sette su dieci muoiono per problemi cardiovascolari
Il cuore delle donne è più fragile. Le signore sopra i 50 anni sono, infatti, più esposte alle patologie cardiovascolari e ogni anno muoiono per cause cardiache più degli uomini. Dopo la menopausa le donne sarebbero molto a rischio di infarto: un'ultra 55enni su tre muore per arresto cardiaco. I cardiologi della Società italiana di cardiologia (Sic), in occasione della
presentazione della campagna “Donna di cuore” che metterà a disposizione 520 specialisti per check-up gratuiti negli ipermercati Coop, hanno rilevato i dati sui problemi di cuore femminili. Ben sette donne su dieci muoiono per un evento cardiovascolare, vale a dire una al minuto, e nelle over-50, il 40-50% delle morti è dovuto a infarti, ictus, mentre meno del 20% è dovuto a tutte le forme tumorali e circa il 5% al cancro alla mammella. Le donne in menopausa sono più a rischio rispetto ai loro coetani maschi e dopo un attacco cardiaco la loro probabilità di morte è maggiore.
«Se prima della menopausa le donne hanno ancora un vantaggio - ha spiegato il presidente Sic Francesco Fedele -, successivamente la mortalità femminile per malattie cardiache è superiore agli uomini. L'invito dunque è a non abbassare la guardia, anche perché nelle donne i sintomi sono più sfumati e per questo si indaga più raramente nella direzione delle cardiopatie, col risultato che spesso si arriva in ritardo». La prevenzione è fondamentale con l'aiuto di screening periodici e l'adozione di corretti stili di vita. Ad esempio, si può intervenire sull'ipercolesterolemia, sul fumo, l'ipertensione, il diabete, la vita sedentaria e l'obesità. I fattori genetici, invece, come il sesso, l'età e la familiarità rimangono immodificabili. I cardioli consigliano, inoltre, di seguire sette semplici regole salvacuore: smettere di fumare, combattere il sovrappeso e in particolare controllare la circonferenza addominale, muoversi di più, seguire una dieta equilibrata, tenere sotto controllo la pressione, la glicemia e i grassi nel sangue, seguire le indicazioni del medico, evitando di auto-curarsi.
ilmessaggero