Parnok, Sofija Jakovlevna (1885-1935)
Grandissima poetessa russa, amante fra l'altro anche di Marina Cvetaeva, fu ridotta da Stalin al silenzio e alla solitudine. Entrambi rotti, fortunatamente, dall'amore per una "Musa dai capelli bianchi" che le rese felici gli ultimi anni di vita (minati dalla tubercolosi)
(da "Vite")
Nella folla
Entrasti, come entravano migliaia,
Ma scaturì il fuoco dalla porta,
E mi si rivelò lo stesso segno
Profetico inciso sulla tua mano.
Sì, lo so,- l'anello di Venere
Suggella anche la tua mano:
Troppo cadenzato il tuo incedere,
Troppo fievole il fuoco dello sguardo,
E sotto la cipria il volto è lacrimoso,
Sulle labbra, sotto il belletto, il sangue,-
Sì, sorella mia, sì, ecco come
Bacia - l'amore!