Zerofollia ....3 2 1... zero! Tutto su Renato e non solo..di tutto di piú!

<img src="http://img296.echo.cx/img296/2329/avellino25im.jpg"> US Avellino

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    00 09/06/2005 17:33
    E si, ci siamo anche noi, che dopo 10 anni di serie A e tanti anni di B, quest'anno si tenta di ritornare nel calcio che conta..Napoi permettendo.
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    00 09/06/2005 17:39
    Ormai la finale con il Napoli è alle porte, mancano 3 giorni per una settimana da fuoco Due partite dove ci si gioca tutto.
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    00 12/06/2005 20:10
    Napoli, uno 0-0 pericoloso



    Gli azzurri restano a bocca asciutta nell'andata dello spareggio che vale un posto in B.
    All'Avellino fra sette giorni basterà un altro pari per approdare fra i cadetti


    NAPOLI (4-3-3): Gianello; Grava, Accursi, Giubilato, Bonomi (Calaiò dal 28’ del s.t.); Montervino, Montesanto, Corrent (Consonni dal 35’ p.t.); Capparella (Abate dal 14’ del s.t.), Sosa, Pià. (Renard, Romito, Mora, Gatti). All. Reja.

    AVELLINO (4-4-2): Cecere; Ametrano, Criaco, Puleo, Moretti (Vastola dal 18’ del s.t.); Fusco, Cinelli, Riccio, Millesi; Ghirardello (D’Andrea dal 7’ del s.t.), Biancolino. (Musella, Leone, Vanin, Montezine, Evacuo). All. Oddo

    ARBITRO: Gava di Conegliano.

    NOTE: Ammoniti Criaco e Cinelli (A) per c.n.r., Montesanto (N) per gioco scorretto, Montervino (N) per proteste, Consonni (N) per gioco scorretto, Biancolino (A) per c.n.r.. Angoli 7-5 per l’Avellino. Recuperi: 4’ p.t., 5 s.t.. Spettatori: 75 mila circa.

    NAPOLI, 12 giugno 2005 – Napoli a bocca asciutta. La folla del San Paolo non basta agli azzurri, inchiodati sullo zero a zero dall’Avellino nella finale d’andata dei playoff. Tra sette giorni al “Partenio”, basterà un altro pari per approdare in serie B. Alla squadra di Reja oltre al cuore e alla grinta che sicuramente non sono mancati domenica prossima servirà un pizzico di fortuna ma anche tanta qualità in più.
    LA GARA - Reja conferma le intenzioni proclamate alla vigilia e schiera Montesanto al posto dell’infortunato Fontana, confermando il blocco della squadra che ha battuto la Sambedenettese sette giorni fa. Ma non tutte le partite sono uguali, anche perché oggi il Napoli deve vincere per annullare il vantaggio della posizione in classifica dell’Avellino, a differenza della gara di semifinale. Così, quando sei costretto ad impostare il gioco con Montervino e Montesanto a centrocampo, è normale che si faccia tutto più difficile. Inoltre, come Cuccureddu nella gara di andata al San Paolo, durante la regular season, anche Oddo rivede leggermente il 4-4-2 dando a Ghirardello l’ordine preciso di giocare dietro Biancolino in modo da ostacolare il primo portatore di palla partenopeo.
    Così Corrent non ha grandi possibilità di organizzare la manovra e, dopo aver costretto Cecere ad un’autentica prodezza al 4’ per deviare un suo tiro da fuori area, scompare man mano dal match, con la difesa che si affida continuamente al lancio lungo per Sosa. Idea poco redditizia perché Puleo segue il Pampa a tutto campo anticipandolo spesso, ma quando il gioco di torre riesce, Capparella e Pià nono sono mai pronti a raccogliere l’invito del compagno. Poco dopo la mezz’ora, interviene Reja che sostituisce Corrent con Consonni per dare più qualità al gioco del Napoli.
    Un po’ per caso un po’ perché gli esiti del cambio sono positivi, gli azzurri sfiorano tre volte il vantaggio dopo un primo tempo quasi senza emozioni: Sosa manda a lato di testa su corner di Capparella (34’), lo stesso Consonni prima sfiora il palo da conclusione dalla distanza (40’) e poi sballa completamente il tiro da buona posizione (49’). Nella ripresa la pressione del Napoli si fa più intensa, ma resta piuttosto sterile, la partita a scacchi passa continuamente dal campo alla panchina: Oddo toglie Ghirardello e fa entrare il terzino D’Andrea, la contromossa di Reja è Abate per Capparella.
    Ora sono i partenopei a schierarsi con il 4-4-2 ma con due esterni offensivi (Abate e Consonni), mentre gli irpini rispondono con un 4-5-1 per bloccare il tentativo degli azzurri di aggirarli sulle fasce. La prima occasione del Napoli arriva così per vie centrali, nonostante gli spazi si restringano con il passare dei minuti: bella la combinazione Consoni-Pià-Sosa, pessimo il sinistro dell’argentino che non inquadra lo specchio. Troppo poco e allora Reja cambia ancora: fuori il claudicante Bonomi, dentro il rispolverato Calaiò, fermo dal primo tempo della gara d’andata con la Sambedenettese ma il Napoli non sfonda: rischia grosso al 90’ quando Gianello respinge un diagonale di Millesi da ottima posizione, e infine, proprio all’ultimo secondo spreca con Pià il possibile gol partita. Finisce 0-0: agli azzurri, tra sette giorni, servirà un’impresa
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    00 12/06/2005 21:15
    Ehi Tempio ma stai con l'avellino?
    Ops, io oggi tifavo Napoli!!![SM=x660201]
    Sai abbiamo un bellissimo gemellaggio con i napoletani, noi genoani!!![SM=g27811]
    Però mi dispiace perchè tu mi hai fatto gli auguri per la promozione, ed allora è giusto che ricambio!!![SM=g27828]
    Beh allora dai.....in bocca al lupo!!![SM=g27822] [SM=g27824]
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    importante che si vinca e perda sul campo [SM=g27811] poi mi fa piacere perchè preziosi è anche delle mie parti
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    00 28/06/2005 20:57
    Gazzetta

