00 10/10/2007 10:41
Pato scopre Milano


Procede bene l'operazione ambientamento del giovane brasiliano sbarcato in Italia 36 giorni fa. Non soffre di nostalgia e incanta tutti in campo, meno con l'italiano. In attesa del 13 gennaio, quando finalmente potrà esordire


MILANO, 10 ottobre 2007 - Il campioncino è sbarcato in Italia il 4 settembre. Sono passati appena 36 giorni, ma sembra una vita. Alexandre Pato non ha avuto problemi di ambientamento perché la missione che si è scelto (diventare il numero uno) non prevede ostacoli, solo tappe. La prima durerà ancora tre mesi, fino a quel 13 gennaio in cui potrà esordire con la maglia del Milan contro il Napoli. Per adesso ha entusiasmato Ancelotti e i compagni in allenamento e ha incantato tutti per la serenità con la quale ha iniziato la sua seconda vita.

CASA - Pato abita in via Pinerolo, zona San Siro, accanto a quasi tutti gli altri brasiliani del Milan e dell’Inter. Un bell’appartamento già arredato, in cui troneggia un computer con una webcam: è il modo scelto dal Campioncino per dialogare con il Brasile. I posti letto non mancano, ma uno solo è occupato con continuità: da un cugino che gli fa da autista. Il padre Geraldo, invece, alterna periodi in Italia e periodi in Brasile. Pato non soffre di saudade e sta benissimo anche se la famiglia è lontana.

RISTORANTI - A pranzo Pato mangia di solito a Milanello e chiude sempre con il gelato. Per la cena ha due opzioni: può essere ospitato dai colleghi brasiliani (è così vicino da non doversi nemmeno infilare le scarpe...) oppure scegliere uno dei ristoranti preferiti: Giannino vicino alla stazione Centrale, il Berimbau (brasiliano) e il Novecento nella zona di via Marghera, la Torre del Mangia (dove Ronaldo ha festeggiato il 31° compleanno a fine settembre) in via Procaccini. Adora la pasta, cucinata in ogni modo.

AMICI - La tribù brasiliana coccola il Campioncino per farlo sentire a casa. Il feeling maggiore, per ovvie questioni di età, si è creato con Digao, il fratellino di Kakà che ha 21 anni, e con... Danilo, il primo figlio di Cafu che ne ha 19. Tra l’altro, i due si somigliano vagamente.

LEZIONI DI ITALIANO - Gli unici problemi di Pato sono con la lingua italiana. Il ragazzino capisce quasi tutto, ma fatica ad esprimersi. Questa è l’unica colpa della tribù brasiliana: tutti gli parlano in portoghese (compreso il poliglotta Seedorf) e così i progressi linguistici non arrivano. Pato, comunque, sta studiando: quattro lezioni alla settimana con un insegnante a Milanello. L’obiettivo è fare a meno dell’interprete nella conferenza stampa di presentazione in programma a gennaio.

AUTISTA - L’italiano non è la sola cosa che Pato studierà nei prossimi mesi: dovrà occuparsi anche del codice stradale, visto che essendo maggiorenne da 38 giorni non ha ancora la patente. L’esame di guida è programmato per il 2008. Per il momento il Milan gli ha messo a disposizione una macchina che il cugino-autista guida dappertutto e in particolare nei 45 chilometri che separano Milanello dall’appartamento.

A MILANELLO - Nel centro sportivo rossonero Pato ha una camera singola (le uniche doppie sono quelle composte da Dida e Serginho, Kakà e Digao, Nesta e Pirlo) e pranza in un tavolo da otto rigorosamente brazileiro. Posizione di prestigio, invece, nello spogliatoio: l’armadietto del campioncino è tra quelli di Oddo e di Maldini, che si cambia vicino anche a Ronaldo. A Milanello Pato si fa tagliare i capelli dal barbiere che sistema l’acconciatura di altri rossoneri. Tranquilli: Massimo Oddo, che tagliò il codino a Camoranesi sul prato di Berlino dopo la finale Mondiale, non c’entra.

L’APPARECCHIO - Il sorriso di Pato è work in progress: l’apparecchio per raddrizzare i denti sporgenti è ancora in bocca e ci resterà a lungo. Nelle prossime settimane sarà organizzata una visita con un odontoiatra italiano, che lavorerà in collaborazione con il dentista brasiliano che segue Pato da anni.

FIDANZATE - Per adesso il giovane attaccante non conosce Milano e si muove al seguito di alcuni compagni che lo portano alle feste o nei locali alla moda di corso Como. Non si parla di fidanzate ufficiali e radio-spogliatoio giura che questa sia una delle differenze tra lui e Kakà: Ricky si è legato molto giovane a Caroline che adesso è sua moglie, Pato non sembra cercare un legame stabile. Preferisce godersi i suoi 18 anni: a Milano ci riuscirà senza problemi.

IN CAMPO - A sentir parlare i compagni (e non solo loro), viene naturale arrabbiarsi con il Milan che non permette la visione degli allenamenti: pare che Pato sia fortissimo. Un senatore, che non si era sbilanciato nemmeno per Kakà, ha addirittura affermato che “Pato è il più forte campione arrivato al Milan negli ultimi dieci anni”. Secondo Daniele Tognaccini, il preparatore atletico, “Pato è un atleta completissimo: è strepitoso nella velocità, nella rapidità e nella forza esplosiva. Ha un potenziale incredibile”. Emerson sottolinea invece le doti caratteriali: “Ha la testa "giusta": non si nota affatto la differenza d’età con noi”. Il pensiero più importante, però, è quello di Ronaldo, da sempre idolo di Pato: “Purtroppo in quest’ultimo periodo mi capita spesso di dover osservare i miei compagni in allenamento e ho seguito con attenzione Pato perché era quello che conoscevo meno. Sono impressionato. In lui ho notato subito qualità tecnica, rapidità e forza. Pato ha la cultura del lavoro: si vede dalla costante applicazione a Milanello anche negli esercizi meno divertenti o nei test di MilanLab”. Parola di Fenomeno.

G.B. Olivero

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