«Ho sognato che la Terra veniva allagata: salverò la vita»
R. CRI.
AMSTERDAM
Giraffe, elefanti, leoni, coccodrilli e tanti altri animali a grandezza naturale. L’arca di Noè che ha realizzato un nordico signore, armato di molta fede e un pizzico di follia, vuole essere una riproduzione fedele dell’originale descritto dalla Bibbia. Ed è da ieri aperta al pubblico.
L’imbarcazione in legno di cedro e pino è stata inaugurata in un’assolata mattina di estate anticipata a Schagen, città olandese. Nulla a che vedere, dunque, con le piogge battenti del diluvio universale. Anche se i pessimisti non sono affatto contenti di questo tepore da effetto serra, foriero di apocalissi. Le condizioni meteo tranquillizzanti non hanno comunque evitato di sfiorare il naufragio. Non dell’Arca, ma dello yacht contro cui il rimorchiatore l’ha mandata a sbattere. Un piccolo inconveniente che verrà risarcito - senza dover attendere il Giudizio universale, ci penserà l’assicurazione - e che non ha guastato l’umore di Huibers.
L’Arca di Johann è lunga 150 cubiti (un cubito equivale a 44,5 centimetri), alta 30 e larga 20, la metà cioè di quella che secondo la tradizione fu costruita per salvare l’umanità e tutti gli esseri allora viventi. All’interno dei tre piani sono ospitati varie coppie di animali, dalle zebre ai coccodrilli, e vi è una piccola sala con 50 posti a sedere dove viene proiettato la parte del film di Walt Disney, «Fantasia», che racconta la storia dell’Arca di Noè. Il design dell’opera è della moglie di Huibers, Bianca, che pur avendo osteggiato a lungo l’idea del marito, s’è infine piegata alla sua tenacia.
L’idea di ricostruire l’imbarcazione più famosa del mondo è venuta a Huibers dopo aver sognato nel lontano 1992 che l’Olanda veniva sommersa dalle acque. Un’angoscia che ha covato per anni e anni fino a che nel maggio del 2005 non ha iniziato a dare i primi colpi di martello per costruire con le sue mani il barcone.
I visitatori che da ieri vanno ad ammirare l’opera sono abbastanza stupefatti. «Conoscevo la storia di Noè, ma non immaginavo che l’Arca fosse così grande», commentano in molti.
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