Tra storia e leggenda: L'epopea degli Ari

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honeyhair
00giovedì 23 novembre 2006 22:54



Un popolo misterioso, senza storia e senza patria, che circa sei millenni or sono fu coinvolto in una guerra apocalittica e, dopo aver lottato per diversi secoli, si autosterminò in lunghissime guerre fratricide.

Il popolo degli Ari, poi chiamati ariani, non ha lasciato traccia, nè tombe, nè templi, nè città, le uniche notizie che abbiamo di loro sono quelle tratte dai Veda, unico documento che ci parla di loro, sono più che altro ipotesi, visti gli innumerevoli filtri del tempo e delle civiltà attraverso cui ci sono giunti questi scritti.

Basandosi sui molti indizi disseminati nei Veda, gli studiosi suppongono che la terra originaria deli Ari fosse l'estremo nord dell'Europa, probabilmente essi popolavano la Groenlandia, allora non coperta dai ghiacci, l'Islanda e il nord della Scandinavia.
honeyhair
00giovedì 23 novembre 2006 22:59

Tutto sembrerebbe quadrare ed in effetti ciò si può dedurre anche dalla descrizione dei loro tratti somatici fatta nei Veda, uomini possenti con pelle chiara, capelli biondi e occhi azzurri, certo che non è facile spiegarsi come fecero a giungere fino nella lontanissima India.

Secondo le scritture furono addirittura 33 divinità che un giorno decisero di scendere nella terra degli Ari e spingerli alla più grande epopea di tutti i tempi, proprio loro, pacifici pastori, trasformati nella più grande, efficiente e terribile armata mai vista sulla terra!

C'era un nemico da combattere, un popolo di pelle nera, adoratore del fallo, dedito a pratiche di lussuria e guidato da esseri mostruosi provenienti dalle stelle, andava sterminato!

Così dissero gli dei e promisero loro gloria, ricchezze e immortalità, niente di nuovo sotto il sole, insomma, sembra che seimila anni siano trascorsi inutilmente!

Gli Ari radunarono le loro cose, le loro donne, i loro bambini ed iniziarono la più grande migrazione di tutti i secoli verso un paese ignoto e lontanissimo, confortati dalla presenza degli dei che facevano la spola, da oriente a occidente, con i loro carri volanti, e distribuivano generosamente una bevanda inebriante che li faceva sentire simili a loro, onnipotenti e invincibili.

Molto più probabilmente, e sono le ipotesi attuali più accreditate, gli Ari furono spinti sempre più a sud dal progressivo raffreddarsi del clima della terra che fece coprire di ghiacci le loro terre originarie e gradualmente, nel corso di decenni, anche le terre, sempre più a sud, dove man mano essi si stanziavano, in quell'epoca infatti ci fu una vera e propria piccola glaciazione.

Ma torniamo a ciò che narrano i Veda, gli Ari valicarono monti, guadarono fiumi, percorsero pianure, morirono a migliaia, patirono fame, freddo e malattie, conquistarono sempre nuove terre sterminandone le popolazioni originarie ed avanzarono irresistibilemente come un'onda di piena!

Nel corso degli anni, da pastori si erano trasformati in abilissimi guerrieri, istruiti dagli dei, avevano ideato tattiche di combattimento, sviluppato strategie di guerra, imparato a costruire armi perfette, di gran lunga superiori a quelle degli altri popoli, erano diventati, insomma, un esercito sterminato, perfettamente addestrato ed equipaggiato, in possesso di tecniche di combattimento perfette e raffinate, addirittura con un'efficientissima organizzazione logistica.

honeyhair
00giovedì 23 novembre 2006 23:03

Infine, dopo decenni di migrazione, giunsero nella valle dell'Indo e dopo epiche battaglie, a cui parteciparono anche gli dei con le loro fantastiche macchine volanti e le loro armi fantascientifiche, distrussero le popolazioni dravidiche preesistenti e ne dispersero i resti, dilagando per tutta l'India fino al Gange ed oltre.




Ari si chiamarono tutti coloro che avanzarono da conquistatori e affermarono di essere della medesima razza, quel nome significò "venerabili", "nobili" e servì poi ad indicare gli abitanti.

Come simbolo adottarono la svastica, simbolo del percorso del sole, e i loro nemici furono chiamati "dasa" ossia "miserabili", "servi", ma anche "demoni".

Non esistono dati certi sull'evoluzione di questa civiltà, tutto ciò che si sa ci è stato tramandato da tradizioni orali, che più tardi furono raccolte da sacerdoti e messe per iscritto.
honeyhair
00giovedì 23 novembre 2006 23:09


La famiglia era parte integrante della società degli Ari, da essa derivava la stirpe, dalla stirpe la tribù e dalle tibù il popolo, la parola "jana" indica tutto questo, nell'antico sanscrito ha diversi significati: uomo, parentela, gente, stirpe, tribù e popolo.

La stessa parola, aggiunta alla parola "pada" significa paese, regno "jana-pada".

Gli Ari vivevano in villaggi circondati da palizzate e il villaggio divenne, poi, la base delle operazioni militari, le terre dell'India conquistate dagli Ari furono chiamate "Aryavarta" che significa "luogo di raccolta degli Ari".

Gli Ari non andavano in battaglia come una massa indisciplinata, ma conoscevano perfettamente lo schieramento tattico e, istruiti dagli dei, avevano sviluppato una vera e propria arte militare.

L'esercito era costituito da guerrieri appiedati, da cavalieri, da uomini montati sugli elefanti e da veloci carri da combattimento, dietro seguiva una lunga schiera di carri carichi di vettovaglie e munizioni, quali frecce, asce e lance, ma stando al Rigveda, erano gli dei con le loro armi prodigiose, che decidevano l'esito della battaglia.

Dopo aver conquistato la valle dell'Indo e occupato tutto il paese dei sette fiumi, l'attuale Punjab, gli Ari si diressero a oriente.

Con l'invasione Ariana si fa iniziare la storia vera e propria dell'India che, convenzionalmente, viene divisa in 4 grandi periodi, il periodo vedico, che coincide con l'arrivo degli Ari circa 4000-3500 a.C.; il periodo brahmanico, che coincide con l'espansione degli Ari verso oriente avvenuta attorno al 1000 a.C. ed è storicamente noto; il periodo buddhistico, attorno al 500 a.C.; il periodo delle signorie dei Persiani e dei Macedoni, o periodo induistico, attorno al 200 a,C..

Al tempo dell'invasione Ariana, la valle dell'Indo era abitata da un popolo di razza camitica che fu considerato aborigeno e barbaro e di cui non si sa nulla, perchè i redattori vedici li ignorarono totalmente, esaltando solo le imprese dei loro dei.

Per gli Ari i "dasa" non erano che brutti uomini neri, che quando andavano in battaglia portavano corazze di "lamine d'oro".

Alla fine i dasa e le loro mostruose divinità furono distrutti e dispersi, e le loro città rase al suolo e cancellate.

Gli Ari erano ormai arrivati lontani, oltre il Gange, ma conquistato questo immenso territorio, anche per loro arrivò l'ora della fine, avidi di ricchezze, ebbri di sangue e di presunzione, cominciarono a lottare tra di loro ed in breve si autodistrussero.

Di essi non ci resta che una presunta razza Ariana ed una serie di libri, i Veda.
BeatAurora
00venerdì 24 novembre 2006 12:16
Quanto mi affascinano queste cose fra storia e leggenda...peccato che non ci sia niente di piú concreto...sarebbe interessantissimo saperne di piú su questa civiltá...Storia o leggenda? un dubbio che probabilmente rimarra... [SM=g27825]
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