    Avellino in B, Napoli piange



    Gli irpini si impongono 2-1 al Partenio. Biancolino e Moretti lanciano la squadra di Oddo, poi un gol di Sosa rianima gli azzurri che sfiorano solo la rimonta

    MARCATORI: Biancolino (A) al 39’ pt, Moretti (A) al 2’ st su rigore, Sosa (N) al 26’ st

    AVELLINO (4-5-1): Cecere; Ametrano (Vastola dal 26’ st), D’Andrea, Puleo, Moretti; Vanin (Evacuo dal 21’ st), Fusco (Leone dal 47’ st), Cinelli, Riccio, Millesi; Biancolino. (Musella, Nicoletto, Montezine, Platone). All. Oddo

    NAPOLI (4-4-2): Gianello; Grava (Abate dal 22’ st), Accursi, Giubilato, Bonomi; Capparella (Calaiò dal 36’ st), Montervino, Montesanto (Consonni dal 7’ st), Mora; Sosa, Pià. (Renard, Romito, Gatti, Corrent). All. Reja.

    ARBITRO: Marelli di Como

    NOTE: ammoniti Biancolino, Millesi, Cinelli e Ametrano (A), Bonomi, Giubilato, Montesanto e Accursi (N) per gioco scorretto. Angoli 8-2 per il Napoli. Espulso Bonomi (N) al 1’ st per fallo che vanifica una chiara occasione da gol. Recuperi: 2’ nel p.t., 6’ nel s.t. Gara sospesa per quattro minuti al 51’ st per l’invasione di campo dei tifosi dell’Avellino.

