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La Coca cola...

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    BeatAurora
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    00 03/09/2006 11:59
    Esperi-mentos

    Non è una leggenda. Mettendo le caramelle Mentos in una bottiglia di Coca-Cola si ottiene un getto di schiuma alto diversi metri.
    Lo abbiamo sperimentato anche noi in redazione Clicca qui

    Ma perché succede?

    L’anidride carbonica è contenuta nella cola sotto forma di piccole bollicine, tenute insieme da forti legami. Questa soluzione non è stabile e, come tutti sanno, quando si sbatte una bottiglia le bolle si rompono e se ne formano di più grandi, responsabili del getto di schiuma. È il cosiddetto fenomeno della “enucleazione” che avviene anche quando le bolle incontrano una superficie rugosa o con granelli, come quella delle Mentos. Lo scioglimento istantaneo della superficie glassata della caramella amplifica il fenomeno, ed ecco il getto di schiuma.
    Negli Usa è diventato di moda fare questi esperi-mentos. La cola più adatta a creare getti altissimi è risulata la Diet Coke.
    E c’è chi, come mosra questo video, è stato in grado di consumare oltre 200 litri di Diet Coke e 500 Mentos per creare splendide fontane di schiuma.

    focus

    Ciao Ní
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    00 04/09/2006 17:09
    eheheheh che forte!!!






    ps: io adoro la coca cola è stata un'invenzione divinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!! [SM=g27828]
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    00 05/09/2006 20:20
    [SM=g27818] io non la trovo tanto divima ...direi piuttosto corrosiva e...esplosiva... [SM=g27828]
    Ciao Ní
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    00 05/09/2006 20:34
    Bene ..e se una persona mangia una mentos e beve una lattina di coca??
    [SM=x660200]
    Cinzia..buona la cocacola..lo so..ma non la amo perche' una parte del ricavato sulla vendita va'..in posti contrari alla mia idea..io sono per la pace..
    [SM=x660322]
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    00 05/09/2006 20:38
    [SM=g27818] non sapevo questo....in quali posti va??? [SM=g27833]

    Io non la bevo perché ha gas é dolce gonfia lo stomaco e fa ingrassare.. [SM=g27828] [SM=x660214]
    Ciao Ní
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    00 05/09/2006 21:36
    Re:

    Scritto da: Boypoe 05/09/2006 20.34
    Bene ..e se una persona mangia una mentos e beve una lattina di coca??
    [SM=x660200]
    Cinzia..buona la cocacola..lo so..ma non la amo perche' una parte del ricavato sulla vendita va'..in posti contrari alla mia idea..io sono per la pace..
    [SM=x660322]





    mhhhhhhhh ...mi dispiace, non so proprio dove vada il ricavato della coca cola [SM=g27834]

    so che è tra le mie bevande preferite!!!!

    [SM=x660315]


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    00 05/09/2006 22:07
    Una parte del ricavato sulla vendita della bevanda Cocacola serve per il finanziamento agli armamenti americani..sul caso girava anni fa una pubblicita' ..ogni volta che bevi una cocacola un proiettile americano uccide un uomo.
    [SM=x660199]
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    00 06/09/2006 11:45
    [SM=x660211] questo proprio non lo sapevo....comunque io non l'ho finanziato visto che non la bevo... [SM=x660215]
    Ciao Ní
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    00 06/09/2006 12:26
    una..

    22 luglio 2003
    UK-Colombia Solidarity Campaign

    Boicotta Coca-Cola!
    Noi chiediamo alla Coca Cola di smettere di uccidere …..e a voi di smettere di bere Coca Cola.

    Andy Higginbottom






    Stampa autorizzata dalla Campagna di Solidarietà Regno Unito - Columbia

    "Noi chiediamo alla Coca Cola di smettere di uccidere... e a voi di smettere di bere Coca Cola"
    Carlos Julia, SINALTRAINAL, Columbia

    Una campagna internazionale di boicottaggio dei prodotti Coca Cola sarà lanciata questo giovedì. Il suo scopo principale è di fermare la

    politica di violenza che ha ucciso otto lavoratori colombiani della Coca Cola negli ultimi anni. Il boicottaggio è stato invocato dall’unione colombiana dei lavoratori nel cibo e bevande SINALTRAINAL e ha l’appoggio della principale federazione sindacale del paese la CUT come pure del Social Forum mondiale.

