcare Barca, Terillo tentò di riconquistare Himera. Ma i cartaginesi furono pesantemente sconfitti e Amilcare ucciso. Seguì un lungo periodo di prosperità anche culturale.

Nel 409 i cartaginesi tornarono ad attaccare Himera, alleata di Siracusa, e questa volta Annibale ebbe il sopravvento. La città venne distrutta, i suoi abitanti massacrati o deportati a Cartagine.

ilmessaggero
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