00 28/02/2006 12:04

Una volta di più il confine tra uomo e macchina sembra essersi assottigliato. Un gruppo di ricerca israeliano coordinato da Itamar Willner dell'università di Gerusalemme ha messo a punto un prototipo di computer che al posto dei chip in silicio impiega due enzimi. Sostanze naturalmente presenti nell'organismo umano, la glucosio deidrogenasi e un particolare tipo di perossidasi sono i motori di questo straordinario strumento di calcolo.
Molecole binarie. Proprio come i normali PC, anche il computer biologico si fonda sul sistema binario. In pratica la presenza o l'assenza dei due componenti chimici alla base di questi enzimi, il glucosio e il perossido di idrogeno (cioè la molecola della comune acqua ossigenata), permettono di rappresentare rispettivamente i valori binari 1 e 0. Il computer a enzimi conosce due funzioni logiche complesse: quella comunemente indicata come AND, in cui viene eseguita un'operazione solo se i valori rappresentati dalle due sostanze base sono uguali, e XOR (l'operazione viene eseguita solo quando i due valori sono diversi). L'aggiunta di altri due enzimi, la glucosio ossidasi e la catalasi, a loro volta collegati ad altre due funzioni logiche, dovrebbe ulteriormente migliorare l'efficienza di calcolo.
Il computer dentro al corpo. In realtà i computer biologici non sono una novità. Già da qualche tempo alcuni laboratori stanno mettendo a punto strumenti di calcolo che fanno uso di enzimi per raggiungere elevate performance. Il computer presentato da Willner però non si propone di aumentare le prestazioni in termini di velocità: in un futuro più o meno breve dovrebbe essere possibile costruire computer a enzimi così piccoli da poterli incorporare a strumenti di diagnosi. Inseriti nell'organismo, questi saranno in grado di monitorare alcune funzioni biologiche come la risposta dell'organismo all'assunzione di farmaci.


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Ciao Ní
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