Scimmie

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BeatAurora
00domenica 21 maggio 2006 03:46


La dialettica delle scimmie




“Pyos, pyos, pyos, hacks hacks hacks hacks” è un pomposo giro di parole per dire “andiamo, muoviamoci!”. E non in una poco conosciuta lingua tribale, ma nel linguaggio delle scimmie. Almeno in quello di alcuni cercopitechi che vivono in Nigeria nel parco nazionale di Gashaka Gumti.
Ogni maschio della specie Cercopithecus nictitans ha il suo piccolo “harem” di 15/25 femmine con relativa prole che deve proteggere dai predatori. Per richiamarli all'ordine in caso di pericolo ha imparato a emettere suoni diversificati per ogni minaccia.
Se è in arrivo un leopardo il cercopiteco capofamiglia grida una serie di “pyos”, se invece è un'aquila ad avvicinarsi troppo, l'urlo è “hacks”. In questo modo i “suoi” possono fare la cosa giusta, ossia rifugiarsi sulle cime degli alberi in caso di un agguato felino oppure muoversi in basso tra le fronde per nascondersi dal rapace.

Una strana combinazione. Ed è proprio mentre studiavano questo comportamento che i ricercatori dell'Università di Saint Andrews (Scozia) hanno notato un altro richiamo, molto particolare composto dai due segnali. Inizialmente pensavano che si trattasse di un errore o di qualcosa senza significato. Poi però osservando meglio i ricercatori hanno capito che i tre pyos e quattro hacks rappresentano un'esortazione a mettersi in marcia, a causa di un pericolo o solo per spostarsi su un altro territorio.
Parola di cercopiteco. Combinare diversi suoni per dire qualcosa, è un modo di comunicare non troppo lontano dal nostro ed è una capacità che finora non era mai stata osservata nel regno animale.
Gli unici a farlo sono gli scimpanzé che riescono a usare una forma rudimentale di linguaggio, ma solo in cattività e dopo essere stati opportunamente istruiti dagli umani.
I cercopitechi invece sembra proprio che lo abbiano imparato da soli.


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BeatAurora
00domenica 21 maggio 2006 03:47
BeatAurora
00domenica 4 giugno 2006 03:20
Bere è da uomini... ma anche da scimmie


Nel caso di quest'individuo si tratta di acqua... ma esistono anche macachi pronti a trincare alcool fino a sbronzarsi.



Sembra proprio che i vizi non appartengano solo agli uomini. In un recente studio effettuato su alcuni macachi, si è scoperto che alcune scimmie, se lasciate da sole dopo aver fatto loro assaggiare delle bevande alcoliche, tendano ad ubriacarsi con più facilità rispetto a quelle lasciate in compagnia di loro simili.
Chi non beve in compagnia... Secondo gli scienziati questo tipo di comportamento è una combinazione di fattori genetici ed ambientali, esattamente come lo è per gli esseri umani. «Non è raro» afferma Scott Chen, l'autore della ricerca presso il National Institute of Health Animal Center del Maryland (USA) «vedere alcune scimmie che barcollano, cadono o vomitano. Alcune di esse sono alcoliste croniche e bevono sino ad addormentarsi». Fattori come la compagnia o il rango sociale influiscono sulla tentazione di bere alcolici: i macachi maschi di basso rango tendono a bere di più di quelli che occupano una posizione sociale migliore, per esempio.
Bere per dimenticare. Sempre secondo un altro esperimento è stato dimostrato che alcune scimmie, così come gli uomini, tendono ad ubriacarsi più facilmente in seguito a un lungo periodo di stress. Nonostante le scimmie non siano gli unici animali a sviluppare una dipendenza da determinate sostanze esistono comunque importanti parallelismi tra la dipendenza da alcool riscontrata nei macachi e in quella dell'uomo. In entrambe le specie la predisposizione all'alcolismo dipende da molti fattori e varia da individuo a individuo. Questo parallelismo potrà aiutare in futuro a prevedere i sintomi che potrebbero portare a questo vizio deleterio, spesso sottovalutato.



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BeatAurora
00martedì 6 giugno 2006 11:11
Il diritto di essere scimmia




Un esemplare di macaco giapponese (Macaca fuscata) sembra piangere. C'è poco da stare allegri dalle notizie che arrivano dall'Inghilterra.

