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DRACULA

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    BeatAurora
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    00 14/12/2005 15:03
    La Storia e il mito ( rigorosamente preso dal Web)


    Prima di iniziare una breve dissertazione su chi in realtà
    fosse il fantomatico antieroe del libro di Stoker è d'obbligo una precisazione sul soprannome stesso con cui è conosciuto tale personaggio, onde evitare di cadere in un diffusissimo (e peraltro legittimo) errore: il nome, o meglio, il soprannome esatto del nostro Principe della Valacchia non è come molti credono DRACULA (che non è altro che un adattamento dal rumeno), bensì DRACULEA. L'etimo del nome è evidente per un rumeno, tuttavia lo è un po' meno per chi è abituato ai romanzi sui vampiri, per ottimi o brutti che siano, quindi si impone un seppur breve chiarimento. Come molti già sapranno il soprannome DRACULEA, della cui storia parlerò più avanti, gioca sull'ambiguità di significato del sostantivo DRAC (=dragone o diavolo), mentre -UL non è altro che un articolo determinativo (=il); infine, -EA significa "figlio di", in quanto il soprannome della sua casata gli derivava dal padre. Detto questo, possiamo ora soffermarci sulla descrizione della vera storia di Vlad III.

    L'8 febbraio 1431 un gruppo di nobili valacchi si riunì a Norimberga, la città delle diete imperiali, per prendere parte ad un importante evento storico: l'imperatore Sigismundo di Lussemburgo concesse il governo della Valacchia a Vlad II, il quale viveva alla sua corte già da 8 anni. Quello stesso giorno l'imperatore Sigismundo diede al suo protetto una collana e un medaglione dorato con inciso un drago; era il simbolo dei cavalieri dell'Ordine del Drago. Il medaglione aveva un drago inciso, raffigurato con con due ali spiegate e quattro artigli aperti, con le fauci mezze spalancate, con la coda avvolta intorno alla testa e con la schiena spaccata in due, prostrato di fronte a una doppia croce. Questo era un simbolo della vittoria di Cristo sulle forze del male. Il medaglione in questione non doveva mai essere tolto se non dopo la morte; successivamente esso doveva essere sistemato nella bara assieme al cadavere. (Solo che ne' il corpo ne' la bara di Vlad III sono mai stati trovati.)
    Questo Ordine fu fondato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero nel 1387 e, come molti altri ordini religiosi di cavalieri, i suoi componenti giurarono di proteggere il monarca teutonico Sigismundo di Lussemburgo e la sua famiglia, di difendere l'impero, di diffondere il cattolicesimo, di proteggere i bambini e le vedove e di combattere l'invasore turco.
    Aspettando l'incoronazione, Vlad II e la sua famiglia si trasferirono a Sighisoara, in Transilvania; qui Vlad fece costruire una zecca. Per le prime due emissioni Vlad usò il suo emblema, il drago, perciò il popolo rumeno, la cui lingua deriva dal latino, lo soprannominò Dracul (dal latino Draconis; mentre in rumeno Drac significa diavolo, come già ricordato poc'anzi). Questo soprannome diventò un vero e proprio cognome per i suoi discendenti, e quindi anche per il suo secondogenito Vlad. Vlad III nacque nel dicembre del 1431. Egli passò la sua infanzia a Sighisoara e, seguendo le orme del padre, fu addestrato per diventare egli stesso un cavaliere dell'Ordine del Drago. Fu così che apprese le discipline del nuoto, della scherma, imparò a giostrare, a tirare con l'arco e conobbe le più raffinate tecniche di equitazione e le regole dell'etichetta di corte. Apprese anche la scienza della politica,cui principi all'epoca erano essenzialmente di ispirazione machiavellica: "è molto meglio per un principe essere temuto che essere amato". Questa corrente di pensiero ebbe un forte influsso sulla personalità del giovane principe.