    SINALTRAINAL accusa la Coca Cola di lavorare in accordo con le squadre della morte paramilitari per eliminare gli attivisti del sindacato e il sindacato stesso alla radice. Le accuse si basano sugli omicidi presso l’impianto di Carepa in Antioquia, dove 5 sindacalisti sono stati assassinati tra il 1994 e 1996. Il sindacato e le famiglie dei lavoratori della Coca Cola assassinati hanno anche portato il caso presso la corte civile nell’ambito dell’ Atto Statunitense per gli Illeciti Stranieri (US Alien Torts Act), caso esaminato dalla corte di Miami. Il 31 marzo 2003 il giudice della Corte Distrettuale statunitense Jose E. Martinez ha stabilito che la causa per il risarcimento per la violazione dei diritti civili effettuati dai paramilitari su ordine degli imbottigliatori della Coca Cola, Panamerican Beverages, Inc. ("Panamco") and Bebidas y Alimentos ("Bebidas"), può procedere.

    Il segretario della base inglese della Campagna di Solidarietà della Columbia , Andy Higginbottom ha detto a Londra lo scorso finesettimana: “Gli avvocati sottolineano l’importanza della decisione della corte statunitense. E’ stato stabilito che gli allegati sono sufficienti per consentire di procedere sull’ipotesi che i paramilitari stessero agendo in simbiosi con il governo colombiano. L’attuale presidente colombiano Alvaro Uribe Velez era il governatore dell’ Antioquia a quei tempi. E in molti modi il caso Carepa mostra lo stesso tipo di politica che ora sta cercando di mettere in pratica a livello nazionale.” Il SINALTRAINAL e i suoi sostenitori hanno proclamato un boicottaggio di un anno di tutti i prodotti Coca Cola finchè non verranno soddisfatte un certo numero di richieste, incluso il fatto che non ci siano più omicidi, che la Coca Cola stampi un memoriale dei lavoratori uccisi sulle etichette dei suoi prodotti e paghi l’intero risarcimento alle famiglie delle vittime. Il sindacato chiede anche che la Coca Cola sponsorizzi un forum annuale sui diritti umani dei lavoratori nelle compagnie multinazionali.

    Il SINALTRAINAL e I suoi sostenitori hanno organizzato tre eventi pubblici internazionali lo scorso anno. Il primo, fuori dalla sede principale della Coca Coca ad Atlanta, Georgia, il 20 luglio 2002, seguito da un’udienza presso il Parlamento Europeo di Bruxelles il 10 ottobre e infine hanno organizzato un forum a Bogotà, in Colombia il 5 dicembre 2002. La campagna è stata lanciata simultaneamente a Bogotà, in alcune capitali europee e negli Stati Uniti. L’organizzatore della Campagna di Solidarietà della Colombia David Rhys-Jones aggiunge che nel Regno Unito: “ Molti gruppi (nel paese) vogliono partecipare alla campagna di boicottaggio. Il solo fatto che la Coca Cola sia venduta praticamente ovunque nel mondo vuol dire che il messaggio delle sue malefatte in Colombia può raggiungere un pubblico enorme.” Per ulteriori informazioni contattare David Rhys-Jones: 07932 034477 Colombia Solidarity Campaign, PO Box 8446, London N17 6NZ. E-mail: colombia_sc@hotmail.com Web site www.colombiasolidarity.org.uk

    LAVORATORI DELLA COCA COLA CHE SONO STATI ASSASSINATI

    AVELINO ACHICANOY ERAZO Lavoratore presso la Embotelladora Nariñense S.A. -COCA COLA [Nariño Bottlers Ltd] nella città di Pasto nel sud est della Colombia. E’ stato ucciso da un colpo di pistola nell’orecchio destro il 30 luglio 1990, durante uno sciopero dovuto al rifiuto del loro datore di lavoro di negoziare alcune richieste presentate dal Sintradingascol (Sindacato Nazionale Colombiano dei Lavoratori nelle Bevande Effervescenti). Avelino era membro del Comitato Esecutivo del sindacato e membro della commissione per lo sciopero.

