00 10/10/2007 12:12
Cantamessa:"Il Milan è tranquillo"

"Per Dida non si parla di simulazione"

L'avvocato rossonero, Leandro Cantamessa, fa il punto a due giorni dal procedimento in seno all'Uefa per il caso legato al comportamento di Nelson Dida a Glasgow. "Al Milan non può succedere nulla - assicura il legale del club di via Turati -. Per quando riguarda il portiere, purtroppo, c'è stata una lettura difforme da quanto avrebbe voluto l'interessato. Dagli atti ufficiali, però, non risultano addebiti di simulazione".


Quando c'è da affrontare un qualunque 'plotone di esecuzione' o un dibattimento in un'aula di tribunale, sportivo e non, il volto del Milan assume sempre i suoi tratti. Leandro Cantamessa, testa di ponte rossonera nei mesi roventi di calciopoli e legale del club, tira le somme del nuovo 'caso' che vede il Milan costretto a difendersi di fronte agli organi di giustizia dell'Uefa, dopo la 'sceneggiata' di Nelson Dida in quel di Glasgow. "Alla società credo non possa capitare niente - spiega solerte l'avvocato rossonero -. Per quanto riguarda Dida, purtroppo, c'è stata una visione e una lettura della cosa che non corrispondeva alla volontà del giocatore. Non c'è stato nulla, ma questo è il mio pensiero, di quello che è stato raccontato. Però, francamente, di previsioni non mi sento di farne. Quello che posso dire è che dagli atti dell'Uefa non risulta nessun addebito di simulazione".

La cosa che preme maggiormente al legale milanista è chiarire quale sia il coinvolgimento del club, entro quali termini vada letto il provvedimento di apertura del procedimento a carico della società. "Prima di tutto bisogna dire una cosa - spiega ai microfoni di 'Italia 7 Gold' -: il Milan è coinvolto in questa vicenda per via del meccanismo della responsabilità oggettiva, quindi non ci sono addebiti, né francamente ce ne potrebbero essere, di responsabilità diretta. La linea del Milan è quella che deriva dalla decisione successiva all'evento di non presentare nessun ricorso o reclamo, che è manifestazione estrema di fair play, perché il termine era di ventiquattro ore per farlo, mentre subito dopo la fine della partita Galliani e Berlusconi hanno deciso di non fare reclamo. Sotto un altro profilo, l'uscita dal campo di Dida, che è stato un fatto commentato sui giornali, è stata effetto di una decisione dovuta da parte del medico, perché chiunque accusi giramenti di testa non può proseguire un'attività agonistica". La palla ora passa alla Commissione giudicante della federazione europea, che dovrà pronunciarsi nella giornata di giovedì.

tgcom
Ciao Ní
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