Ho cigno t'alzi in volo
e tacito canto inebria i sensi
di un uomo che ormai solo
rivive tempi intensi.
eccoti Angelica..ritratta sorridente davanti alla mia poesia.
Tanto e' il mio soffrire nel non poterti piu' amare..il non poter assaporare quei candidi baci dove le tue labbra soavi e sottili si perdevano tra le mie.
Ti vedo ora..in questo lontano 2.006 dove il cielo non e' piu' nascosto dal fumo dei comignoli.Dove non sento piu' il crepitio del camino assaporando il vertiginoso lampeggiare dei tuoi occhi nei miei.
Oh Dea..di paradisi perduti
Dea dei sogni tra il frumento
di momenti a lungo voluti
della vita in un momento.
Da questa finestra in un lontano futuro..tu rivivi in me..spostando queste tende di rosso velluto io ti vedo.
Ti rivedo e aspetto..la locanda chiudera' e tu non sarai qui.
Mi e' dato solo vederti e mai piu' viverti.
Oh..quale dolore..quale penitenza e' stata il mio morire senza piu' viverti.
Rivivere..per poter donare ancora alle mie mani il sapore della tua pelle celata dal tuo vestito di raso..
Oh..sublime momento di un tuo bacio tra occhi socchiusi al dondolio delle lampade a olio.
E tanto nell'oltre ti amai
condannandomi all'amore presente
quell'amore non si spense mai
e anche nella morte non mi fosti assente
Scelsi allora di donare eterna la mia anima dannata..per ricamare in me l'amore che non ho mai perso per te mia dolce Angelica.
La mia anima e' dannata..come e' dannato il mio amore per te.
Aspetto che la locanda chiuda e tu sarai qui con me..inconsapevole che il nostro mondo e' finito in quel lontano 1.826.
Eterno e dannato amore dove io saro' sempre solo accanto a te.
Oh dolce..ascolta ancora il mio cuore
che non si spenga il mio momento
io..condannato all'eterno amore
dannato io..ma ti amo e non mi pento