Genoa, niente festa per Preziosi: condannato
16.59: Neanche il tempo di godersi la promozione in serie A del suo Genoa, che arriva la doccia fredda per il presidente Enrico Preziosi. La Commissione disciplinare ha condannato a 5 anni di inibizione con proposta di radiazione il numero uno rossoblù, riconosciuto colpevole di una serie di violazioni dell'articolo 1 del Codice di giustizia sportiva quando era alla guida del Como.
www.audionews.it/notizia.asp?id=186679
La giustizia sportiva????
Io la chiamerei la mafia sportiva....se no per quale motivo una giustizia sportiva può minacciare un presidente di calcio di non richiedere l'intervento della giustizia civile altrimenti le sazioni sarebbero più pesanti ancora?
Nei piani delle grandi non ci sta che il genoa o una squadretta qualsiasi raggiunga grandi risultati...Preziosi da proprio fastidio, perchè è ambizioso e il suo progetto è quello di essere ricordato come il presidente della stella!!!!!
E' ambizioso, caparbio, e pronto a spendere molti soldi per la squadra in cui crede, tutte qualità che danno molto fastidio a questo calcio fatto di grandi...
Ora voi tutti...pensate che ragiono di parte?
State pensando se è colpevole è giusto che paghi?
Stiamo parlando del como...stiamo parlando di molti anni fa e di sanzioni che continuano a tirar fuori...ora si inventeranno che è andato a pisciare nei cessi sbagliati...
Possibile che tutta questa severità con squadre come il milan e la juve che hanno rubato campionati interi, non solo partite, non sono così indulgenti?
Possibile che la giustizia sportiva dimentichi così infretta?
Possibile che questi fatti scoperti l'anno scorso oggi siano già dimenticati con una juve in A e un milan che in pratica non ha pagato che qualche punticino?
Ci dimentichiamo l'estate di merda fatta passare a Preziosi e a tutto il POPOLO rossoblù?
Ci dimentichiamo che per tutto l'anno scorso durante il campionato ogni volta che il genoa distanziava quelli di sotto, uscivano con 3 o 6 punti di penalizzazione perchè un tifoso della curva "aveva bestemmiato"...vabbè a questo non ci sono arrivati, ma ogni scusa era buona...
Sono davevro scandalizzata di sapere che per l'Italia Preziosi sia più pericoloso di Un Bilancia ad esempio...
ecco gli altri articoli, ma se non avete voglia di leggerli tutti soffermatevi a pensare almeno sulle ultime righe dell'ultimo articolo...sono domande che mi pongo da un anno intero e che mi hanno mandato di traverso la vittoria dell'Italia ai mondiali perchè sapevo che sarebbe andata così...chi mi leggeva all'epoca sa di cosa parlo...
Condanna a Preziosi,
ecco i perché
Sul sito della Lega Calcio (sezione “Giudice sportivo”) sono state pubblicate oggi, il giorno dopo la festa promozione dei rossoblù, le motivazioni della sentenza che mesi fa portò alla condanna di Enrico Preziosi per alcune operazioni economiche fatte fra il 2003 e il 2004, quando era presidente del Como.
Il patron del Grifone venne condannato a cinque anni di inibizione (con proposta di radiazione dalla Federazione); mentre la società fu multata di 150.000 euro.
www.ilsecoloxix.it/sport/view.php?DIR=/sport/documenti/2007/06/11/&CODE=ea064c9c-1808-11dc-9630-0003...
Preziosi, festa rovinata
La Commissione disciplinare ha condannato il presidente del Genoa Enrico Preziosi per violazione dell'art. 1 comma 1 C.G.S., ovvero per aver commesso irregolarità di bilancio nel 2003 e con particolare riferimento ai casi di Bjelanovic (ceduto dal Como al Genoa) e Felice
Piccolo e Alex Pederzoli.
La Commissione disciplinare ha inflitto a Preziosi "la sanzione dell'inibizione a svolgere ogni attività in seno alla Figc, e ricoprire cariche federali e a rappresentare la Società nell'ambito federale per un periodo di anni cinque, con proposta al Presidente Federale perché venga dichiarata nei confronti del dirigente la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria Figc".
www.sportal.it/sportal/immagini/news/news823909.html
L’uomo Preziosi nella valigetta fantasma
di Redazione - martedì 15 maggio 2007, 07:00
Dodici pagine intere e due righe. «Ma non fu un... gioco» è il capitolo più lungo del libro. Dedicato allo scandalo di Genoa-Venezia, ai processi, alla retrocessione in C, agli incidenti. Pagine che ricostruiscono quella storiaccia molto bene e, pur nella necessità di sintesi, con precisione e tanti particolari. Ma con un (quasi) inevitabile errore. Sì, la valigetta. La letteratura giornalistica ha ormai preso per buona quell’immagine inventata da un collega della Rai e così Preziosi è condannato a restare l’«uomo della valigetta». Quella con i 250mila euro per Pino Pagliara era una busta della società Genoa e conteneva anche il famoso contratto di Maldonado poi ritenuto da tutti i giudici una semplice «copertura» della combine.
Ma il libro di Celi e Catania traccia anche e soprattutto un profilo di Enrico Preziosi, l’imprenditore, il self made man, il «foresto» che a Genova non riesce neppure a farsi offrire un caffé, uno degli «anonimi immigrati che, con le pezze al culo, salivano su un treno della speranza verso il Nord». Entrato in questo capitolo per la porta sbagliata, quella del cofano dell’auto di Pagliara fermata dai carabinieri, Preziosi ne esce come uomo. Con tutti i suoi tanti pregi e i suoi tanti difetti. Il suo ritratto è quello di un imprenditore di successo «che ragionava in questi termini: se crei un’industria, anche se hai un buon prodotto, impieghi decenni per diventare davvero popolare, ma se riesci a portare in Italia un nuovo Maradona, o a ingranare con una squadra di calcio, in quanto a exploit d’immagine è tutta un’altra storia». E così «per Enrico Preziosi il calcio era diventato adrenalina, marketing, intuito, affare, immagine, insomma tutto». Un ritratto che lascia aperta la porta a tutto quello che può succedere per «azzeccarla nel calcio». E che ha portato alle condanne in sede sportiva e ordinaria. Sempre riportate come cronaca, sempre senza un giudizio, neppure - per correttezza - a proposito dei clamorosi gialli di un processo... poco sportivo.
L’unica considerazione, doverosa, gli autori se la concedono in conclusione di capitolo. «Quesito di molti a posteriori: ma quando nel 2006 sarebbe scoppiata Calciopoli, perché il “metodo Genoa”, relativo anche alla celerità dell’iter della giustizia sportiva, non venne esteso anche a Juventus, Fiorentina, Lazio e a tutti gli altri club coinvolti?» Inevitabilmente, manca sempre la risposta.
www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=178119
[Modificato da StarTrader 12/06/2007 7.13]
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