00 01/10/2009 13:27
Milan, crisi e contestazione Galliani: "Va tutto storto"


Dopo l'inattesa sconfitta casalinga in Champions contro lo Zurigo, i rossoneri sono pieni di dubbi e interrogativi, mentre i tifosi perdono la pazienza. Il problema principale è l'attacco che non punge. Tutto questo mentre Kakà, Luis Fabiano e Dzeko incantano l'Europa. Intanto, Fininvest smentisce ogni ipotesi di cessione del club


MILANO, 1 ottobre 2009 – Adesso, dopo la dolorosa batosta a San Siro contro lo Zurigo, scricchiolano anche le certezze in Champions League. “Va tutto storto” dice Adriano Galliani, che conferma la fiducia della società a Leonardo, ma che sinceramente risponde di non sapere come uscire dal tunnel. E’ evidente però che a causare l’ennesima figuraccia, nonostante le note dell’inno Uefa, sono stati errori da dilettanti e una gara giocata senza una logica costante. Dalla rete subita al 10’, con una difesa immobile e impreparata, ai gol falliti da Pato e Inzaghi. Sotto accusa, ancora una volta, è il giovane brasiliano, alle prese con una crisi incomprensibile. Terribile il tabellino personale del “Papero”, capace di sbagliare anche lo stop più semplice o la rete più facile o, almeno, alla sua portata. Quella palla magica di Ronaldinho al 63’ da spingere solo in rete grida ancora vendetta.

NESTA — Sfortuna? Aggrapparsi alla mala sorte sarebbe ancora più deleterio. Le cause, in realtà, sono note. Sul Milan si è abbattuto un cambiamento ideologico societario che rischia di mettere nei guai la squadra che già accusa i primi cedimenti. Dopo Thiago Silva, che rivedremo dopo la sosta, preoccupa anche Nesta, uscito ieri nella ripresa per il riacutizzarsi di un dolore alla schiena. “Solo tanta stanchezza” ha assicurato Leonardo, ma la tenuta della difesa rossonera, senza un centrocampo robusto e impenetrabile come gli anni passati, apre nuovi interrogativi.

LA CHAMPIONS DEGLI ALTRI — Ma a rendere ancora più amara la sconfitta di Champions sono state le notizie che arrivavano dagli altri campi. La sera prima a Glasgow, Luis Fabiano ha messo a segno uno spettacolare gol di testa e ha fornito a Kanoute la palla del 4-1, sottolineando così la sua capacità di aprire spazi e ritagliarseli. Ieri sera, pur perdendo all’Old Trafford, Dzeko del Wolfsburg ha lasciato il segno alla sua maniera, confermandosi il micidiale cecchino dei campioni di Germania: l’ariete fisicamente devastante. Due bomber straordinari su cui Leonardo ci aveva fatto un pensierino, ma considerati troppo cari dalla società che ha preferito investire su Huntelaar, diventato anonimo punto di riferimento della panchina. E Kakà? Mentre il Milan cercava di mettere insieme le idee contro lo Zurigo, il fuoriclasse di Brasilia segnava con il Real Madrid e ricamava meraviglie con Cristiano Ronaldo e Benzema. Quello che faceva quando indossava la maglia rossonera. Momenti irripetibili che i tifosi conoscono bene; gli stessi che domenica dopo il Bari e ieri sera hanno scaricato la loro frustrazione con bordate di fischi. E questo è sicuramente il segnale più triste.

FININVEST NON LASCIA — Nonostante tutto, però, la proprietà non sembra intenzionata a passare la mano, o almeno non in tempi brevi. Il gruppo Fininvest, infatti, ha smentito "ancora una volta e nella maniera più categorica che esista alcuna ipotesi di cessione, totale o parziale, di quote della società A.C. Milan". È quanto si legge in una nota della holding che controlla il club rossonero. In attesa di tempi migliori.

Gaetano De Stefano


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