    JOSÉ ELEASAR MANCO DAVID Un lavoratore della Bebidas y Alimentos de Urabá S.A. -COCA COLA [Drinks and Foods of Urabá] nella città di Carepa, in Urabá, Antioquia. Un leader del Sinaltrainal in questa regione ricca di banane del nord ovest della Colombia. E’ stato assassinato l’8 aprile 1994. LUIS ENRIQUE GIRALDO ARANGO Ha lavorato presso la Bebidas y Alimentos de Urabá S.A. -COCA COLA., a Carepa per 17 anni. Membro del Sinaltrainal, Luis è stato assassinato il 20 aprile 1994. LUIS ENRIQUE GÓMEZ GRANADO Anche lui un lavoratore della Bebidas y Alimentos de Urabá S.A. -COCA COLA- a Carepa. Era capo regionale del sindacato. E’ stato ucciso davanti alla moglie e ai suoi bambini sulla porta di casa a Carepa il 23 aprile 1995. ISIDRO SEGUNDO GIL GIL Un’altro lavoratore della Bebidas y Alimentos de Urabá S.A. -COCA COLA a Carepa. L’ultimo incarico che ha avuto per il Sinaltrainal è stato da Segretario Generale del sindacato ed era membro del gruppo che aveva presentato le richieste al datore di lavoro il 30 novembre 1996 e che questo aveva rifiutato di negoziare. E’ stato assassinato sul posto di lavoro all’impianto di Carepa il 6 dicembre 1996. Suo fratello Martín Emilio Gil Gil era consigliere Sinaltrainal in queste negoziazioni. Martín ha dovuto rinunciare al suo posto presso lo stesso datore di lavoro a causa delle continue minacce di morte. Il 18 novembre 2000, ALCIRA DEL CARMEN HERRERA PEREZ, la moglie di Isidro Segundo, è stata trascinata fuori della propria casa a Apartadó - Urabá, Antioquia e uccisa poco lontano.. JOSÉ LIBARDO HERRERA OSORIO Alle cinque del mattino del 26 dicembre 1996 questo signore di 65 anni e un lavoratore della Coca Cola di Carepa furono portati fuori dall’impianto con la forza da uomini armati pesantemente, presumibilmente paramilitari e assassinati vicino al cimitero di Chigorodó. Il Signor Herrera aveva lavorato presso l’impianto come Capo della Manutenzione Tecnica. GUILLERMO GÓMEZ MAIGUAL Lavorava con la Embotelladora Nariñense "Embonar" Ltda. -COCA COLA- [Nariño Bottlers Ltd.] dove era un leader del Sinaltrainal. Si è suicidato avvelenandosi il 20 aprile 1998 all’interno dell’impianto di imbottigliamento, a causa delle difficoltà economiche dei lavoratori e delle loro famiglie. Tale situazione era stata determinata dalla cancellazione del contratto di franchising da parte della Coca Cola con la Embonar Ltda il primo giugno 1996. Con l’occasione la Coca Cola chiuse l’impianto e licenziò in tronco 150 lavoratori, liquidando l’accordo Collettivo e l’organizzazione del sindacato a Pasto. Fu trovato un biglietto nella tasca di Guillermo che diceva che aveva preso la sua decisione a causa della “crisi totale” nella quale si trovava. I lavoratori occuparono l’impianto per più di 2 anni, lottando per il pagamento del loro lavoro. Quando l’impianto fu evacuato, fu comprato per una somma ridicola dalla Panamco Colombia S.A. -Coca Cola- e riaperto con operai temporanei con paghe più basse, senza sindacato e senza alcun accordo collettivo.

