00 07/11/2006 08:11
Milan: "Nessuno parla di complotto"
"Ma i fatti stanno creando disagio"

Gli errori arbitrali fanno riflettere, ma al Milan nessuno vuole parlare di complotto, come ha spiegato l'avvocato Cantamessa: "Questa parola non ci piace, però ci sono tre cose, diverse ma concentriche, che generano disagio e vanno nella stessa direzione: la gravità degli errori arbitrali, i cosiddetti sconti e l'accordo non formalizzato con la Figc poi negato". Galliani ribadisce: "Mai parlato di complotti".



La sconfitta di Bergamo ha sollevato un mare di polemiche, per quello visto in campo ma soprattutto per quello che al Milan speravano di non dover vedere. O meglio di non esser costretti a vedere ancora. Vale a dire l'ennesimo arbitraggio discutibile col signor Pieri protagonista di almeno due scelte che i rossoneri hanno giudicato poco condivisibili (negato rigore su Bonera e confusa gestione dell'azione Gourcuff).
Ma da qui a parlare di "complotto anti Milan" ne passa e la precisazione è dello stesso legale rossonero, Leandro Cantamessa, intervenuto alla trasmissione "Controcampo". "La parola complotto non mi piace e non piace neanche al Milan, però succedono alcuse cose che generano un gravissimo disagio ed essenzialmente sono tre, diverse ma concentriche, che vanno nella stessa direzione". Lo stesso Adriano Galliani ha voluto ribadire il concetto: "Mai parlato di complotto - ha detto davanti all'ingresso dell'Hotel Gallia - Non c'è dubbio che quando le cose vanno male ci sono sempre una serie di concause. Evidentemente ci sono anche delle colpe da parte nostra". Una disamina precisa e chiara da parte del Milan, come l'elenco dei torti arbitrali pubblicato sul sito internet della società. Il legale spiega punto per punto ciò che getta malumore in casa rossonera, partendo comunque dai torti arbitrali che, volenti o nolenti, sono sotto gli occhi tutti, anche quelli di Stefano Colantuono che, ospite della stessa trasmissione tv, sulle immagini del rigore negato a Bonera afferma: "In effetti anche da metà campo si vedeva che era rigore".

"Per prima cosa sottolineo gli errori arbitrali, o meglio la gravità degli errori: errori giganteschi, senza giustificazione". Poi però il discorso torna di nuovo a "calciopoli", come è inevitabile che sia e l'avvocato Cantamessa svela anche alcuni retroscena: "Come secondo punto sottolineo i cosiddetti sconti. Non era obbligatorio togliere dei punti a tutti. Però la posizione del Milan era la più leggera, l'unica in cui non figurava un amministratore della società coinvolto. Solo la nostra bravura ci ha permesso di partecipare al preliminare ed invece ci si imputa anche questo. Ebbene, interrompere la preparazione ha già creato conseguenze gravi, come gli infortuni, e in futuro potrebbe portare addirittura conseguenze gravissime. E poi la motivazione del mancato sconto è paradossale". Ed ecco la frecciata finale alla Figc, con Cantamessa che tira in ballo un accordo con i vecchi vertici della Federazione, Nicoletti e Rossi: "Quest'estate noi tre parlammo, la conciliazione è fatta apposta. Galliani è stato impeccabile: ha evitato le presentazioni, ha parlato poco per rispetto istituzionale. Lo stesso rispetto istituzionale mostrato dal Milan che mai ha minacciato il ricorso al Tar".
E proprio nel pomeriggio di lunedì, il Coni ha comunicato di aver ricevuto l'istanza di arbitrato da parte di Adriano Galliani. L'ex presidente della Lega Calcio, inibito per nove mesi a seguito dello scandalo "calciopoli", ha scelto così di ricorrere alla Camera di Conciliazione e Arbitrato per chiedere la cancellazione del provvedimento disciplinare.
Quindi Cantamessa svela un retroscena: "Ebbene, ci accordammo con Rossi e Nicoletti, accordo non formalizzato per garbo, ma ora posso dire che fu un errore non formalizzarlo. Perchè poi la Federazione ha tenuto un atteggiamento sprezzante negandoci quell'accordo che avevamo raggiunto con la gestione appena precedente". Ma sulle cause che hanno portato a questa situazione, il legale non trova una spiegazione: "Non conosco la causa di queste tre ragioni ma conosco l’effetto e anche i risultati sono figli di questo disagio. Non credo al complotto, magari al condizionamento ma al complotto no, non credo nemmeno alle voci che parlano di pressioni per non far dare sconti al Milan".

tgcom
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