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    00 14/12/2005 15:06

    Dopo la morte del padre Vlad III fu fatto prigioniero dai turchi e successivamente servì come ufficiale nel loro esercito, imparando alcune delle tecniche di tortura di cui poi si sarebbe servito abbondantemente. Una volta fuggito, si rifugiò presso uno zio, Iancu de Hunedoara, un nobile rumeno; più tardi Vlad ne sposerà la figlia. Dopo svariati tentativi di salire al trono della Valacchia, ci riuscì infine il 22 agosto 1456, a soli 25 anni. L'inizio del suo regno fu caratterizzato dal passaggio di una cometa sull'Europa; per molti fu un cattivo presagio, ma non per Vlad, il quale lo prese come un buon auspicio, al punto di far incidere la cometa su una faccia delle monete, mentre sull'altra appariva l'aquila valacca.
    Uno dei più acerrimi nemici dell'Impero Ottomano, Vlad iniziò una riorganizzazione dello stato, dell'esercito, e una riforma delle leggi, in primo luogo applicando la pena capitale per impalamento a tutti coloro che egli considerava nemici: banditi, ladri, mendicanti, preti astuti, nobili traditori, e usurpatori sassoni, i quali miravano a rimpiazzarlo o con il cugino Dan cel Tanar (Dan il Giovane) o con il fratello naturale Vlad Calugarul (Vlad il Monaco).
    Gli storici ottomani llo soprannominarono Vlad Tepes ovvero Vlad l'Impalatore (in rumeno, TEAPA=palo), e con questo nome fu conosciuto dagli storici rumeni, tuttavia egli era solito firmare con il nome di suo padre Draculea; di ciò vi è testimonianza in uno dei primi documenti che lo riguardano, il quale risale al 20 settembre 1459 e anche nel ritratto di Odhsenbach Stambuch da Stoccarda.
    Successivamente, Vlad fu arrestato da suo cognato Matei Corvin a causa di un traditore e passò più di 10 anni in prigione a Visegard, vicino a Buda.
    Tornato al trono nal 1476 grazie all'aiuto di Stefan cel Mare (Stefano il Grande), Principe di Moldavia, del Senato della Repubblica di Venezia e di Papa Sisto IV, Vlad riprende la sua lotta contro gli ottomani, ma verso la fine dello stesso anno viene assassinato a Snagov da Laiota Basarab, il quale gli successe al trono della Valacchia.

    Una delle descrizioni migliori di Vlad III soggiace nelle pagine scritte dal suo contemporaneo Papa Pio II, il quale si meraviglia del titanismo di quest'uomo che visse nel tempo più ambiguo del Rinascimento, assommando in sé ogni virtù e ogni scelleratezza. Lo guarda con invidia: "era bello," dice, "alto e forte, nato per comandare gli eserciti; ma era anche un grande intellettuale, legato alla tradizione esoterica, all'alchimia, all'evocazione degli spiriti." Insomma la perfetta incarnazione dell'uomo totale del rinascimento.

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    00 14/12/2005 19:32
    La Geografia dei luoghi di Dracula


    La regione oggi conosciuta come Transilvania era anticamente abitata dai Daci. Questo popolo fu conquistato da Roma tra il 101 e il 105 AD, periodo in cui i Daci divennero Rumeni. Questa regione si trova appena al di là dei Carpazi ad è molto vicina al Mar Nero. Dopo la conquista da parte dei romani si verificò un massiccio fenomeno di immigrazione verso quest'area, e proprio alcuni dei primi coloni di lingua latina che vi si trasferirono la denominarono la terra "trans silva", cioè "al di là della foresta", a causa della natura selvaggia, rigogliosa nonché suggestiva del paesaggio. A causa della sua posizione geografica (tra il mare, i territori dell'Impero Ottomano a sud-est, e le orde di barbari a nord-est) quest'area era molto vulnerabile alle invasioni, cosicché la nascita e il diffondersi della superstizione tra il popolo rumeno divenne una sorta di difesa contro gli orrori della guerra, le carestie, le malattie e tutti gli altri "mali" derivanti dalle invasioni: le invasioni turche comportarono roghi di villaggi, di campi, il diffondersi della sifilide, della tubercolosi, della lebbra e del vaiolo. Tutto ciò, insieme a calamità naturali quali terremoti, inondazioni, cattivi raccolti e invasioni di locuste, fece sì che la maggior parte degli abitanti di quelle regioni si rifugiasse e trovasse conforto nella superstizione e nella fede nel soprannaturale. Fu così che cominciarono i roghi delle streghe, la credenza nei molti falsi idoli dell'epoca, e gli indovini e gli oracoli cominciarono a prosperare. In questo contesto di desolazione e disperazione, in questa buia epoca di caos e paura, nacque un bambino destinato a divenire un PRINCIPE.