    ADOLFO DE JESÚS MÚNERA LÓPEZ Ex-operaio presso l’impianto di Barranquilla, nel dipartimento Atlántico. Fu assassinato alle sette del pomeriggio del 31 agosto 2002 sulla porta di casa di sua madre nel distretto "el Bosque" [the Woods] della città. La Coca Cola lo licenziò il 6 aprile 1997 dopo un’incursione della polizia nella sua casa dovuta ad una segnalazione da parte del datore di lavoro. In quello stesso anno alcuni leader del Sinaltrainal furono imprigionati a Bucaramanga, dopo essere stati segnalati dalla Coca Cola come terroristi e ribelli. I compagni furono rimessi in libertà dopo questo omicidio.

    ÓSCAR DARÍO SOTO POLO Lavoratore della Embotelladoras Román S.A. -COCA COLA {Román Bottlers] presso l’impianto di Montería nel dipartimento Córdoba. Era leader del Sindicato Nacional de Trabajadores de la Industria de las Bebidas en Colombia [Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell’Industria delle Bibite della Colombia] "Sinaltrainbec" e membro della delegazione che presentava le richieste dei lavoratori al padrone tramite la sua organizzazione sindacale ed il Sinaltrainal. E’ stato assassinato il 21 giugno 2001 a Monterìa, durante le negoziazioni.

    AGGIORNAMENTO DEL 22 LUGLIO 2003 NOTIZIE DA BOGOTA’, TOTNES E DA TUTTO IL MONDO

    Parlando dalla capitale della Bolivia , Bogotà, l’altra notte Javier Luis Correa presidente del Sinaltrainal, ha detto: “Siamo molto incoraggiati dalla risposta internazionale al nostro appello per il boicottaggio dei prodotto Coca Cola. Il boicottaggio sarà lanciato in tutto il mondo.” Negli USA le attività di lancio del boicottaggio avranno luogo nel quartier generale della Coca Cola a New York e nella sua principale base di produzione negli Stati Uniti ad Atlanta, come pure a San Francisco, Washington e Chicago. Altri gruppi lanceranno il boicottaggio ad Adelaide, Brisbane, Melbourne e Sidney in Australia. Il boicottaggio inizia nell’ Europa continentale oggi con azioni a Berlino in Germania, a Berna in Svizzera, in Belgio, a Madrid, Saragoza e Viporoa in Spagna e a Roma in Italia. Ci sarà anche un azione di lancio in Sudafrica e la campagna ha il supporto dei sindacati del Brasile, del Cile e del Venezuela.

    Sinaltrainal sta lavorando con la principale federazione sindacale della Colombia, la CUT, e con molte alter organizzazioni per lanciare il boicottaggio all’interno del paese. Ci saerà una manifestazione al di fuori del principale impianto di imbottigliamento della Coca cola a Bogotà, e varie attività nelle capitali regionali di Medellin, Cali, Barrancabermeja, Bucaramanga and Cucuta. La situazione a Barrancabermeja è particolarmente tesa, in quanto nonstante l’aperto controllo della città dei gruppi paramilitary, è previsto uno sciopero civico per giovedì.

    Nel Regno Unito vari gruppi di supporto stanno lanciando oggi il boicottaggio a Bristol, Leicester e Totnes, nel Devon come pure a Londra. C’è già stato un piccolo progresso a Totnes, dove due caffè-ristoranti hanno promesso di non vendere i prodotti Coca Cola. In molte altre aree sono previsti volantinaggi di negozi e consumatori per il prossimo sabato.

    Javier Luis Correa invoca il supporto dei sindacati, dei movimenti sociali e dell’opinione pubblica internazionale, “ Siamo facendo questo per salvare la vita dei nostril membri. Otto membri del sindacato e la moglie di un lavoratore della Coca Coca sono già stati assassinati.


