Svelati i segreti del fungo

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
BeatAurora
00martedì 6 novembre 2007 19:45
che provoca la forfora



ROMA (6 novembre) Il Dna può rappresentare la salvezza non solo contro i grandi mali, ma anche contro disturbi molto più semplici eppure capaci di rovinare la vita come la forfora. Il fungo che la causa non ha più segreti: gli scienziati ne hanno decifrato e mappato l'intero Dna. La scoperta, finanziata dalla multinazionale Procter and Gamble, è pubblicata su Proceedings of the national Academy of Sciences. Dallo studio si dovrebbe riuscire a realizzare shampoo, lozioni e medicine più efficaci per dire addio al disturbo che colpisce metà della popolazione.

Niente più accuse allo stress, alla genetica o alla scarsa igiene. Nella quasi totalità dei casi il responsabile è la Malassezia globosa, un lievito tipo fungo. In milioni abitano sul cuoio capelluto e si nutrono delle sostanze oleose prodotte dalle ghiandole sebacee. Secondo il team che ne ha sequenziato il genoma - guidato da Thomas Dawson, del Miami Valley Innovation Centre della Procter a Cincinnati - il fungo si è adattato all'ambiente perdendo la capacità di produrre gli acidi grassi essenziali per il suo nutrimento.

Un problema facilmente risolto, visto che si ciba di quelli rilasciati dalle ghiandole sebacee. Gli uomini ne hanno di più grandi: questo spiega perchè la forfora “preferisce” il sesso forte. Dopo essersi nutrito, il fungo rilascia sostanze tossiche che possono irritare l'epidermide. Le scaglie si formano e si staccano con l'antiestetico effetto “nevicata”. Altro non è che pelle, che in presenza di questa patologia cade a ritmi più rapidi del normale. Il genoma della Malassezia globosa ha solo 4.285 geni scritti in 9 milioni di lettere di Dna. Poca cosa rispetto al nostro.

Per decodificarne il genoma, gli scienziati hanno fatto crescere 10 litri di lieviti in una cisterna, li hanno congelati in nitrogeno liquido e poi ne hanno estratto il Dna e l'hanno frammentato. Le sequenze genetiche dei singoli pezzi sono state lette e analizzate da un computer potentissimo, che le ha rimesse insieme ricomponendole come un grosso puzzle.

L'equipe ha scoperto così che il fungo produce discrete quantità di enzimi chiamati lipasi: è da qui che si scatena la forfora, attraverso un processo in due fasi. Prima il microrganismo si serve di questi enzimi per digerire i grassi prodotti dalle nostre ghiandole sebacee, emettendo in risposta acido oleico. Questo penetra lo strato superficiale della pelle e ne scatena il rapido turn over nelle persone suscettibili al problema. Ecco che ci si ritrova con la temuta spolverata bianca su giacche e cappotti. Secondo gli scienziati, ogni proteina secreta dal fungo potrebbe rappresentare un possibile bersaglio per prodotti anti-forfora più efficaci.

Il salto di specie del fungo risale a milioni di anni fa, quando dalle piante il lievito è passato a colonizzare il cuoio capelluto degli esseri umani. Una testa di dimensioni medie fa da casa a oltre dieci milioni di Malassezia globosa.

ilmessaggero
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:26.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com