00 23/10/2008 10:54




SYDNEY (22 ottobre) – Sull'uso dei telefonini arriva un altro allarme salute: gli uomini che parlano per ore mettono a rischio la loro capacità riproduttiva. Lo rivela una ricerca australiana, prima del suo genere, che ha rivelato lesioni nel Dna dello sperma dopo 16 ore di esposizione a radiazioni elettromagnetiche simili a quelle emesse da un cellulare.

Lo studio preliminare, presentato ad una conferenza sulla fecondità umana in corso a Brisbane, è stato condotto da ricercatori del Centro di eccellenza in biotecnologia e sviluppo dell'università di Newcastle, che hanno costruito uno strumento per irradiare campioni di sperma con le stesse frequenze delle telefonate al cellulare. Ciò ha consentito - ha spiegato il direttore del Centro, prof. John Aitken - di misurare accuratamente gli alti livelli di frammentazione nel liquido seminale. «Dopo 16 ore di esposizione, vi era chiara evidenza di lesioni al Dna», ha detto.

Le lesioni al Dna degli spermatozoi sono state associate con fecondità ridotta, rischio accresciuto di aborto e alcune malattie nella prole, fra cui alcuni tipi di cancro infantile e una serie di disturbi neurologici come autismo, disturbo bipolare e schizofrenia spontanea. Nello studio, il danno è stato causato da stress ossidante, che si verifica quando la produzione di radicali liberi eccede i meccanismi antiossidanti di difesa dell'organismo.

«È noto - ha spiegato Aitken - che a innescare la frammentazione del Dna dello sperma è principalmente lo stress ossidante che può derivare da infezioni, fumo, età avanzata e dall'eccessivo consumo di grassi insaturi, ma finora non era stato indagata l'eventuale relazione con i telefoni cellulari. Tuttavia se è vero che lo stress ossidante causa danni al Dna dello sperma, i trattamenti antiossidanti possono fornire una cura».

ilmessaggero
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