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    Boypoe
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    00 06/09/2006 12:29
    Due..oggi dalla Repubblica.it

    Lo stato americano accusa l'azienda di aver importato
    la bibita dal Messico in contenitori con vernici pericolose

    California, causa alla Coca Cola
    "Bottigliette con troppo piombo"

    WASHINGTON - La California ha fatto causa alla Coca Cola accusandola di importare dal Messico bibite in bottiglie ad alto contenuto di piombo.

    Secondo le autorità californiane il livello dannoso di piombo è causato dalla vernice usata per decorare la bottiglia.

    "Milioni di bottiglie dannose per la salute sono state distribuite ai californiani e consumate nel corso degli ultimi quattro anni senza che sia stato fatto niente per prevenire i danni", affermano i promotori della causa.
    La Coca Cola ha respinto le accuse sottolineando che le bottiglie sono in linea con la legislazione esistente.

    Tre settimane fa le autorità della California avevano fatto accuse analoghe alla Pepsi, che aveva preferito pagare una multa di 2,25 milioni di dollari e ritirare le bottiglie 'incriminate' dai negozi. Almeno 20 milioni di bottiglie di Coca Cola sono importate dal Messico ogni anno negli Usa perchè i consumatori ispanici preferiscono il gusto della bevanda prodotta in Messico.

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    Boypoe
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    00 06/09/2006 12:34
    tre..piccolo riepilogo.. [SM=g27825]

    * Nel 1999 a Manila ha licenziato in tronco 600 persone.
    * In Belize contribuisce alla distruzione delle foreste tropicali.
    * Collabora per la vendita di Nestea e Nescafè con Nestlè, la quale non rispetta il codice OMS e UNICEF per il latte in polvere.
    * Uno studio del Codacons ha dimostrato che alcuni prodotti "dietetici", come le bevande Coca Cola Light, contengono aspartame. Questa sostanza, se assunta in grandi quantità può causare danni al cervello, particolarmente gravi nei bambini. Ancor più gravi gli effetti sui feti.
    * In Guatemala non rispetta i diritti sindacali.
    * In India fa uso di lavoro minorile.
    * E' considerata una delle 10 peggiori imprese USA perchè ingozza i ragazzi di zucchero e acqua piena di additivi chimici.





    QUALCHE CIFRA...
    Nei soli mesi del 2002 siamo già arrivati a :
    65 SINDACALISTI ASSASSINATI; 73 SEQUESTRATI e DESAPARECIDOS; 39 ATTENTATI

    Nel 2001 :
    193 SINDACALISTI ASSASSINATI, ma si conoscono almeno 200 esecuzioni che però non rientrano nelle cifre ufficiali
    82 Tra SEQUESTRATI e DESAPARECIDOS, di cui 17 Assassinati - sui loro corpi tracce di torture -, 24 sono stati liberati, gli altri 41 sono ancora sequestrati
    30 ATTENTATI
    SI STIMA CHE CIRCA 10.000 DIRIGENTI SINDACALI SONO STATI MINACCIATI DAI GRUPPI PARAMILITARI (COME NEL 2000)

    Nel 2000
    112 - DIRIGENTI SINDACALI ASSASSINATI che rappresentano L' 80% DEI SINDACALISTI COMPLESSIVAMENTE ASSASSINATI NEL MONDO
    10.000 - MILITANTI SINDACALI MINACCIATI



    --------------------------------------------------------------------------------


    Tra il 13 e il 18 luglio sarà in Italia Edgar Paez, rappresentante del Sinaltrainal - Sindacato Lavoratori Industrie Alimentari della Colombia, che organizza i lavoratori della Coca Cola e della Nestlé, per presentare l'avvio della CAMPAGNA INTERNAZIONALE CONTRO LA COCA-COLA.
    La campagna prevede una serie di denunce che accusano la Coca-Cola di Crimini di Lesa Umanità per essere la mandante di politiche persecutorie nei confronti di lavoratori sindacalizzati nelle imprese colombiane.
    Inoltre, i sindacalisti puntano alla realizzazione di un Processo Pubblico Popolare che si realizzerà a Bogotà il 5 Dicembre 2002.
    Tappe intermedie saranno il 22 Luglio ad Atlanta, un evento pubblico davanti alla sede mondiale della Transnazionale, in contemporanea con altri eventi in tutto il mondo, Roma compresa e il 10 ottobre a Bruxelles davanti al Parlamento Europeo.