    AVELLINO, 19 giugno 2005
    L’azzurro sbiadisce lentamente: in serie B ci va l’Avellino.
    A Napoli e al Napoli non resta altro che una profonda, irreversibile delusione. Verdetto beffardo: gli azzurri hanno lottato sempre, sullo 0-0 e dopo il doppio svantaggio, in inferiorità numerica per l’intera ripresa. Ma non è bastato.
    Le barricate dei Lupi, sia all’andata che al ritorno, hanno avuto l’effetto sperato: il vantaggio del miglior piazzamento in classifica è stato sfruttato pienamente.
    L’Avellino non ha rubato nulla, perché ha colmato con il carattere il notevole gap tecnico. Certo, Oddo e i suoi ragazzi hanno avuto fortuna perché il piano tattico sarebbe saltato se una delle occasioni avute dai partenopei (in verità neanche tante) si fosse tramutata in gol. Ma le ipotesi non reggono, valgono solo le certezze. Quelle che dà il risultato del Partenio: Avellino-Napoli 2-1, gli irpini vanno in B, i partenopei restano in C1.
    Per sfondare il muro avellinese, Reja si è affidato al 4-4-2 spostando Capparella qualche metro più dietro e riproponendo Mora tornante sinistro di centrocampo. L’inserimento dell’esterno dovrebbe consentire al Napoli di utilizzare maggiormente le fasce, e in effetti la mossa pare giovare al gioco dei partenopei, almeno nelle primissime fasi. Merito di Mora, ma soprattutto di Pià che svaria su entrambi i lati portando a spasso Ametrano, che abbandona spesso la sua zona di competenza per seguire a tutto campo il brasiliano. Ma non ci si trasforma in stopper tutto ad un tratto, e allora l’ex atalantino lo salta ogni volta che lo punta, e dopo sette minuti serve Mora in area: il diagonale del fluidificante finisce di un soffio a lato. Il solo Pià, però, non basta. Gli spazi sono chiusi esattamente come domenica scorsa, anche perché, al posto di Ghirardello (infortunatosi durante il riscaldamento), Oddo manda in campo Vanin, tornante destro che gioca molto basso, e sposta Millesi più avanti a sinistra. Biancolino resta isolato in attacco, tuttavia al 12’ ha la possibilità di portare in vantaggio l'Avellino, ma manda fuori da buona posizione. Dall’altra sponda, Sosa non appare in grande forma: al 19’ salta in ritardo su un cross di Mora, al 29’ tergiversa e non sfrutta un bell’assist di Montervino. Ma l’errore più grande lo fa Capparella al 35’: Puleo gli regala il pallone in area e lui schiaccia troppo il tiro colpendo debolmente. Mezz’ora di solo Napoli non scoraggia l’Avellino, che al 38’, inaspettatamente, passa in vantaggio: corner di Millesi, Giubilato e Montesanto bucano, Grava si distrae e Biancolino insacca da due passi. Doccia fredda, si dice in questi casi. Eppure Capparella, esattamente un minuto dopo, riceve da Ametrano un altro regalo. L’avellinese svirgola la rovesciata, l’azzurro spara alto solo davanti a Cecere. Clamoroso.
    Ma per toccare il fondo, il Napoli aspetta l’intervallo. Dopo 16 secondi dall'inizio della ripresa, Vanin salta Giubilato e viene atterrato in area da Bonomi: espulsione e rigore. Moretti non sbaglia, il Partenio è una bolgia. Il resto fa solo contorno. Certo, Montervino e compagni lottano, ma solo con i nervi e a quel punto appaiono futili persino i tentativi disperati di Reja con gli inserimenti di Consonni, Abate e (troppo tardi) Calaiò. L’Avellino non perde mai la concentrazione e la festa sugli spalti continua con la stessa intensità. Fino al 26’, quando Sosa gira in rete una punizione di Capparella e riapre la partita. L’animo dei tifosi azzurri brucia a fuoco lento, la speranza di assistere al miracolo viene alimentata ogni secondo che passa. Corner dopo corner, cross dopo cross. Al 36’ il cuore si ferma un attimo quando l’incornata di Sosa viene deviata in angolo da una prodezza di Cecere. Al 46’ il sussulto è ancora più forte: testa di Pià, palla a lato di un soffio. Due minuti dopo Abate manda alto l’ultima palla gol. E i rimpianti non fanno altro che aumentare.
    Finisce con l’invasione di campo del popolo biancoverdee e con gli atti vandalici degli infuriati tifosi partenopei. Non ce la fa il Napoli, in B ci va l’Avellino. La sfortuna ha penalizzato gli azzurri: si sono fatti male gli uomini più importanti, Fontana e Scarlato erano assenti oggi e domenica scorsa. Ma qualcosa di meglio Napoli se lo aspettava. La dipartita dall’Inferno è rimandata all’anno prossimo. Che De Laurentiis e Marino si mettano subito al lavoro.

