La lingua che parliamo è influenzata, almeno in parte, dal nostro patrimonio genetico. È più o meno questo il senso dello studio condotto da Dan Dediu e D. Robert Ladd, due linguisti dell'Università di Edimburgo che hanno analizzato la correlazione tra varianti genetiche e lingue tonali, quelle cioè in cui - come il cinese - l'intonazione della voce non è un semplice modo per dare "colore" alle frasi ma al contrario modifica radicalmente il significato di una stessa parola. Dalla ricerca, effettuata su 26 caratteristiche linguistiche in 49 popolazioni, emerge che le varianti dei geni Aspm e microcefalina sono statisticamente più presenti in popolazioni che parlano lingue non tonali, come l'italiano e le lingue europee moderne. Al contrario, le popolazioni che non sono portatrici di queste variazioni hanno sviluppato lingue tonali. Per i ricercatori questo è solo il primo passo verso nuovi studi destinati a indagare come i geni sono in grado di influenzare il cervello di intere popolazioni.
focus