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    00 14/12/2005 19:34
    Il turismo nelle terre di Dracula

    La Transilvania, come molte altre parti dell'est europeo, conserva tuttoggi quella peculiarità di terre selvagge e incontaminate, caratterizzate da una natura composta di paesaggi che affascinano ma che allo stesso tempo incutono un timore quasi reverenziale in chi li ammira; paesaggi tanto cari e familiari agli appasionati della letteratura e/o filmografia incentrata sul Principe valacco. Qui di seguito riporto un itinerario utile a chi volesse intraprendere un viaggio in quelle magnifiche regioni e nel frattempo visitare i luoghi frequentati cinque secoli fa' da Vlad III. Dall'alto al basso: Sulle montagne di Birgau per vedere il castello di Dracula. A Bistrita all'Hotel Corona d'Oro per rivivere il personaggio creato da Bram Stoker. A Sighisoara per vedere la fortezza medievale e la casa d'infanzia di Dracula; si può cenare nella casa stessa Poco lontano si trova il luogo in cui venivano eretti i patiboli e i pali per punire i malfattori. Al castello di Bran (luogo di sosta di Dracula), risalente al 14° secolo e le rovine della fortezza di Poienari (ricostruita da Dracula). A Tirgoviste, la capitale durante il regno di Dracula, per visitare le rovine del Palazzo Reale e la Torre di Chindia. Nelle vicinanze di Bucarest per visitare il monastero di Snagov , luogo di sepoltura di Dracula. A Bucarest per visitare le rovine del palazzo di Dracula (l'Antica Corte).

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    Il conte Vladi

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    La casa della sua infanzia

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    Il castello

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    Alexander Brandy
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    00 15/01/2006 19:06
    ma secondo te davvero era un ... 'bevitore di sangue'????
    * * * * * * * ....LONDON, PARIS, MILAN, SINGAPORE, HONG KONG... AND MAYBE TOKYO... OH YES... I'M A FASHION VICTIM.... AND A DELICIOUS AND GLAMOUR KISS TO EVERYONE...... BYE...* * * * *




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    |dolceamara|
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    00 03/02/2006 12:28
    Notoriamente si legano i vampiri con questo famosissimo Conte Dracula personaggio ispirato allo storico Vlad associato al “vampiro” a causa dei suoi severissimi metodi di governo.
    In realta’, come ha detto BeatAurora, fu un grande paladino della Cristianita’ contro il pericolo turco che riusci’ a sconfiggere anche disponendo di un esercito notevolmente inferiore, utilizzando una vera e propria arma psicologica. Quando i turchi arrivarono alla capitale del regno , Targoviste , trovarono circa 8.000 pali ove erano stati infissi altrettanti prigionieri turchi. L’impatto fu cosi’ inaspettato e tremendo che i turchi decisero subito di ritirarsi.
    In realta’, Dracula a parte, il “vampirismo” si perde nella notte dei tempi e non e’ caratteristico di una sola regione ma di quasi tutta l’Europa e non solo. In tutti i casi, comunque, il vampiro e’ una creatura che si crede possa tornare in vita dopo la morte per nutrirsi della linfa degli uomini vivi e cosi’ spesso, per impedire il ritorno in vita, in alcune necropoli venivamo messi enormi massi sul corpo del presunto vampiro per impedirgli di lasciare la sepoltura.
    Quindi Vlad non era il bevitore di sangue per eccellenza... ma è il vampirismo è legato a lui anche e sopratutto per la sua figura misteriosa, legata agli spiriti e all'alchimia.