    [Modificato da tempiosommerso 20/06/2005 1.24]

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    tempiosommerso
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    00 28/06/2005 20:57
    ForzaAvellino



    C'era una volta,
    un ciuccio che aveva visto un lupo che vola. IN ALTO. VERSO LA B.
    E' l'inizio di una storia che questa città, l'intera provincia, hanno sognato undici mesi.
    Settimana dopo settimana, vittoria dopo vittoria. Sembrava irragiungibile, addirittura strapparla al NAPOLI, questa PRROMOZIONE.
    Ma è realtà. Beh diciamocela tutta: ce la siamo meritata.
    Questi playOff sono stati tosti. Tra andata e ritorno contro una squadra che tutti indicavano come una corazzata imbattibile, i lupi hanno tenuto duro.
    La splendida prestazione tattica al SAN PAOLO ha gettato le basi. Poi il gol di Davide BIANCOLINO ha inferto un colpo mortale al Golia-Azzurro. Correva il 37° di un incontro che generazioni di padri racconteranno ai propri figli, come quella epica fiondata del piccolo eroe che poi divenne RE. L'esplosione di gioia del PARTENIO finirà nei libri di della storia calcistica BIANCOVERDE. ABBIAMO ESORCIZZATO IL GIGANTE E GLI ABBIAMO REGALATO UNA LEZIONE DI UMILTA', DI CALCIO VERO E GIOCATO.
    Il raddoppio a freddo, a inizio del secondo tempo, sù calcio di rigore propiziato da VANIN e trasformato da uno spietato MORETTI, è stata una formalità. Il NAPOLI aveva già perso l'orgoglio, che nello sport, specie nel Calcio, è tutto.
    EL Pampa Sosa, in rete al 25° del secondo tempo, ha prolungato l'agonia.
    La Vittoria BIANCOVERDE vale il doppio, anzi il triplo.
    I LUPI hanno dimostrato di essere più squdra, di avere un pubblico meno numeroso ma che, in quanto a PASSIONE non è secondo a nessuno.
    Si vince con il CUORE.
    E quella Curva SUD, questo pomeriggio, al Partenio, ne ha infranti parecchi.
    MA SOPRATTUTTO, ABBIAMO VINTO CONTRO GLI ADDETTI AI LAVORI QUOTIDIANI NAZIONALI, NETWORK ED EMITTENTI TELEVISIVE REGIONALI CHE NEL NAPOLI INTRAVEDEVANO SOLO SPOT E COPIE VENDUTE. PER SETTIMANE, PER MESI, CONTRO I DUE IRPINESI ;AURELIO E PIERPAOLO CHE NELL' ULTIMA SETTIMANA AVEVANO ANNUNCIATO CHE VENIVANO AL PARTENIO A DIVERTIRSI MA HANNO CONTINUATO A INGANNARE ( O ILLUDERSI) SULLA POTENZA DI QUESTO NAPOLI.
    Quanti titoli e quanti servizi televisivi per un AMARO ( per loro) riconoscimento della forza della piccola-grande formazione BIANCOVERDE, negata fino all'inverosimile, tenuta sotto traccia immeritatamente, immotivatamente. Incantatori di serpenti che restano nel limbo della C insieme ad un Napoli che, tutto sommato, qualche speranza di essere ripescato ce l'ha.
    IL tripudio del PARTENIO, a fine gara, è un film che De Laurentiis dovrà tenere bene a mente, farne tesoro. I soldi contano ma non sono tutto.
    Un grandissimo grazie a questi splendidi calciatori, alla società che ha saputo ridare anima alla provincia sportiva e ai TIFOSI, che sono il sale di questa PROMOZIONE.
    Che ora ci GODIAMO.
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    00 28/06/2005 21:01
    SoloAvellino

