Dopo anni di trattativa con New York
ROMA (18 gennaio) - Spettacolare nel suo raffinato apparato decorativo di figure rosse che mettono in scena, su un lato, la morte di Sarpedonte, l'eroico figlio di Zeus e Laodamia, mentre sull'altro giovani si armano prima della battaglia, in una graffiante allusione al destino di morte che potrebbe accomunare i ragazzi a Sarpedonte. È uno dei celebri episodi della guerra di Troia che rende unico, il famoso Cratere a calice attico di Eufronio, pezzo prestigioso che rientra in Italia dal Metropolitan di New York dopo la lunga e combattiva trattativa giuridica. Il vaso è stato presentato oggi alla stampa presso l'avvocatura dello Stato, dal ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli, insieme all'ex ministro Rocco Buttiglione che aveva avviato la politica di recupero dell'opera, sottratta al patrimonio italiano da scavi clandestini e traffici illeciti. Con loro Oscar Fiumara, avvocato generale dello Stato.
Un'accoglienza trionfale per questa star dell'archeologia, che dopo la conferenza verrà subito portata al Quirinale per entrare a far parte dell'esposizione di “Nostoi”, dove potrà essere finalmente ammirata dal grande pubblico. Con un valore virtualmente stimato tra i 10 e i 50 milioni di euro, «cifra comunque riduttiva - avverte il capitano Massimiliano Quagliarella della sezione archeologia del reparto operativo del carabinieri della Tutela Patrimonio Culturale - perché il pezzo è inestimabile, considerando che il Metropolitan lo comprò per un milione di dollari nel '72».
«Dopo la mostra al Quirinale - avverte il direttore generale dei beni culturali Giuseppe Proietti - verrà ricollocato nel suo contesto più appropriato. Probabilmente il museo etrusco di Villa Giulia o il museo di Cerveteri». Scelta opportuna, in considerazione che il pezzo venne trafugato presso la località di Greppe Sant'Angelo, una frazione di Cerveteri, nei pressi del santuario di Ercole.
ilmessaggero