L'amore degli inglesi per gli animali è ben noto in tutto il mondo. Recentemente l'opinione pubblica britannica si è però spaccata su un argomento delicato e controverso come la sperimentazione scientifica sulle grandi scimmie.
Sebbene già nel 1997 il Governo di Sua Maestà avesse disapprovato l'utilizzo dei primati nei test di laboratorio perché troppo simili all'uomo, nel Regno Unito non è mai stata messa a punto una legge che proibisse esplicitamente l'utilizzo di oranghi e altri quadrumani nei centri di ricerca.
Povera scimmia… E proprio il nuovo laboratorio dell'Università di Oxford, un gioiello del valore di oltre 30 milioni di euro, è in questi giorni al centro di feroci polemiche: l'avveniristico polo scientifico sembra infatti destinato principalmente alla conduzione di test sugli animali.
Attualmente in Gran Bretagna ben 2800 scimmie sono rinchiuse nelle gabbie dei centri di ricerca e vengono utilizzate per sperimentazioni di diverso tipo.
Questi animali vengono utilizzati principalmente per l'effettuazione dei test finali sui farmaci, prima delle prove sull'uomo. Secondo i ricercatori questi esperimenti sono assolutamente indispensabili: circa il 60% dei medicinali giudicati validi sulla carta, viene bloccato in seguito alla sperimentazione sulle scimmie.
Molto più raramente i grandi primati, soprattutto a causa del loro elevato costo, diventano le vittime predestinate di vivisezione e altri esperimenti cruenti.
A morte il topo! Per venire incontro, almeno parzialmente, alle richieste degli animalisti, la Royal Society e l'Accademia delle Scienze Mediche stanno tentando di mettere a punto ratti e topi genericamente modificati, da utilizzare al posto di oranghi e altri primati per la ricerca su HIV, cancro, malattie neurologiche e altre grandi piaghe del nostro tempo.
E mentre i sudditi di Sua Maestà Britannica scendono nelle piazze per sottrarre i primati dalle mani dei ricercatori, i socialisti spagnoli sottopongono al parlamento una proposta di legge finalizzata alla tutela dei diritti delle Grandi Scimmie, poiché, sostengono i deputati di Madrid, in fondo anche l'uomo, è uno di loro. Resta da capire l'impatto etico di una proposta che garantisce alle scimmie ciò che una legge nega agli embrioni umani.


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BeatAurora
00domenica 3 settembre 2006 11:43
Usanze da scimmie



Devo dirti una cosa. Come nel gioco del telefono senza fili
gli scimpanzé si passano le informazioni. Ma non a voce,
attraverso l’osservazione reciproca.

Gli scimpanzé si trasmettono le informazioni una con l’altra, “tramandando” così le abitudini di padre in figlio.

Anche le scimmie hanno le loro tradizioni. Se ne sono accorti alcuni scienziati dell’università di S. Andrews (in Scozia), nel tentativo di capire come mai le abitudini degli scimpanzé in natura cambino da un gruppo all’altro.

Sempre in linea

Con alcuni esperimenti hanno scoperto che le scimmie imparano (attraverso l'osservazione), passandosi le informazioni l’un l’altra, in una linea continua. Come, per esempio, aprire una scatola che contiene del cibo: durante i test, dalla prima scimmia fino all’ultima (la quinta) il metodo per aprirla è stato “tramandato” in modo perfetto e senza degenerazioni.

Usi e costumi da scimpanzé

Le scimmie, inoltre, che in teoria avevano due modi per aprire il contenitore – sollevando lo sportello o facendolo scorrere – ne imparavano uno solo dalla scimmia “maestra” e usavano quello, senza provare a cercarne un altro. In seguito lo mostravano alla scimmia ”apprendista” successiva.
In questo modo il prezioso "patrimonio culturale" è passato per cinque "generazioni" di scimpanzé.
Creando due gruppi “culturali” differenti: quello che solleva contrapposto a quello che fa scorrere lo sportello.

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BeatAurora
00sabato 16 settembre 2006 14:33
Le scimmie conoscono il codice della strada



A guardarle da lontano potrebbero sembrare una scolaresca che attraversa la strada, guidata dalle maestre. Ma in realtà sono un gruppo di scimpanzé della Guinea che per passare da una parte all’altra della foresta devono attraversare delle strade, talvolta anche pericolose. E secondo le recenti osservazioni di Kimberly Hockings dell’università di Stirling (GB) la posizione di ciascuna scimmia all’interno del gruppo non è assolutamente casuale.
In cima e in fondo stanno i maschi dominanti e al centro, nella parte più sicura, i piccoli e le femmine. E quando le strade sono particolarmente pericolose alcuni maschi stanno addirittura a fare la guardia aspettando che tutto il gruppo sia passato, quasi come un vigile urbano.
L’attraversamento delle strade è solo uno dei tanti adattamenti all’ambiente umano e potrebbe essere una sorta di tradizione “culturale” che le scimmie si passano di generazione in generazione.


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BeatAurora
00giovedì 9 novembre 2006 11:30
Formali come scimmie

Tra gli scimpanzé esisteranno delle convenzioni sociali?

