Serpenti..

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
BeatAurora
00venerdì 21 aprile 2006 16:48
Quando i serpenti avevano le "gambe"



Adesso li vediamo strisciare, ma una volta i serpenti avevano le zampe, anche se non si sa ancora se vivessero in mare o sulla terra.



Che i serpenti una volta avessero le zampe è notorio. Ma dove vivesse il loro primo antenato è ancora poco chiaro: i primi serpenti apparsi sulla terra erano animali marini o terrestri? L'annosa questione, dibattuta ormai da decenni, potrebbe essere a una svolta importante da quando nel nord della Patagonia, in Argentina, sono stati ritrovati i resti di un serpente - ribattezzato Najash rionegrina - con l'anca collegata alle zampe posteriori.
Nuotatore o corridore? I ritrovamenti degli ultimi anni, erano avvenuti sempre in sedimenti marini e avevano fatto propendere gli esperti per l'origine marina. Secondo questa teoria, infatti, i serpenti discenderebbero da un rettile nuotatore estinto, il mosasaurs. Avrebbero in seguito perso le zampe in acqua e solo successivamente avrebbero cominciato a strisciare sulla terra.
Con questa nuova scoperta però le cose potrebbero cambiare. È la prima volta, infatti, che viene ritrovato un serpente terrestre vissuto circa 90 milioni di anni fa, con una struttura scheletrica del tutto simile a quella dei vertebrati.
Parenti serpenti. Secondo Hussam Zaher dell'università di San Paolo e Sebastian Apesteguia del museo di Storia Naturale argentino che hanno guidato la ricerca, questo farebbe ipotizzare che i serpenti abbiano avuto origine sulla terraferma. Nel qual caso i serpenti marini sarebbero molto più recenti e discenderebbero dal Najash.
Rimangono tuttavia ancora molte questioni importanti aperte. Per esempio come mai le zampe dei serpenti una volta in acqua non si sono trasformate in pinne come è avvenuto per altri animali e soprattutto con quale gruppo di rettili erano originariamente imparentati i serpenti.
Un branco di dinosauri. Sempre in Argentina qualche anno fa è stato fatto un altro ritrovamento importante. I paleontologi Rodolfo Coria e Phil Curie - che hanno comunicato i risultati della ricerca solo adesso - hanno affermato che i numerosi resti rinvenuti nella provincia di Neuquén sono appartenuti a sette diversi esemplari di dinosauro di una nuova specie chiamata Mapusaurus rosae.
I mapusauri che si ipotizza raggiungessero anche i 12 metri di altezza, erano carnivori e probabilmente cacciavano in gruppo per catturare esemplari simili o più grandi di loro. Una cosa straordinaria, dal momento che si è sempre pensato che i dinosauri fossero animali solitari.




focus
BeatAurora
00mercoledì 10 gennaio 2007 11:44
Serpenti che “bevono”

Foto: © Kelvin Aitken / Peter Arnold Inc.

Bere acqua di mare disidrata l’organismo. E a questa regola i serpenti marini non fanno eccezione. Contrariamente a quanto si pensava finora, queste specie marine hanno bisogno di acqua dolce per sopravvivere. Lo ha scoperto Harvey Lillywhite, dell’Università della Florida, studiando alcune specie che vivono nell’oceano al largo di Taiwan. Per liberarsi del sale in eccesso assorbito dal mare, i serpenti marini hanno una speciale ghiandola posta sotto la lingua. Secondo Lillywhite, i risultati spiegano anche la distribuzione demografica di questi animali, di solito concentrati vicino alle foci dei fiumi, inesauribili fonti di acqua dolce, o in zone monsoniche.

focus
BeatAurora
00mercoledì 31 gennaio 2007 23:13
Un serpente che "scrocca" il veleno

Molti conoscono la storia di Mitridate, che beveva ogni giorno piccole dosi di veleno nel tentativo di diventarne immune. Ebbene, qualcosa di simile accade anche in Giappone, nell’isola di Ishima, dove un serpente velenoso, il Rhabdophis Tigrinus, si nutre di un particolare tipo di rospo dalla pelle tossica e ne immagazzina il siero per difendersi.
Se ne sono accorti alcuni biologi americani dell’Università della Virginia che, nelle ghiandole del rettile, hanno trovato tracce di questa sostanza. Un particolare giudicato atipico, visto che il serpente non è in grado di produrre quel tipo di liquido repellente, che quindi può assumere solo attraverso la dieta.
Gli scienziati giudicano interessante la scoperta. Il Rhabdophis Tigrinus è il primo animale che usa tossine altrui a scopo difensivo, evolvendosi in modo da poter utilizzare le ghiandole poste alla base del collo per diffondere il liquido urticante. I piccoli rettili, poi, beneficiano da subito di questa caratteristica. Si è visto infatti che le madri con un alto livello di tossine sono in grado di trasmettere il composto chimico alla prole. Come se si trattasse di un biberon al veleno.


focus
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:10.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com