00 18/07/2008 10:27
con suonerie e sfondi per i cellulari




BRUXELLES (17 luglio) – Suonerie e sfondi per i telefonini con abbinata la truffa nell80% dei casi. L'allarme arriva dall'Ue dopo la presentazione dei dati di un'indagine a tappeto realizzata a inizio giugno da Bruxelles e presentata oggi dalla commissaria Ue alla tutela dei consumatori Meglena Kuneva. «L'80% dei siti internet in cui vengono venduti i servizi - riassume la commissaria - trae in inganno il consumatore o con prezzi poco chiari o perché mancano informazioni sul fornitore dei servizi o perché sono fuorvianti i termini del contratto». Con l'aggravante che la metà dei siti controllati si rivolge ai bambini. I casi riportati da Bruxelles parlano chiaro.

C'è un consumatore che ha speso 76 euro per un salvaschermo ordinato nel novembre 2007 e che non è mai riuscito ad aprire sul cellulare. I genitori di un bambino di 9 anni, che per sbaglio ha ordinato una suoneria spacciata come gratuita, si sono invece visti recapitare una bolletta di 272,71 euro. Più frequente il caso di contratti che è facile sottoscrivere, ma diventa quasi impossibile interrompere.

L'indagine della Commissione si è concentrata su 558 siti internet di 29 paesi europei, i 27 più Norvegia e Islanda. «Nel 50% dei casi - spiega Kuneva - le informazioni sui prezzi sono poco chiare, nel 70% mancano o sono lacunose le informazioni necessarie per contattare il fornitore del servizio e nel 60% dei casi i siti presentano delle informazioni fuorvianti sui contratti».

Su sette società italiane controllate in 5 casi la Commissione ha rilevato la necessità di andare più a fondo con le indagini. In Europa 54 casi riguardano invece società che operano a livello transnazionale. Ora la commissaria chiede alle autorità nazionali di intervenire sui fornitori di servizi, pretendendo il rispetto delle direttive Ue sulle pratiche sleali (2005/29), sui contratti a distanza (1997/7) e sul commercio elettronico (2000/31).

Se le società non si adegueranno, «dovranno scattare le multe», avverte Kuneva, che non esclude nemmeno di «aprire delle procedure di infrazione» contro quegli Stati membri che non interverranno a dovere per reprimere le truffe. Al momento sette Paesi - Norvegia, Finlandia, Svezia, Lettonia, Islanda, Romania e Grecia - hanno già pubblicato i nomi dei siti in cui sono state riscontrate irregolarità. Scappano invece da qualsiasi controllo e da qualsiasi azione legale i siti internet che vendono servizi nella Ue, ma che hanno la loro sede legale in Paesi terzi.

Il rischio, per i consumatori europei, è che queste società decidano di trasferirsi all'estero per sfuggire proprio alla stretta comunitaria e continuare a compiere truffe in un mercato in piena ebollizione. Il giro di affari per suonerie e salvaschermi ha raggiunto i 691 milioni di euro nel 2007 ed è in continua crescita. Nei primi mesi del 2008 è già stato registrato un incremento del 18%. Le suonerie la fanno da padrona, arrivando a rappresentare da sole il 29% del «mercato totale» dei contenuti dei cellulari e costituendo anche un'ottima ancora di salvezza per un'industria discografica che vende sempre meno Cd.


ilmessaggero
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