Foto di Tommaso
Alcune foto di Tommaso risalenti però a diversi mesi fa:
Chiunque possa aiutarci a fare rapidamente luce sul rapimento di Tommaso può scriverci a questa mail:
tommasolibero@libero.it
Grazie a tutti
PADRE: DATEGLI FARMACO CHIAMANDOLO 'MOMMO'
PARMA - "Il farmaco 'Tegretol' mia moglie ed io eravamo abituati a somministrarlo a Tommaso con una siringa priva di ago che il bambino chiama 'Mommo'. Questo particolare é molto importante, perché dare il 'Mommo' al bambino usando questo linguaggio può tranquillizzarlo". E' l'ennesimo, accorato appello lanciato da Paolo Onofri, padre del piccolo Tommaso rapito giovedì scorso nel parmense, ai rapitori per sollecitarli a dare al piccolo il farmaco salvavita necessario alla cura dei sintomi dell'epilessia di cui soffre.
L'appello è stato lanciato questa sera durante una conferenza stampa nella sede della Croce Rossa Italiana di Parma, organizzata con la collaborazione del 'comitato per liberare Tommaso'.
DETENUTI REBIBBIA, RILASCIATELO SUBITO
ROMA - "Rilasciate immediatamente Tommaso". Questo l'appello lanciato ai rapitori di Tommaso dai 103 detenuti del reparto "Alta sicurezza" del carcere romano di Rebibbia.
L'appello è stato fatto dai detenuti nel corso della messa domenicale e a questo si sono associati i cappellani, primo fra tutti Don Sandro Spriano, e i volontari. "Ci associamo al tragico dolore della famiglia del piccolo Tommaso -scrivono i detenuti nell'appello- e invitiamo i rapitori a rilasciare immediatamente il bambino. In nessun modo la violenza e la sofferenza devono toccare un'anima innocente. Questi gesti aberranti squalificano l'uomo".
AMICO DEL PADRE FONDA COMITATO PER LIBERAZIONE
PARMA - Un comitato per arrivare alla liberazione di Tommaso Onofri e aiutare le indagini. Lo ha fondato Claudio Borghi, amico da 15 anni di Paolo Onofri, il padre del piccolo.
Il 'Comitato per liberare Tommaso' ha un numero telefonico (347-8236258) e un indirizzo di posta elettronica (tommasolibero@libero.it) destinato a chi volesse dare informazioni sul caso.
Numero di telefono e indirizzo sono attivi dalla mattinata, ma, ha spiegato Borghi, nessuno si è ancora messo in contatto. "Stiamo pensando di diffondere altre foto del piccolo anche via internet per facilitare le ricerche".
GIALLO SU RITROVAMENTO DI UN'AUTO
Giallo su una Fiat Fiorino che risulta rubata, trovata abbandonata nelle campagne. Secondo fonti investigative, "l'auto, al momento, non è ritenuta pertinente al caso" del rapimento di Tommaso Onofri.
Tuttavia è stata messa a disposizione degli inquirenti per i rilievi scientifici. Dal momento del rapimento del piccolo , avvenuto giovedì sera, i campi nei dintorni della casa della famiglia Onofri, a Casalbaroncolo, erano stati più volte controllati dalle forze dell'ordine.
LEGALE FAMIGLIA, IMPORTANTE FARE PICCOLI PASSI
"Mantenete la massima attenzione, che questo caso non venga trascinato nel tempo, non fatevi forviare dalla mancanza di notizie eclatanti. Perché i passi sono piccoli. L'importante è che ci siano piccoli passi, ma costanti". Parlando con i cronisti davanti alla casa di Casalbaroncolo, lo ha detto l'avvocato Claudia Pezzoni, amica dei genitori di Tommaso Onofri. Sulla telefonata che, secondo alcuni quotidiani, sarebbe arrivata ai genitori per un primo contatto, il legale ha risposto così: "A me non risulta, sinceramente". Il viso è serio, ma la fiducia resta: "La Procura antimafia di Bologna - ha continuato Pezzoni - è sicuramente una delle procure più competenti d'Italia e il coordinamento è molto forte".
"I genitori sono molto provati e gli ho consigliato" di farsi aiutare "dal supporto psicologico messo a disposizione dall'assessore ai Servizi educativi del comune di Parma, Giampaolo Lavagetto''. A chi le ha chiesto se esista un pentito di origine calabrese che sta collaborando con gli investigatori alla soluzione del caso il legale ha risposto: "Ogni pentito, se c'é, bisogna vedere se è credibile o riscontrabile. Le possibilità concrete ci sono e ci devono essere. La speranza e l'ottimismo ci sono perché abbiamo ottimi investigatori''.
APPELLO PARROCO, RIDATE TOMMASO A MAMMA E PAPA'
Padre Giacomino Spini, della parrocchia Sant'Andrea in Antoniano, a Parma, ha fatto un nuovo appello per la liberazione del piccolo Tommaso Onofri. Nell'appello, anticipato telefonicamente all'agenzia radiofonica Grt, il parroco ha detto: "Chiediamo con forza a coloro che hanno rapito Tommaso che lo restituiscano presto all'affetto di papà e di mamma". Spini ha ricordato come "il piccolo Tommaso, il 2 aprile dello scorso anno, ricevette il battesimo ed è stato affidato alla nostra comunità. Ora tutti abbiamo il dovere della preghiera per lui e la sua famiglia".
I MEDICI: ALTO RISCHIO DI CRISI EPILETTICHE PER IL BIMBO
Sono troppi i fattori che rischiano di far scattare una crisi epilettica nel piccolo Tommaso. La febbre, lo stress e il sonno agitato basterebbero da soli a innescare una situazione di pericolo. Serve portarlo in ospedale. A parlare è Federico Vigevano, responsabile di Neurologia all'ospedale Bambino Gesù di Roma e uno dei maggiori esperti di epilessia in Italia. "Se dovesse arrivare una crisi forte - ha spiegato l'esperto ammettendo che il rischio ora è alto - bisognerebbe intervenire con farmaci che devono essere somministrati da un medico". Intanto, ha spiegato, è importante contenere la febbre con antipiretici: anche questa, ha spiegato, aumenta il rischio di crisi epilettiche.
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