00 17/04/2008 10:46
«bulloni scadenti all'origine del disastro»


NEW YORK – Bulloni scadenti per risparmiare tempo e far fronte alla difficoltà di reperire il materiale necessario mentre la grande regina dei mari dove essere terminata. Lo ha scoperto una squadra di studiosi americani, che per dieci anni ha studiato una cinquantina di bulloni di ferro recuperati dai sommozzatori sul relitto della nave di lusso, ritrovato nel 1985.

Una cattiva costruzione Già anni fa una università russa aveva avanzato l'ipotesi che la perdita della nave era stata causata da una cattiva costruzione della stessa. Quando la prua del Titanic entrò in collisione con l'iceberg, venti minuti prima della mezzanotte di quella tragica notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912 i bulloni scadenti saltarono lasciando che l'acqua gelata del Polo Nord entrasse nella stiva. Morirono più di 1500 persone.

Un libro sulla tragedia E la nave “disegnata per essere inaffondabile” - secondo l'accattivante descrizione di una brochure dell'epoca - diventò una delle più spettacolari tragedie irrisolte della storia del '900. Fino a oggi. Non solo gli scienziati, ma anche gli storici sono ora convinti che anni di indagini, simulazioni al computer e comparazioni tra il ferro utilizzato per i bulloni della nave e altre leghe diffuse all'epoca, abbiano finalmente risolto il giallo del Titanic. I dettagli della ricerca sono stati affidati alle pagine di un libro: «What really sank the Titanic» (Cosa fece veramente affondare il Titanic), pubblicato dalla casa editrice americana Citadel Press e cofirmato da Jennifer Mc Carty (che sui bulloni del Titanic ha scritto una tesi di dottorato) e Timothy Foecke, del National Institute of Standards and Technology, un'agenzia federale di Gaithersburg, nel Maryland, entrambi membri del team di ricerca.

Bulloni scadenti Il testo, non soltanto riporta le scoperte tecniche degli scienziati, ma apre alla memoria collettiva gli archivi della Harland & Wolff di Belfast, in Irlanda del Nord: l'impresa di costruzioni navali che varò il Titanic in contemporanea a due all Olympic e la Britannic, era fortemente sotto pressione quando le tre navi più grandi del mondo erano in cantiere. Faticava a trovare materiali e operai specializzati, e rimediò lavorando “a risparmio”: a Belfast fu ordinato del ferro numero 3, conosciuto come “best” (migliore), non il numero 4 “best-best”, normalmente utilizzato. L'acciaio,invece, più resistente, fu utilizzato soltanto per la stiva centrale.

Incendio nella stiva La teoria dei bulloni da poco non è però l'unica a pretendere di rispondere definitivamente a un punto interrogativo lungo un secolo. Secondo però Ray Boston, uno studioso che da vent'anni analizza la traversata fatale di quella che doveva essere la regina di tutte le navi, un incendio nella stiva e la velocità eccessiva della navigazione portarono al disastro. Non i bulloni scadenti.


ilmessaggero
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