È quello che si sono chiesti gli scienziati del Yerkes National Primate Research Center di Atlanta, negli Stati Uniti, che per scoprirlo hanno diviso alcuni scimpanzé in due gruppi. Poi hanno consegnato a ciascun capogruppo un contenitore diverso.
I due capigruppo tornati dalle loro “squadre” hanno “mostrato” il contenitore ai compagni. A ciascun membro poi, è stato consegnato un oggetto, chiedendo di metterlo in una delle due scatole, in cambio di un po’ di frutta.
Tutte le scimmie dello stesso gruppo hanno posto l’oggetto nel medesimo contenitore, nello stesso modo in cui l’avevano visto fare al loro leader. Senza farsi confondere le idee dalle scimmie dell’altra “compagnia”, che usavano un recipiente diverso.
Sottolineando così, probabilmente, la loro appartenenza a un determinato gruppo.
Questo, secondo i ricercatori, potrebbe essere un primo passo per dimostrare che anche gli scimpanzé potrebbero fare cose “inutili” - anche se non del tutto visto che in premio ricevevano qualcosa - solo per convenzione, cioè perché appartengono a un determinato gruppo sociale. Un po' come facciamo noi che usiamo modi differenti di salutarci, o di comportarci a tavola, in diverse parti del mondo.


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BeatAurora
00sabato 25 novembre 2006 20:24
Scimpanzé vecchia fa buona prole

Agli scimpanzé piacciono le femmine di una certa età. È quanto emerge da un’indagine condotta da alcuni antropologi in Uganda. Per sei anni gli scienziati hanno osservato un gruppo di scimpanzé, assegnando un “voto” per il fascino a ciascuna femmina. In base ad alcuni criteri: il numero di approcci ricevuti dai maschi, quante volte si sono accoppiate con lo stesso maschio e il numero di combattimenti fatti in suo onore.
In questo modo hanno scoperto che gli scimpanzé sono attratti dalle femmine di 45 anni, come da quelle di 15 (che hanno appena raggiunto la maturità sessuale).
Ma come mai questi primati non disdegnano la femmina matura, a differenza degli uomini, che in diversi studi hanno dichiarato (anche se non è detto che si comportino così anche nella vita reale) di preferire le donne giovani?
Secondo gli esperti dipende dal tipo di vita sessuale: gli scimpanzé sono promiscui e si accoppiano con diverse femmine nella loro vita. Probabilmente le femmine mature, ritenute più esperte nel partorire e allevare i figli, garantiscono una buona discendenza. Per gli esseri umani, invece, l’accoppiamento è di lunga durata e le donne giovani potrebbero essere ritenute più attraenti perché capaci di assicurare una prole più numerosa e per un periodo più lungo.


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BeatAurora
00mercoledì 28 febbraio 2007 02:26
Un abbraccio per sciogliere le tensioni

Dopo un periodo di separazione, due amici si rivedono e si danno un caloroso abbraccio. Fin qui sarebbe tutto normale, se non si trattasse di scimmie! Una recente ricerca mette in evidenza, infatti, che le scimmie ragno (Ateles geoffroyi), quando si ritrovano dopo un momento di lontananza, si buttano l’una tra le braccia dell’altra, a volte attorcigliando addirittura le code tra di loro.
Le scimmie ragno vivono in piccoli gruppi dai quali talvolta si separano per andare in cerca di cibo. E il momento del ricongiungimento è potenzialmente carico di tensione, poiché si potrebbero scatenare combattimenti per accaparrarsi il cibo procurato. Ma non tra quelle che si abbracciano.
I ricercatori hanno scoperto che nella maggior parte dei casi le scimmie che si abbracciano al momento dell’incontro, raramente dopo manifestano comportamenti aggressivi tra loro. Tutte queste effusioni sarebbero quindi un modo per dimostrare agli altri l’assenza di intenzioni ostili, riducendo così la tensione nel gruppo.


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BeatAurora
00giovedì 4 ottobre 2007 20:25
Scimmie che giocano per resistere alle tentazioni di gola


Gli scimpanzè hanno l'abitudine di accumulare cibo, ma poi si terrebbero deliberatamente "molto occupati" per allontanare la tentazione di abbuffarsi con quanto messo da parte. Una recente ricerca condotta alla Georgia State University di Atlanta (Usa), ha mostrato come gli scimpanzè sembrino avere maggiori capacità di autocontrollo rispetto a tutti gli altri primati... uomo compreso. Come riportato dallo studio, bambini intorno ai 5 anni difficilmente resistono di fronte ai dolci, anche quando viene loro spiegato che se si controllassero ne riceverebbero di più. Gli scimpanzè, al contrario, una volta capito che il cibo continua ad arrivare solo finché non viene toccato, riescono a tenere a freno l'impulso di mangiare molto più a lungo, specie se hanno a disposizione oggetti con cui giocare. Non solo, ma il gioco è più frequente quando i dolci sono a portata di mano piuttosto che quando sono meno accessibili: sembra quindi che gli scimpanzè utilizzino il gioco proprio per distrarsi, e non solo per puro divertimento!


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