    LINK: www.tmcrew.org/killamulti/cocacola/index.html





    --------------------------------------------------------------------------------


    DICEMBRE 2001:
    Sindacato colombiano cita la Coca Cola in giudizio per complicità in omicidio.
    Come le multinazionali statunitensi terrorizzano e uccidono i sindacalisti con l'aiuto dei dollari del Plan Colombia.

    Articolo pubblicato originariamente da ZNet (http://www.zmag.org/weluser.htm)

    ---------------------------------
    Omicidi alla Coca Cola di David Bacon

    SAN FRANCISCO, California (24/11/01) -- Dopo che il leader del loro sindacato è stato assassinato davanti al cancello dello stabilimento dove lavoravano, Edgar Paez e i suoi colleghi dello stabilimento di imbottigliamento della Coca Cola di Carepa, in Colombia, hanno cercato, per quattro anni, di portare davanti alla giustizia i responsabili. Invece, alcuni degli stessi lavoratori sono finiti dietro le sbarre mentre gli assassini restavano in libertà. Ritenendo i tribunali colombiani incapaci di assicurare la giustizia, hanno deciso di trascinare la Coca Cola di fronte ad un tribunale degli Stati Uniti, trovando in loro aiuto un potente sindacato statunitense.
    Quest'estate, il sindacato colombiano SINALTRAINAL insieme a United Steel Workers of America e all'International Labor Rights Fund, hanno intentato causa in Florida contro Coca Cola Inc., Panamerican Beverages (la maggiore azienda di imbottigliamento di bibite dell'America Latina, con alle spalle 60 anni di collaborazione con Coca Cola) e Bebidas y Alimentos (posseduta da Richard Kirby di Key Biscayne, Florida, che gestisce lo stabilimento di Carepa).
    Le tre compagnie sono accusate di complicità nell'assassinio di leader sindacali colombiani. I sindacati sperano che questa nuova strategia fermi l'ondata di assassinii di sindacalisti che dura da più di un decennio. I sindacalisti colombiani stanno girando gli Stati Uniti per raccogliere supporto per la loro causa ed eventuali future azioni similari. La causa intentata in Florida sostiene che alle 8:30 del mattino del 5 dicembre 1996, una squadra paramilitare di estrema destra appartenente alle Forze Unite di Autodifesa (AUC) si è presentata al cancello dello stabilimento di imbottigliamento di Carepa. Isidro Segundo Gil, uno dei dirigenti del sindacato andò a vedere cosa volessero e loro aprirono il fuoco, uccidendolo. Un'ora più tardi, i paramilitari rapirono da casa sua un altro leader sindacale che riuscì a fuggire e volò a Bogotà. Quella sera, fecero irruzione nella sede del sindacato e la bruciarono. Il giorno seguente, un gruppo armato fino ai denti entrò nello stabilimento e radunò tutti i lavoratori. "Hanno detto che se non si fossero licenziati entro le 4 del pomeriggio sarebbe successa loro la stessa cosa accaduta a Gil - sarebbero stati uccisi", ricorda Paez. Rafael Fernandez, portavoce della Coca Cola, asserisce che il codice di comportamento dell'azienda prevede il rispetto dei diritti umani. Il portavoce della Coca Cola in Colombia, Pedro Largacha, sostiene che "gli imbottigliatori colombiani sono assolutamente indipendenti dalla Coca Cola Company". L'azienda imbottigliatrice, Bebidas y Alimentos, sostiene di non aver avuto alcuna possibilità di fermare i paramilitari. "Non sei tu ad usarli, sono loro che usano te", sostiene Kirby, "nessuno dice ai paramilitari cosa fare". Ma nella causa si accusa il direttore dello stabilimento, Ariosto Milan Mosquera, che ha un passato di complicità con i
    paramilitari, di aver dato loro ordine di distruggere i sindacato. Paez sostiene che non solo i dirigenti dello stabilimento sono responsabili ma che la Coca Cola stessa ne ha tratto beneficio. "All'epoca della morte di Gil, eravamo impegnati in trattative con l'azienda", dice, "dopo di ciò non hanno più negoziato con il sindacato. Ventisette lavoratori di dodici dipartimenti lasciarono lo stabilimento e si trasferirono. Tutti i lavoratori dovettero abbandonare il sindacato per salvare
    le loro vite e il sindacato fu completamente distrutto. Per due mesi, i paramilitari restarono accampati proprio fuori dal cancello dello stabilimento. La Coca Cola non se ne lamentò mai con le autorità".

