00 10/03/2006 15:57


Le foto inviate da Cassini mostrano chiaramente gli spruzzi dei geyser situati nei pressi del polo sud di Enceladus, una delle lune di Saturno. Proverebbero la presenza di acqua allo stato liquido subito sotto la superficie del corpo celeste. Che ci sia anche vita? Foto: © NASA.


Anche nel terzo millennio una sola goccia d'acqua può essere sufficiente per portare lo scompiglio nell'intera comunità scientifica mondiale. La sonda spaziale Cassini ha infatti trovato tracce del prezioso liquido sulla superficie di Enceladus, una delle lune ghiacciate di Saturno. Secondo i ricercatori della NASA l'acqua proverrebbe da geyser situati nella regione sud polare del satellite del tutto simili a quelli osservabili nel parco americano di Yellowstone.
Guarda che luna…. Se il ritrovamento venisse confermato, Enceladus entrerebbe a far parte del ristretto numero di corpi celesti sui quali, almeno in teoria, potrebbe svilupparsi una qualche semplice forma di vita. Secondo Carolyn Porco, una delle responsabili del progetto Cassini, la scoperta ha una portata storica: ciò che è stato trovato sul piccolo satellite è il sogno di ogni esploratore del cosmo.
…guarda che geyser. Cassini ha inviato sulla Terra le riprese di imponenti getti di ghiaccio e altro materiale provenienti da lunghe fratture situate sulla superficie di Enceladus: l'analisi fotografica dei frammenti fa supporre che queste eruzioni siano provocate da masse d'acqua attorno agli 0°,quindi allo stato liquido, situate appena sotto la crosta del satellite. Enceladus diverrebbe così il quarto corpo celeste dopo la Terra, Io (una delle lune di Giove) e Tritone (una luna di Nettuno) a presentare tracce di vulcanismo attivo.
Luna bagnata, luna studiata. I processi che portano alla formazione di acqua allo stato liquido su un corpo così piccolo e così freddo non sono ancora del tutto chiari. L'analisi delle immagini ad alta risoluzione inviate dalla sonda ha permesso agli scienziati di ipotizzare che l'energia necessaria allo scioglimento dei ghiacci derivi da radioattività naturale, unita all'attrazione gravitazionale di Saturno e a un possibile surriscaldamento avvenuto nel passato.
I ricercatori raccomandano comunque cautela e invitano a contenere gli entusiasmi. I misteri che avvolgono questa piccola luna sono ancora molti, ma per poterla osservare ancora da vicino bisognerà aspettare la primavera del 2008, quando Cassini la sorvolerà a soli 350 chilometri di distanza.


focus.it
Ciao Ní
Amministratrice di Zerofollia Forum

Zerofollia Website




Iscriviti nella Top 100---->