    In serie B grazie alla legge del Partenio

    ATTILIO LIETO
    Hanno accompagnato in B Puleo e compagni con l'ormai famoso motto «Dove sarai sarò». Il pubblico biancoverde ha rappresentato l'arma in più dell'Avellino approdato in cadetteria. A dispetto di quanto dichiarato dal condottiero della scorsa triste stagione della retrocessione in C Zeman, il pubblico di fede biancoverde ha dimostrato, per tutto l'arco dell'attuale stagione, di essere il dodicesimo uomo in campo. Colorati, passionali e mai rassegnati neanche quando tutto l'ambiente calcistico italiano indicava l'Avellino quale vittima sacrificale al cospetto del colosso Napoli che invece resta, per un usare una definizione di Pierpaolo Marino, «una balena in un acquario» ancora per un'altra stagione (almeno stando a quanto ha decretato il rettangolo verde). L'Avellino, invece, torna in B e lo fa grazie anche al proprio pubblico dimostratosi, per l'ennesiva volta, meritevole di palcoscenici di assoluto rilievo per la sportività dimostrata anche in occasione delle sei sconfitte di questa lunga stagione conclusasi con il meritato approdo in cadetteria dei lupi. Una tifoseria che ha dimostrato la propria grandezza con i numeri. A parte il fenomeno Napoli, che fa storia a sé, l'Avellino è stata la squadra che ha avuto più tifosi al seguito nel corso del campionato. Numeri da far invidia a diverse compagini di serie B che testimoniano l'importanza della piazza di Avellino in ambito calcistico. Sono stati, infatti, ben 122.046 gli spettatori che hanno assistito alle 17 gare dei lupi al Partenio (senza contare gli spettatori delle gare play-off contro Reggiana e Napoli). Solo il Napoli può vantare numeri maggiori all'Avellino con 630.354 spettatori paganti fatti registrare nelle diciassette gare di campionato. Nella terza piazza della classifica degli spettatori paganti del campionato figura il Foggia (89.666) seguito da Reggiana (77.523) e Rimini (74.227), vincitore del campionato. Tale presenza numerica si è tradotta, nell'arco della stagione, in un apporto costante per i biancoverdi che hanno costruito, grazie alle gare interne, la propria fortuna. Solo la capolista Rimini, infatti, è riuscita a fare lo stesso bottino dell'Avellino tra le mura amiche: ben 41 (sui 64 totali) i punti conquistati al Partenio dall'Avellino frutto di 13 vittorie e due pareggi (solo 2 le sconfitte interne con Spal e Benevento); ben 31 le reti realizzate al Partenio a fronte di solo dieci goal subìti. Insomma, un pubblico caloroso e decisivo per le sorti della propria squadra e sempre corretto anche in tutte le trasferte dove i lupi non sono mai stati soli. Andando a spulciare le sanzioni disciplinari subìte dalle varie società nel corso del campionato, in testa figura il Napoli Soccer che ha dovuto sborsare 52mila euro di multe mentre l'Avellino è solo decimo in questa graduatoria nonostante il secondo posto come numero di spettatori avendo pagato sanzioni disciplinari per un totale di 15100 euro. Dunque, così come dieci anni fa per l'Avellino di Papadopulo prima e Boniek poi, così come due anni fa per l'Avellino promosso in cadetteria sotto la guida di Salvatore Vullo, ora è stato l'Avellino, di Cuccureddu prima e di Oddo poi, a poter beneficiare del valore aggiunto rappresentato dalla tifoseria avellinese. L'apporto alla promozione dei tifosi irpini è testimoniato dal numero di vittorie ottenute tra le mura amiche (13 su 17 gare) dove è tornata a far da padrone la famosa "Legge del Partenio" tanto bistrattata, guarda caso, proprio in uno degli anni più bui dell'intera storia calcistica biancoverde ma invocata, fin dal primo giorno, in primis dai nuovi dirigenti Massimo e Marco Pugliese ed in seguito da tutta la squadra che ha sempre saputo di poter contare su un'arma in più rispetto a tutte le altre agguerrite compagini presenti in questo granitico girone B della serie C-1 dove sono state inserite (con la nuova divisione verticale dell'italia calcistica) le società più ambiziose del panorama calcistico nazionale di terza serie. Nonostante ciò, reduce da una mesta retrocessione, il pubblico biancoverde ha fatto quadrato intorno ai nuovi dirigenti ed alla squadra dal primo all'ultimo giorno (una rappresentanza di tifosi irpini era presente anche a Ferrara nell'ultima ed inutile gara della regular season) ed ha conquistato insieme ai lupi l'agognata serie B.

    fonte: Il Mattino