    Le lettere di dimissioni e le richieste di risarcimento furono preparate dall'azienda. I lavoratori esperti che lasciarono lo stabilimento, dove guadagnavano 380-400$ al mese, furono sostituiti da nuovi assunti a salario minimo: 130$ al mese. Durante una successiva indagine da parte del Ministero della Giustizia colombiano, il direttore dello stabilimento e il direttore della produzione furono detenuti, insieme al capo paramilitare del luogo. Tutti e tre furono successivamente rilasciati senza alcuna accusa. Gli omicidi non sono stati né i primi né gli ultimi fra i dirigenti sindacali degli stabilimenti colombiani della Coca Cola. Nel 1994 altri due attivisti sindacali, Jose David e Luis Granado, furono anch'essi assassinati a Carepa e i paramilitari pretesero che i lavoratori abbandonassero il sindacato. Nel 1989, Jose Avelino Chicano fu ucciso nello stabilimento di Pasto. Quest'anno, un dirigente sindacale dello stabilimento di Bucaramanga, Oscar Dario Soto Polo, è stato assassinato. Quando il sindacato denunciò gli omicidi, il capo della sicurezza dello stabilimento, Jose Alejo Aponte, accusò i dirigenti del sindacato di terrorismo. In cinque furono incarcerati per sei mesi. Sui muri dello stabilimento di Barrancabermeja fu scarabocchiato un graffito: "Fuori Galvis dalla Coca Cola, firmato AUC". Juan Carlos Galvis è il presidente del sindacato dello stabilimento. "Uno dei nostri maggiori problemi in Colombia consiste nella criminalizzazione in generale della protesta sociale", accusa Paez. Secondo un altro sindacalista colombiano, Samuel Morales della Confederazione Unificata dei Lavoratori (CUT), la maggiore federazione sindacale del paese, "in molti modi le corporation transnazionali governano virtualmente gli stati nei quali operano. Nel nostro paese, il denunciarle con forza sta diventando un crimine. Ottengono manodopera economica indebolendo i sindacati e sbarazzandosi dei lavoratori con maggiore anzianità".
    Ad ottobre, 125 dirigenti sindacali colombiani sono stati assassinati solo in quest'anno.
    Gli omicidi dell'anno scorso, costarono la vita ad altri 129. Ogni 5 sindacalisti uccisi al mondo, 3 sono colombiani.

    I paramilitari vengono ritenuti responsabili per quasi tutti gli omicidi dei sindacalisti. Robin Kirk, che monitorizza gli abusi ai diritti umani in Colombia per Human Rights Watch, racconta che esistono forti legami fra le AUC e i militari colombiani. "I militari colombiani e l'apparato dell'intelligence sono stati virulentemente anti comunisti fino dagli anni '50", spiega, "e considerano i sindacalisti come sovversivi, come una minaccia potenziale e molto pericolosa".

    "Credono che sia un crimine", aggiunge Morales, "presentare qualsiasi alternativa, qualsiasi opzione di cambiamento sociale, anche solo lottare per i diritti e le
    necessità dei lavoratori. I paramilitari non agiscono da soli. In Colombia vengono chiamati la 'sesta divisione' dell'esercito".

