Moviola in campo a partire dalla prossima coppa Italia

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tempiosommerso
00martedì 14 giugno 2005 02:17
Fonte - Gazzetta dello Sport online

Il presidente Aia Tullio Lanese annuncia: "Moviola in campo a partire dalla prossima coppa Italia". Carraro sta concordando una strategia con l’Uefa

MILANO, 31 maggio 2005 - Gol non gol, è arrivato il momento dell’addio. Dall’agosto della coppa Italia, se Blatter non ci mette la coda e l’Uefa tira diritto, avremo finalmente risposte certe su uno dei tormentoni della stagione. Dal Pellissier di Chievo-Juve al Cannavaro di Fiorentina-Juve, passando per un episodio mai del tutto chiarito in Messina-Lazio, per finire coi due gol non gol di domenica scorsa, quello convalidato a Riganò e quello negato a Sosa in Sambenedettese-Napoli, la moltiplicazione dei «casi» è stata davvero esponenziale. E tale da indurre ieri il presidente dell’Aia Tullio Lanese a una esternazione non si sa quanto concordata coi vertici della Federazione. «Moviola in campo a partire dalla prossima coppa Italia» il suo annuncio strada facendo modificato e ridimensionato, ma non troppo, a colpi di comunicato ufficiale.
La verità è che si fa sul serio e che Carraro sta concordando direttamente con l’Uefa una strategia capace di aggirare le resistenze della Fifa. Il 17 giugno in sede europea si avranno maggiori chiarimenti sullo stato d’avanzamento d’una sperimentazione congiunta e allargata a diversi Paesi, Francia in primis. Si comincerà col gol non gol. La cosa più urgente e tutto sommato semplice. Al chip nel pallone (dall’inconfondibile marchio) verrà preferita la copertura tecnologica della linea di porta. La coppa Italia diventerà campo di prova d’un qualcosa che presto, prestissimo se tutto funziona, entrerà di forza anche nel campionato italiano. E’ una buona notizia. Cui potrebbero seguirne altre, visto che le sperimentazioni non sembrano fermarsi qui. Si lavora infatti anche intorno al fuorigioco, vera croce del calcio moderno, come ben sanno i tifosi del Milan, cui a Istanbul avrebbe fatto tanto comodo quel gol (regolare) di Shevchenko.
Qui siamo nel campo della sperimentazione più pura e di qualcosa che confina con la fantascienza. Si parla, anzi si sussurra, di elaborazioni al computer, di possibilità, munendo la terna arbitrale di appositi sensori, di intervenire «in tempo reale» sul fuorigioco. Se quello del gol non gol è un puro e semplice atto dovuto nei confronti del calcio del terzo millennio, questa del fuorigioco «certo» rappresenterebbe un’autentica rivoluzione culturale. La speranza è che sia tutto davvero esplorabile e praticabile. E che ci sia la volontà politico-sportiva di andare avanti. Un calcio che, senza snaturarsi o complicarsi troppo, potesse tradursi in qualche bandierina alzata in meno e in qualche gol in più, può fare bene a tutti. Ripensando ai mondiali di Corea e Giappone troppo presto dimenticati è quasi una necessità. Ripensando a certi Processi, è una piacevolissima opzione alternativa
tempiosommerso
00martedì 14 giugno 2005 02:18
E io aggiungo: ERA ORA!
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