    Nonostante l'ondata di morte e violenza, gli aiuti degli Stati Uniti alle forze armate colombiane sono cresciuti rapidamente. Tramite il Plan Colombia, gli Stati Uniti
    hanno incanalato più di 1 miliardo di dollari nel paese, quasi interamente in aiuti militari. Paez sostiene che la guerra alla droga finanziata dagli Stati Uniti sia un pretesto per proteggere gli investitori transnazionali. "L'obiettivo del Plan Colombia è l'eliminazione dei movimenti per il cambiamento sociale nel nostro paese", dice. "Tutto ciò crea un ambiente molto più favorevole per lo sfruttamento delle nostre risorse naturali e della nostra manodopera".

    Uno degli obiettivi della causa alla Coca Cola consiste nell'effettuare pressioni sui governi colombiani e statunitensi affinché si attengano alle convenzioni
    dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e degli Accordi di Ginevra sui Diritti Umani. Ma i sindacalisti colombiani vorrebbero anche vedere i responsabili degli assassinii portati davanti alla giustizia. "Vogliamo strappare la maschera che nasconde il coinvolgimento delle corporation transnazionali nel nostro conflitto
    interno", spiega Paez, "per fare ciò, abbiamo bisogno di un forum di giudizio fuori dal paese, poiché in Colombia i colpevoli di questi crimini restano impuniti. In questo caso particolare, la Coca Cola è uno dei responsabili. Ma non sono l'unica azienda che persegue politiche che violano i diritti umani. Noi stiamo fornendo la nostra risposta globale alle loro operazioni globali".

    www.zmag.org/Italy/index.htm


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    Z.Cinzia
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    00 06/09/2006 15:05
    ohhhhmioddioooooooooooooooooo è un bollettino di guerra!!!!!


    è davvero orribile ciò che ho letto ma, credo che orribile sia chi ha in mano la coca cola ...e secondo me se non risolvi il problema di questi signori, togli pure dalle loro mani la coca cola, che vedrai si troveranno un altra cosa con cui "lavorare" ...


    e comunque, per quanto riguarda la salute, certo che bevuta tutti i giorni fa male....per fortuna non è il mio caso! ma, ad esempio, quando mangio fuori, me gusta molto e... che ce posso fà mi piace [SM=x660301]
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    Boypoe
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    00 06/09/2006 16:07
    Ehehehe..bene Ci..
    ora..
    e' normale che per te..e per milioni di persone come te..debba essere..cocacola?
    Si fuma..ed e' un vizio..auseffazione..
    anche l alcool..
    la droga..
    come e' strano vero?Non poter fare ameno di una bevanda ma..deve essere per forza..cocacola..forse che un altra bibita non mi disseta uguale?
    Cosa puo' esserci in una bevanda che a momenti non ne puoi fare a meno?
    Rifletti..
    ricordi le lattine?
    portavano tante controindicazioni..non dare ai bimbi..no a donne in attesa..ma..perche'?
    cosa contiene esattamente che ci obbliga a berla?
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    Z.Cinzia
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    00 06/09/2006 17:12
    capisco bene ciò che dici e in parte lo condivido ma...non totalmente!!!!

    Secondo me non serve non comprare "le cose " per risolvere il problema!
    Adesso stiamo parlando della cocacola ma la stessa cosa è per la Nike..per la Nestlè....a monte di queste, ci sono prloblemi che per me non si risolvono non comprando il prodotto!

    ...posso anche sbagliarmi....ma in questo momento la penso così! [SM=g27834]


    [SM=x660315]

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    Boypoe
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    00 06/09/2006 17:17
    E' vero ci..
    non possiamo nulla. [SM=x660200]
    anche sulle sigarette esiste la scritta che il fumo uccide..eppure..continuiamo a fumare.
    [SM=x660196]
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    BeatAurora
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    00 08/09/2006 14:24
    É vero....ma chissá forse il detto dalle piccole cose nascondono le grandi cose... [SM=x660219]
    Ciao Ní
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